80 anni di Gaggia. La macchina che ha fatto la storia dell’espresso si rinnova

29 Nov 2018, 09:20 | a cura di

80 anni e non sentirli, è proprio il caso di dirlo. L’iconico marchio di macchine da caffè Gaggia festeggia in grande, lanciando una nuova linea di macchinari di ultima tecnologia. E non finisce qui. Tutte le novità dell’azienda. 

 

La nascita dell’espresso

Hanno spopolato per anni nelle case degli italiani, le macchinette del caffè firmate Gaggia, strumento imprescindibile per ogni amante della tazzina che si rispetti. Prima ancora, però, l’azienda è stata conosciuta e riconosciuta nel mondo come una delle pioniere del caffè espresso italiano. La storia della bevanda è lunga e complessa, e coinvolge una serie di personaggi di rilievo che hanno contribuito alla nascita della macchina per bar: AngeloMoriondo nell’84, con il primo brevetto a Torino per un macchinario in grado di produrre tazze in serie, Luigi Bezzera nel 1901, con la presentazione del progetto agli operatori del settore e alla stampa, Desiderio Pavoni che, un anno dopo, prende in mano il brevetto e poi, nel 1905, Pier Teresio Arduino, che individua per primo le potenzialità della macchina nei locali e si ingegna per velocizzare il lavoro dei baristi, oltre che a curare il lato estetico. Un susseguirsi di volti che sono passati alla storia nel mondo dell’oro nero, professionisti che hanno rivoluzionato il concetto di caffetteria e impresso un segno indelebile nel settore dei bar. A questi, nel 1938 si aggiunge una figura determinante: Achille Gaggia.

L’abbandono del vapore

È la Milano di fine anni ’30, Achille lavora nel bar di famiglia in via Premuda. Attorno a lui, macchine verticali a vapore, in grado sì di estrarre la bevanda, ma non in maniera appropriata. Troppo bruciato, con sentori sgradevoli, per niente denso e cremoso: al giovane barista quel tipo di caffè proprio non piace, per questo inizia a escogitare un sistema per modificarne gusto ma soprattutto consistenza. La tanto amata crema - che ricordiamo non essere più, oggi, indice di qualità, soprattutto con certi caffè specialty dal corpo più fine e sottile - nasce grazie al suo intenso lavoro di ricerca. Niente più vapore, ma un meccanismo a pistoni in grado di spingere l’acqua attraverso la polvere di caffè ad alta temperatura. Insomma, la prima vera macchina espresso a pressione.

Gaggia, 80 anni dopo

Ancora Milano, Palazzo Bovara, novembre 2018. A 80 anni di distanza dalla nascita dell’azienda, il gruppo Evoca, leader nella produzione di macchine da caffè professionali a cui fa capo - tra gli altri marchi - anche Gaggia, presenta in anteprima una serie di novità in cantiere per il prossimo anno. Perché per passare alla storia occorre intuito, talento, e anche un buon tempismo; per confermare il successo anno dopo anno, servono costanza, tenacia, rispetto per le proprie radici ma soprattutto uno sguardo sempre volto al futuro. E al presente, quel panorama contemporaneo che comincia gradualmente a cambiare, evolversi, ispirarsi finalmente al modello estero. Caffetterie d’avanguardia, chicchi specialty, ovvero di prima qualità, coltivati come si conviene, tostati a puntino ed estratti a dovere, per essere poi serviti e soprattutto spiegati con cura al cliente: sono queste le caratteristiche che accomunano la maggior parte dei bar del Nord Europa, degli Stati Uniti, l’Australia, ma anche la Cina, il Giappone, e molti altri ancora. Dettagli che fanno la differenza e che, finalmente, iniziano a essere presi in considerazione anche dai baristi italiani. Lo dimostrano le tante recenti aperture, specialmente nel territorio meneghino, insegne che confermano l’inizio di un cambiamento radicale.

 

Il futuro dell’azienda

Gaggia, con ben 80 anni di storia alle spalle, si rivela capace di stare al passo con i tempi, presentandosi in grande spolvero, in una nuova veste, ma pur sempre fiera del suo passato. Obiettivo? Far tornare a splendere il brand che negli anni ’50 cominciò quella produzione su larga scala che portò le macchine Gaggia Milano in tutto il mondo. A ideare il rilancio, il gruppo Evoca, che ha messo a punto un piano di investimenti per riaffermare la fama del brand. “Ci sono tutte le premesse perché un marchio conosciuto in tutto il mondo come Gaggia Milano torni con successo nel segmento premium”; ha commentato Andrea Zocchi, Chief Executive Officer di Evoca. E aggiunge: “Abbiamo lavorato per due anni con un team dedicato per impostare il rinnovo e la creazione di una nuova gamma di macchine professionali, ponendo il focus sulla tradizione italiana del caffè e sulla migliore innovazione tecnologica del gruppo Evoca”.

 

Le macchine

La stessa filosofia che, in tempi non sospetti, portò Achille Gaggia a disegnare lo storico marchio del pistone sovrapposto alla macchina verticale a vapore, a simboleggiare l’incontro fra tradizione e innovazione. Oggi, a segnare la rivoluzione sono le nuove macchine disegnate da Bonetto Design Center, che ha studiato uno stile minimal e accattivante, giocato sui toni del nero e su un’illuminazione ben riuscita. C’è La Reale, modello tradizionale che sarà lanciato per primo a inizio 2019, dalle linee decise e i riflessi di luce che si stagliano sulla carrozzeria brillante, una macchina a gruppi indipendenti in cui è possibile regolare pressione e flussi, per estrazioni personalizzate ad hoc. E poi la Radiosa, con cornice di LED multicolore, e la Giusta, più classica, che richiama invece lo stile originario dell’azienda.

 

Il club

Le macchine saranno presentate nel corso dell’anno prossimo in occasione delle maggiori fiere del settore, italiane e internazionali, dal Sigep di Rimini al London Coffee Festival, attraverso una campagna di promozione mirata. Ma non finisce qui: verrà costituito anche il Club Storico Gaggia Milano, una rete per radunare tutti gli affezionati al marchio - esistono anche dei collezionanti di macchine Gaggia - che si propone di promuovere attività inerenti al caffè e al mondo dei bar, per celebrare ancora la bevanda più amata dagli italiani.

 

a cura di Michela Becchi

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