La storia di Altrove inizia molto lontano, nel tempo e nello spazio, รจ un racconto che รจ fatto di tanti racconti: quelli di persone che a loro volta arrivano da lontano. Oltre l'Italia. Da terre difficili, zone di conflitto o di povertร assoluta, ma a volte anche da un altrove geograficamente molto vicino, quello delle zone disagiate delle nostre cittร . Perchรฉ la storia di questo ristorante che sta scaldando motori e fornelli a un passo dall'Eataly di Roma, รจ la storia di un progetto molto grande. Che include formazione e inserimento al lavoro, integrazione sociale e autosufficienza economica. ร un'impresa ristorativa a tutti gli effetti e come tale deve stare sul mercato secondo criteri commerciali, ed รจ lo sbocco imprenditoriale di una Onlus impegnata proprio a mettere in circolo dignitร attraverso il lavoro. E coinvolge rifugiati, minori non accompagnati, giovani che hanno trascorsi difficili e che trovano in questo progetto una via di sbocco.
Il progetto
Dietro Altrove, che ha come claim Porte aperte sul mondo (e il richiamo alle porte รจ un contrappunto costante nel grande bancone e in tutto il locale) c'รจ Matemรน: un centro di aggregazione giovanile gestito dal Cies (Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo), che si occupa di sostegno allo studio, attivitร ricreative, insegnamento della lingua italiana, avviamento al lavoro con corsi professionali come i due giร fatti nel settore della ristorazione (e in programma ce ne sono altri due, ognuno per 15 persone, ma si potrebbe anche superare l'obiettivo). โLa Onlus Cies conta su alcuni finanziatori che sostengono le attivitร e coprono i costi dei tirocini fatti alla fine dei corsi presso i ristorantiโ spiega Elisabetta Melandri, presidente del Cies. Con alcuni locali si รจ consolidata una collaborazione e si รจ creata una rete: โla formazione รจ mirata in base alle loro effettive esigenze per agevolare l'inserimento professionaleโ. Insomma: inutile formare un pasticcere se al momento c'รจ bisogno di un pizzaiolo, e viceversa. Molti hanno dimostrato particolare sensibilitร alle tematiche del Cies e gradimento per il lavoro svolto: โalcuni hanno tenuto con loro i ragazzi dopo lo stage, anche con contratti a tempo indeterminato โ e noi monitoriamo che si tratti contratti equi- apprezzando molto il valore aggiunto della tradizione gastronomica che ognuno porta con sรฉโ. Ci sono belle storie, e sarebbero tutte da raccontare: c'รจ Khoudia che viene dal Senegal che a luglio ha iniziato un percorso professionale presso Yugo Fusion Bar; Sarah, nata in Italia da genitori filippini, oggi al Korean BBQ Galbi, o Mohammed dall'Egitto che lavora alla pizzeria Al Ferro. Alcuni, poi, sono coinvolti a loro volta nelle docenze.
Il passaggio successivo รจ stato aprire un ristorante sulla spinta dell'esperienza di Matemรน, dove far confluire la forza lavoro formata nei corsi e dove ospitare i futuri percorsi di formazione. Si tratta di un'azienda come tutte le altre, e come tutte le altre dovrร essere competitiva e allettante, per proposta gastronomica, piacevolezza dell'ambiente, filosofia.
Emerge in modo sempre piรน evidente che il futuro delle cooperative sociali รจ la loro sostenibilitร economica: devono produrre reddito cosรฌ da uscire da un'ottica puramente assistenzialista. Difficile, ma non impossibile, se pensiamo alle molte imprese di cui vi abbiamo giร parlato, come quelli nelle carceri, quello di Venezia con gli immigrati, con i disabili a Torino.
