Ogni famiglia modenese che si rispetti ha un’acetaia nel solaio di casa, per alcune è una vera e propria ragione di vita, una passione antica che risale a almeno al Seicento, che viene alimentata di padre in figlio, e ogni anno in giugno si esprime in un appuntamento a cui non si può mancare: il Palio dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto in provincia di Modena.Atteso come un'Olimpiade dove al posto degli allenamenti ci sono ore trascorse nelle soffitte esposte a sud, nella penombra delle acetaie, ad aggiungere con perizia il mosto cotto nella botte più grande, rincalzando con cura l’aceto, dal barile più grande a quello più piccolo. Quello che fa la differenza, come spesso accade, è la qualità della materia prima, il tipo di legno usato per le botti, la tecnica, e tutti i piccoli segreti del produttore che sintetizzano l'amore verso un prodotto che rappresenta un vero emblema del territorio.
La partecipazione al 48° Palio di Spilamberto è molto ambita, e quest’anno ha coinvolto quasi 1500 produttori (l’anno scorso erano stati 1280) che diligentemente hanno consegnato i preziosi campioni di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena alla Consorteria di Spilamberto, augurandosi di essere almeno nella rosa dei dodici migliori, premiati a Spilamberto in occasione del Palio di San Giovanni, come tradizione vuole. Ed è stato un paese in festa, quello che ha accolto l’evento nel parco della Rocca dei Rangoni, nel cuore della cittadina modenese. Tanti i convenuti, tanto pathos e una giornata animata dalla conduzione vivace di Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria, che ha brillantemente tenuto il ritmo del pomeriggio, fattosi caldo, non solo per la giornata assolata di fine giugno ma anche per l'attesa di conoscere i vincitori. Tra i premi speciali anche quello a Vincenzo Ferrari Amorotti, memoria storica della Consorteria da poco scomparso. La platea attenta ha aspettato il termine della premiazione, che ha visto la presenza di Massimo Bottura, chef Tre Forchette de Gambero Rosso, tre stelle Michelin, e terzo classificato al World's 50 Best, Valerio Massimo Manfredi, scrittore e conduttore televisivo, e Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso Holding. Quest'anno anche una piccola novità: ognuno dei premiati veniva accompagnato dal titolare di un’azienda di recente costituzione, a simboleggiare l’importanza del balsamico nel tessuto economico modenese di ieri, oggi e domani.
Ma veniamo alla classifica, stilata dopo una lunga sessione di degustazioni da parte dei 170 Maestri Assaggiatori, Assaggiatori e Allievi: a loro il compito di individuare i primi dodici classificati per pastosità, colore e persistenza, dopo 20 serate di valutazione e 13.000 assaggi su campioni anonimi consegnati dalle famiglie a partire dall’inizio di maggio. È Giuseppe Corradini di Formigine (Mo), a vincere il 48° Palio Di San Giovanni e a qualificarsi come miglior produttore di Aceto Balsamico Tradizionale del 2014, seguito dagli altri 11 finalisti, selezionati dagli esperti. A Corradini va l’ambìto diploma ufficiale della Consorteria e il Cucchiaino d’oro per l’assaggio, oltre al Torrione d’oro, un bassorilievo che raffigura il torrione di Spilamberto, consegnato, nella versione in bronzo, anche agli altri 11 finalisti. Dopo sette giorni dalla premiazione al vincitore è arrivato il riconoscimento più importante: il marchio a fuoco delle botti con il logo della Consorteria realizzato nell’acetaia dal Gran Maestro, Luca Gozzoli. Lo abbiamo raggiunto per rivolgergli qualche domanda.
Che significato ha presiedere un organo che tutela un’eccellenza cosi antica?
È un grande onore per me ricoprire questa carica e rappresentare un comparto cosi importante per il nostro territorio, tutelato dalla Consorteria in oltre cinquant’anni. Un prodotto unico e ricco di storia, utilizzato nel corso dei secoli nella farmacopea e nella cucina. Occorre tanta passione per condurre un’acetaia, tanto tempo e dedizione sottratti alla famiglia e al tempo libero, ma ne vale veramente la pena. Come si può notare dalla straordinaria adesione che anche quest’anno abbiamo avuto, stiamo valorizzando una tradizione pluricentenaria, che non può andare perduta.
Ci spiega che vuol dire aver riportato a Palazzo Ducale il balsamico tradizionale?
Dopo 153 anni, grazie alla Consorteria di Spilamberto, una batteria di Aceto Balsamico Tradizionale ha ridato vita all’antica acetaia degli Estensi, riappropriandosi della torre settentrionale del Palazzo Ducale di Modena. Qui era conservata fino al 1861 la riserva del Duca, scippata da Vittorio Emanuele II, che dopo l’Unità d’Italia e la caduta del ducato modenese, la portò con sé a Moncalieri, in Piemonte. È stato un evento molto atteso e molto significativo.
Ed ecco i risultati del Palio 2014, completi di valutazioni e numero di campioni.
Corradini Giuseppe di Formigine (punteggio: 315,167, campione numero 1389)
Antichi Roberto di Modena (punteggio: 314,875, campione numero 1151)
Righi Maurizio di Soliera (punteggio: 314,083, campione numero 521)
Luppi Carlo di Ravarino (punteggio: 313,917, campione numero 967)
Lei Enzo di Maranello (punteggio: 313,667, campione numero 1272)
Foca Novelio di Ravarino (punteggio: 313,500, campione numero 615)
Mazzi Franco di Modena (punteggio: 313,458, campione numero 1298)
Dartizio Francesco di Modena (punteggio: 313,250, campione numero 699)
Rossi Guglielmo di Fiorano M. (punteggio: 312,000, campione numero 114)
Bagni Alessandra di Castelnuovo R. (punteggio: 311,583, campione numero 1426)
Prandini Roberto diModena (punteggio: 311,250, campione numero 1074)
Botti Giorgio di Castelvetro M. (punteggio: 310,792, campione numero 748)
Info: http://www.museodelbalsamicotradizionale.org/ita/index.htm
a cura di Luca Bonacini