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L'idea era: andiamo a vedere come funziona nella Grande Mela il Roman Food. Così, nel mercatino stagionale di Madison Square Park, proprio di fronte a Eataly, all'incrocio tra Boroadway e la 6th av., i due hanno piantato il cartello "Traditional Food, Modern Shape", sotto l'insegna Trapizzino, all'interno dello spazio del locale Broken English.
Un successo. Il passaparola ha fatto centro, in una metropoli dove tendenze e food passano soprattutto attraverso blog e social network: ne ha scritto il NYT, ne ha scritto il Midtown Lunch. Ed è scoppiata la Trapizzino Fever. E' bastato poco, pochi soldi e poche cose. E' partito tutto con la collaborazione e la sinergia tra amici, italiani e americani, e il cibo di Roma (polpette, pollo alla cacciatore, lingua, coda alla vaccinata…) ha invaso New York.
"Un'esperienza splendida, emozionante e molto motivante - sorride Stefano Callegari da Broadway - Vorremmo dare una continuità all'appuntamento, vedremo come!".
Emozionato anche il socio in Tonda, Sforno e 00100 e amico di Stefano, Antonio Pratticò, che ha approfittato dell'occasione per fare una vacanzetta Oltreoceano con la famiglia: "Sono stato davvero colpito dal vedere il trapizzino nel cuore della città - esclama - Lì le cose funzionano molto più direttamente che in Italia: pochi formalismi, poca burocrazia, molta comunicazione e moltissima curiosità. Dovremmo imparare un pochino da loro. E poi mi ha emozionato vedere coma piacesse a tutti il nostro cibo da strada. Uno stimolo importante!".
Della serie: non servono grandi soldi e investimenti; servono la voglia e la capacità di interagire col mondo e di organizzarsi, servono idee e serve crederci… Intanto, chi passasse per NY e avesse una crisi di astinenza da trapizzino, può passare da Madison Square Park fino al prossimo 18 ottobre. Lo troverà lì. Poi, tornerà a Roma... unica sede (per ora!).
Stefano Polacchi
12 ottobre 2012