Il locale
253 metri quadrati su due piani firmati dall'architetto Giuseppe Pellei, con un grande bancone per la colazione e la proposta veloce del pranzo, e di fronte tavoli, sgabelli, divani e un angolo piรน riservato. โPer ora sarร aperto dalla 10 alle 16 dal lunedรฌ al giovedรฌ e la domenica, il venerdรฌ e sabato fino a dopo cenaโ dice Elisabetta โcon l'obiettivo poi di estendere il servizio della cena. Ma solo quando saremo prontiโ. Al piano terra il laboratorio di panificazione e pasticceria, al piano interrato la cucina e gli spazi di servizio. Operativi anche per accogliere, nel pomeriggio, i 15 allievi dei prossimi corsi: 5 per la cucina, 5 per la pasticceria, 5 per la sala. Ma i fondi per aprire questo locale? โAbbiamo delle sponsorizzazioni: Costa Crociere Foundation per il percorso formativo e alcune attrezzature, Fondazione Banca d'Italia, Fondazione della Tavola Valdese, Fondazione Terzo Pilastroโ dice Elisabetta โe poi abbiamo sostenuto noi personalmente delle spese e acceso un mutuo con un finanziamento agevolato di Banca Prossimaโ. Non esistono altri sostegni alle imprese sociali, per ora, perchรฉ si รจ in attesa di definizione del pacchetto piรน ampio della riforma del terzo settore. ร stata costituita una Srl con obiettivi sociali; nello statuto c'รจ scritto che tutti i proventi del ristorante saranno devoluti a sostenere il centro Matemรน e le altre attivitร del Cies.
Un dolce
La proposta gastronomica
In questa struttura ci sono un direttore (Sandro Balducci), deitutor e sous chef, questi ultimi, come il resto del personale, usciti dai corsi di Matemรน, come Benedetto Falcioneche รจ anche impegnato nella formazione, Alina e Haithem, lavapiatti e aiuto pasticciere. Tre diverse linee: la pasticceria e la panificazione sono firmate da Valerio Parisi, che qualcuno ricorderร nella bellissima esperienza di Dall'Anto, quella panetteria del rione Monti che ha portato a Roma, per un paio di anni, alcuni tra i migliori pani d'Italia. Per la cena l'head chef per l'avviamento รจ Lorenzo Leonetti di Grandma Bistrot (che รจ anche formatore) mentre la linea del pranzo รจ di Claudia Massara, altro volto noto nelle cucine capitoline, che รจ stata nell'organigramma di posti come Convivio Troiani e Tricolore Monti ai tempi di Franco Palermo.
Nei piatti c'รจ un continuo, ma sobrio, riferimento alle tradizioni che ognuno dei ragazzi porta con sรฉ. โperchรฉ l'obiettivo รจ quello di insegnare e di imparare, lasciandoci contaminare e senza sradicare la loro cultura di origineโ quindi spezie e prodotti esotici si inseriscono su una base che piรน italiana non si puรฒ, originale ma con misura. โInterpretiamo il menu come se fosse un viaggio ed ogni singolo piatto come una delle mete e delle tappe. Ci piace conoscere ingredienti nuovi, scoprire come si usano nel mondo, trovarne utilizzi diversi e inventare un nuovo linguaggio con cui comunicareโ. A volte si tratta di qualche riverbero appena accennato, altre di richiami decisi: ai 16 piatti della cena che, in osservanza sia alle suggestioni straniere sia al cambiamento dei consumi, sono suddivisi solo in antipasti e piatti principali fa eco una proposta piรน ampia, appena meno creativa del pranzo, con una varietร di cereali, verdure, e proteine da scegliere dal bancone, insieme a panini originali in diverse misure, ovviamente con il pane che Valerio Parisi sforna ogni giorno.
Un piatto di Altrove
โLa cucina di Altrove ha un'anima. Rispetta le persone e le materie prime usando metodi di cottura antichi ed elementariโ. In piena coerenza anche la scelta dei fornitori, con una preferenza a quelle aziende che hanno un contenuto etico, come Libera, Barikamร (la cooperativa di immigrati reduci di Martignano che produce frutta e yogurt) e altre aziende impegnate direttamente nella difesa dell'ambiente e rispettose delle regole tipiche di un sano e onesto rapporto di lavoroโ. Ma cosa si mangia da Altrove? Polpo rosticciato in panura al timo con cannellini piccanti con taihina, limone e cipolla rossa di Tropea; Polpette speziate di pecora con carote e pastinaca al forno e salsa piccante di feta e pistacchi; Spaghettone artigianale con sgombro, curry, carciofi, noci e cipollotto. Da provare, possiamo scommetterci, anche pane e dolci: โLa preparazione dei dolci รจ un vero e proprio gesto di amore verso gli altriโ.
Altrove | Roma | via Girolamo Benzoni, 34 | www.facebook.com/altroveristorante/?fref=ts | a partire dal 15 febbraio
a cura di Antonella De Santis