Sandwich
In principio era il sandwich. Origini illustri, come si conviene. Fu infatti un lord inglese, John Montagu, IVยฐ conte di Sandwich, intorno al 1760, a farsi servire per primo la sua cena โ roastbeef - tra due fette di pane imburrato. Le malelingue dicono perchรฉ era un incallito giocatore e non voleva lasciare nemmeno per un attimo la sua partita a carte, ma forse era semplicemente molto occupato in questioni diplomatiche, chissร . Poi cโรจ anche chi giura che lโidea venne in realtร un paio di secoli prima a quel genio di Leonardo, almeno secondo un fantomatico โ e con ogni probabilitร inesistente, diciamolo subito โ Codice Romanoff, in cui il Maestro parlerebbe di mettere un pezzo di carne fra due fette di pane, senza perรฒ riuscire a โtrovare un nome per questo piattoโโฆ (il che conferma quanto conti il marketing anche per le invenzioni piรน geniali!)
Tramezzini
Se per il mondo anglosassone il nome glielo diede un lord (che cosรฌ entrรฒ pure lui nella storia), per noi italici si scomodรฒ addirittura il vate DโAnnunzio. Ma andiamo con ordine. Per cominciare, dove e quando รจ nato il โnostroโ tramezzino, versione piรน leggera e sfiziosa del nobile sandwich british? Anche se, come per tutte le invenzioni epocali, molti se ne attribuiscono il merito, e cโรจ un filone Venezia-Mestre assai agguerrito, una volta tanto ci sono una data e un luogo certi, e non si discute. Una targa ufficiale fa bella mostra di sรฉ in quel delizioso caffรจ storico che รจ Mulassano, sotto i portici di piazza Castello, nel cuore di Torino. Qui fra specchi, doraturee boiseries si legge โIn questo locale nel 1926 la signora Angela Demichelis Nebiolo inventรฒ in tramezzinoโ. Dunque bando a ulteriori diatribe, qui abbiamo dati certi.
Dagli Usa a Torino
Facciamo un passo indietro. Angela Demichelis, torinese, fa parte di quel nutrito flusso di migranti piemontesi che agli inizi del โ900 va alla volta dellโAmerica. Lei ha 15 anni e si ritrova catapultata nel sogno americano: Detroit, le automobili (prende la patente subito), e un marito, Onorino Nebiolo, piemontese come lei, che gestisce con i fratelli ristoranti e locali in cittร . Ma la nostalgia di casa รจ troppo forte. E i Nebiolo, piรน i due figli nati negli States, tornano a Torino nel 1925 con il progetto di gestire un locale tutto loro. Caso vuole sia in vendita, in pieno centro, il caffรจ aperto da Amilcare Mulassano, titolare della Distilleria Sacco, famosa per lo sciroppo di menta. 300mila lire per la sola licenza: ma i Nebiolo hanno fatto fortuna in America e non ci pensano due volte: il Mulassano diventa il loro caffรจ. Dagli Usa hanno portato grandi novitร : la macchina per fare i toast, per esempio, e sono i primi a proporli a Torino. Poi, lโidea geniale: usare lo stesso pane morbidissimo per il toast senza farlo tostare e farcirlo di cose buone. La leggenda vuole che i primi siano stati di burro e acciughe, ultraclassico piemontese.
DโAnnunzio e il nome leggendario
Era nato il tramezzino. Che allora si chiamava ancora sandwich o paninetto. Veniva servito con lโaperitivo, rigorosamente vermouth, e finiva per essere spesso il pranzo veloce di impiegati e sartine che lavoravano in via Po e dintorni. E fu proprio sorseggiando un aperitivo da Mulassano, qualche anno dopo, che Gabriele DโAnnunzio chiese alla cameriera che lo aveva servito se ci fosse ancora โuno di quei golosi tramezziniโ. Pare che il nome gli sia venuto in mente pensando alle tramezze della casa di campagna, certo era perfetto per indicare qualcosa da mangiare โin mezzoโ prima di pranzo, o perchรฉ aveva in mezzo ripieni sfiziosi. Sia come sia, fu un successo. Da allora i paninetti furono tramezzini per tutti e per sempre.
Il pane del boia
E qui bisogna aprire unโaltra parentesi tutta torinese. Perchรฉ oltre alla farcitura, molto del successo del tramezzino si deve al pane morbidissimo con cui รจ preparato, il pancarrรจ (cui la signora Nebiolo toglieva diligentemente anche la piรน piccola traccia di crosta). E anche il pancarrรจ รจ unโinvenzione torinese, legata alla storia dellโultimo boia, Piero Pantoni, della prima metร dellโ800. Personaggio cosรฌ poco amato che persino i panettieri in segno di disprezzo gli porgevano il pane al contrario. Lui protestรฒ e venne emessa unโordinanza che vietava quella pratica. E allora i panettieri prepararono un pane dalla forma squadrata, come un mattone, che poteva continuare ad essere servito capovolto senza che il boia sarebbe mai riuscito a provarlo.
Passione tramezzino
Dal Mulassano, dove sono nati e dove continuano ad essere proposti in varianti gustosissime (una trentina, compresi quello allโaragosta, al caprino con radicchio e tartufo, vitel tonnรฉ, insalata di pollo, peperoni e acciughe...) i tramezzini sono diventati un culto in molti locali storici (e non) da Zucca a Platti, al Caval dโBrons, al San Carlo, Pepino e via declinando. I superclassici sono piccoli rettangoli, concessa la variante triangolare, e Matteo Baronetto, chef del Cambio, li propone piccolissimi e rotondi.
Tramezzinomania
Per i 90 anni, appuntamento da Eataly Lingotto fino al 24 aprile per Tramezzinomania, una settimana dedicata ai tramezzini nella zona Vino Libero (ma come abbinamento oltre ai vini ci sono anche centrifugati di frutta e verdura, sfizioso il finocchio, mela verde, spinacino e zenzero). Fantasiose le farciture: verdure grigliate con mozzarella fiordilatte piemontese e pesto di Prร senz'aglio; carciofi sott'olio, squacquerone e menta; tonno, uovo bio e maionese ai capperi; trota affumicata e burro al drangoncello; bresaola, rucola e crema di parmigiano. Altro che un semplice paninetto.
Mulassano | Torino | piazza Castello 15 | tel. 011 547990 | www.caffemulassano.com
Eataly Lingotto | Torino | Via Nizza, 230/14 | tel. 011 19506801 www.eataly.net
a cura di Rosalba Graglia