Da una parte il lounge, aperto dalle 12 alle 24, dall'altra - riparato dalla strada - il ristorante. In totale 80-85 coperti, forse qualcuno in piรน. Gli spazi ci sono: 260 metri quadrati e una cantina al piano interrato con volte a botte e mattoni a vista, che varrร la pena di visitare. Anche per le centinaia di etichette presenti. Del resto, qui, il vino รจ di casa. Siamo a Milano in viale Premuda, tra Porta Venezia e 5 Giornate, nei locali che per tanti anni sono stati della storica enoteca Gaboardi e Pogliani.
Via Premuda
E in ideale continuitร si pone il prossimo progetto, che cela, sotto l'insegna L'Alchimia, un nome familiare agli appassionati di buon vino e buon cibo, quello di Alberto Tasinato, classe 1985, smesse da qualche tempo le vesti di restaurant manager del Seta, al Mandarin Oriental Milano (Tre Forchette per la guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso). Insieme a lui Patrizia Riccardi, Edoardo Veronoli e Samuele Serra, quest'ultimo imprenditore del settore della ristorazione (all'attivo altri sei locali nel capoluogo lombardo tra la stazione e Brera) che per l'occasione si confronta con un progetto diverso dai precedenti. โVolevo fare qualcosa di mio, lui un ristorante di tipo diverso da quelli che giร haโ racconta Alberto โMi ha detto: non voglio fare un ristorante turistico, e neanche spendere miliardi. Ci siamo trovatiโ. Cosรฌ รจ partito tutto, con i primi incontri che risalgono a maggio scorso.
Davide Puleio. Foto Andrea Moretti
La squadra
In cucina Davide Puleio, giร sous chef di Luciano Monosilio alla corte di Alessandro Pipero a Roma. Giovane, capace, โmi รจ piaciuto quando ci siamo conosciuti, e poi รจ uno che sa cosa significa lavorare in un posto in cui la sala ha un peso importanteโ. Il resto della squadra (17 o 18 persone) รจ ancora da definire, cosรฌ come alcuni piatti, ma il tempo c'รจ: l'apertura รจ per fine marzo, โquesta parte affrontata ora ha un suo fascino, c'รจ il tempo per capire meglio le persone e mettere a fuoco le idee. Il tempo a locale chiuso รจ sacroโ spiegaโC'รจ la pressione dei lavori ma non del servizio e dei clientiโ. In sala Valerio Trentani (anche lui per un paio di anni al Seta del Mandarin) a gestire ristorante e lounge, โha una grande passione per il bar e ama entrambi gli ambentiโ. A lui il compito di condividere, con Alberto, il lavoro tra i tavoli. Che si preannuncia determinante: โci saranno un'interazione forte con gli ospiti e tante preparazioni da concludere in sala: aggiungere una salsa, versare un brodo, tagliare una carne. Questo prevede che ci sia una relazione con il cliente, un contatto di un paio di minutiโ. E non sono pochi. โPerchรฉ tutto questo funzioni รจ necessaria una collaborazione con la cucina: piรน queste due realtร sono coordinate piรน le cose volanoโ.
La proposta
Legno in terra, alle pareti qualche mattoncino a vista, travi al soffitto, cosรฌ il locale sta trovando, giorno dopo giorno, una nuova veste nei due ambienti, firmata dallo studio Com.Ar. Da una parte il bar: sedute alte e 20-25 coperti dove per tutto il giorno si potrร scegliere una delle tapas della piccola carta (โma chissร se si chiameranno tapasโ), bocconcini pensati per accompagnare un bicchiere. โMa nulla di troppo cucinatoโ, per differenziarlo dal ristorante con quei tavoli โin massello belli belliโ lasciati nudi, senza tovaglia. Qui alla carta snella - 4 antipasti, 4 primi, 3 secondi di pesce e altrettanti di carne, 5 dolci - si aggiunge un menu degustazione di 5 portate (65 euro) molto fluido, aperto a modifiche o aggiunte, nell'ottica di un servizio teso al rispondere ai desideri e alle esigenze dei clienti. Stesso discorso anche per i vini: il percorso di abbinamento al calice si apre a drink o tรจ, secondo le preferenze e le esigenze di ognuno, per un approccio al vino il piรน possibile facile.
