Gustare un pranzo oppure una sfiziosità su una delle terrazze più soleggiate dell’Alta Badia con davanti un panorama da cartolina, è impagabile. Molti degli ospiti del ristorante La Terrazza del Ciasa Salares hanno questo privilegio. Qui all'ora di pranzo si mangia all'aperto godendo di un fantastica vista (se fa freddo niente paura, vengono dati dei plaid di cashmere!).
Il felice connubio cucina-ospitalità è il risultato di un progetto che affonda le proprie radici negli anni ’60, quando Paoli Wieser e Hilda Pizzinini costruirono il loro albergo chiamandolo “Ciasa Salares” puntando sulla qualità, desiderio di comfort e convivialità sincera, priva di ostentazione. Il ristorante La Terrazza è così: una cucina ad alti livelli in un ambiente informale. In menu c'è davvero di tutto: da ottimi starter a zuppe, da primi a gustosi piatti unici, senza contare secondi e dessert. Da bere vini "giusti" a calice e birre artigianali.
“Il menu estivo propone piatti molto semplici ma soprattutto bio – spiega lo chef Fabio Cucchelli-. La ricerca delle materie prime è molto attenta e accurata. I nostri clienti devono potersi sentire a casa, per questo proponiamo piatti che esaltino la convivialità. Il tagliere della casa per esempio è uno di questi. In tavola serviamo, in vasetti di porcellana, mozzarella di bufala e ricottina fresca di capra con pomodorini confit, babaganoush con melanzane perline e poi gazapacho, baguette fatta in casa con lievito madre, salumi e una caramella di burro bretone da spalmare sul pane”. Se l’antipasto non basta, si può continuare con un tartare a forma di spaghetto, capperi cunzati, filetti di acciughe del Cantabrico, cicoria scottata e salsa all’uovo. Volendo, si può cedere ad una tentazione golosissima per finire in bellezza: la tarte tatin proposta in un delizioso tegamino in ferro o albicocche infornate con gelato alla vaniglia.
Tra gli eventi più attesi della stagione, il pic nic in alta quota con specialità da veri gourmet offerte dai tre migliori alberghi della zona, Ciasa Salares, Sant’Ubertus, La Stüa de Michil. “L’undici agosto – prosegue lo chef-, ognuno presenterà un piatto dolce e salato. Io ho deciso di proporre lombo d’agnello della Val Badia con ciliegie nostrane, rapa gialla cotta nella cenere e come dessert, cioccolato bianco con lamponi, crumble di fiori di acacia australiana e gelato al chinotto”. Per chi è sempre di corsa, c’è poi un servizio snack e di sera ci si accomoda nella veranda. Per i più glamour, suggeriamo invece il Wine Bar Siriola, aperto solo la sera, o La Siriola, un tre forchette che si è imposto all’attenzione degli appassionati gourmand e dei critici enogastronomici di tutto il mondo per l’alto livello dei vini e della cucina legata alla tradizione ma con rivisitazioni creative nei menu degustazione.
Michela Di Carlo
21/07/2011