La cucina
Non sarร un bistrot, ma neanche un ristorante proibitivo. โDeve essere confortevole, tanto nell'atmosfera quanto nel menuโ dice Alberto e spiega la sua idea di locale ad alta accessibilitร โvogliamo fare in modo che tutti si sentano a proprio agio, trovando una chiave per intercettare i gusti delle persone senza perรฒ perdere la nostra connotazioneโ. L'idea รจ quella di una cucina rassicurante ma personale, con qualche signature dish e quel tocco di originalitร che proietta i piatti al di fuori della tradizione pura e semplice, anche se la tradizione (non solo) milanese, รจ un'ispirazione costante โchi legge il menu non deve dire che non sa che prendere, che non se l'aspettava o pensava di trovare un'altra cosaโ. Dunque non mancano la cotoletta o il risotto alla milanese - โanche se non so ancora comeโ, aggiunge lasciando intendere che non ci sarร paura di tradurre tutto in un linguaggio contemporaneo - cosรฌ come suggestioni tradizionali all'interno di altri piatti piรน elaborati: la bagna cauda, magari accanto a una verdura fermentata, o la cacio e pepe nei ravioli con il ragรน di coniglio. Ispirazioni e tecniche non mancano, per rinnovare dall'interno una proposta che si vuole confortevole ma dinamica, complice anche l'anno trascorso al Noma dello chef. โVorrei che ci fosse piรน imbarazzo della scelta che imbarazzo perchรฉ nulla convince o suona familiareโ e in questo torna in primo piano il ruolo della sala, che deve accompagnare il cliente nella scelta, raccontare i piatti e intercettare i gusti delle persone.
La cantina
โPartiamo con 500 di etichetteโ annuncia Alberto. Bollicine? Tante: โquando fai un degustazione, se non fai un abbinamento al calice รจ facile che, cercando un vino che vada bene per tutto il percorso, poi si scelgano bollicineโ e poi anche per via di quell'area lounge che chiama aperitivi e tanti vini spumanti, 5-6 su una mescita di circa 20 proposte. Con qualche cocktail a fare da corollario. Italia e Francia faranno la parte del leone. โMa ci sono anche altre regioni del panorama enologicoโ. Da uno come Tasinato ci si aspetta una lista al calice divertente, โoggi il Coravin consente di giocare moltoโ e lui vuole giocare, mettendo in programma proposte al calice che, dai 5 euro ai 90, possano accontentare tutti. ร un po' un'ereditร degli anni al Seta: โlรฌ ho imparato che il cliente va accontentato in tutto, eravamo presenti 24 ore al giorno, facendo anche il servizio in camera, e ogni ospite lo seguivamo dal suo arrivo fino al momento in cui lasciava l'albergo al mattino. E a volte anche dopo: magari consigliandolo se andava in altre cittร โ. Due anni e mezzo in un posto come il Seta lasciano il segno: โรจ rimasto il buon rapporto con Antonio Guidaโcon cui aveva giร lavorato al Pellicano, e l'esperienza in una struttura come quella di un grande albergo dove gli standard sono altissimi โinterfacciarsi con tutti i reparti - risorse umane, marketing, pr, - impone ordine e regole, mette dei paletti che perรฒ sono utilissimi: fanno capire il modo piรน corretto di fare ogni cosaโ. E poi, รจ stato proprio Tasinato a coordinare il lavoro che รจ valso al Seta il premio come miglior servizio di sala in albergo per la guida di Milano 2018 del Gambero Rosso.
L'Alchimia โ Milano โ viale Premuda, 34
a cura di Antonella De Santis