Se lo si incontra per strada, spumeggia ancora lo spirito e lโentusiasmo di un ragazzino, eppure sono giร passati 25 anni da quando Ernst ha aperto la sua pasticceria, un indirizzo divenuto meta imprescindibile per buongustai e appassionati.
Torniamo a 25 anni fa, chi era allora Ernst Knam e chi รจ oggi?
ร sempre lo stessoโฆ con 25 chili di differenza: ogni anno ho aggiunto un chilo. Ora ho i capelli grigi, ho una moglie, in 25 anni di lavoro certamente uno acquisisce una cultura e una tecnica maggiori e cosรฌ via. Ma io andrei ancora un poโ piรน indietro e parlerei della mia partenza da casa.
Come รจ andata?
Avevo 21 anni, quindi risaliamo a ben 32 anni fa. Avevo deciso di andare allโestero. Eravamo 5 fratelli, io ero il piรน timido e quando dissi che sarei andato in Scozia al Gleneagles, mia madre, mio padre e mia sorella mi guardarono dicendoโฆ โTu???โE risero. Preparai le valigie e cominciarono a prendermi sul serio, quando poi mi portarono in stazione piansero. Mio padre mi disse: โnon chiamare, se telefoni vuol dire che รจ successo qualcosaโ. Cosรฌ, per i primi tre mesi non chiamai e quando lo feci, mio padre si arrabbiรฒ perchรฉ non avevo telefonato prima.
Fu difficile l'esperienza in Scozia?
Fu complicato persino arrivarci: fu un viaggio molto avventuroso, fino ad allora non mi ero spostato molto, ero un poโ inesperto. Presi il treno caricando la mia bicicletta, tre valigie, due zaini e due borse, arrivai a Calais. Un signore mi diede una mano a mettere tutto sulla barca che mi avrebbe portato a Dover. Una volta sceso, presi un secondo treno fino a Victoria Station. Uscii dal treno e chiamai un taxi per arrivare ad unโaltra stazione, ovviamente non ci stava tutta la mia roba, cosรฌ guardai il tassista e gli dissi โfacciamo una bella cosa, tu vai avanti e io ti seguo in biciโ. In qualunque altra parte del mondo sarebbe scappatoโฆ presi ancora un altro treno, il terzo, per altre 4 ore e arrivai alla mia fermata. Ero in mezzo al nulla, fui lโunico a scendere con la mia bella bici, le tre valigie, i due zaini e le due borse, vidi una banchina di legno con un palo e la scritta a mano: โGleneaglesโ. Alberi, erba, il canto degli uccellini e dei grilli, nientโaltro. Dopo 5 minuti dissi tra me e me โche pirla che sono statoโฆ se ora non arriva nessuno cosa faccio qui?โ Dopo unโora e un quarto arrivรฒ il pulmino che mi accompagnรฒ allโalbergo.
Come รจ andata poi?
Gleneagles per me rimane uno dei posti piรน belli e affascinanti al mondo, lรฌ incontrai anche Beckenbauer, era il mio grande idolo, doveva giocare un torneo di golf. Fu unโesperienza breve ma molto molto forte, intensa. Imparai a montare i buffet e a preparare sculture. Ma fu breve. Semplicemente perchรฉ, prima di partire, avevo inviato 20 curriculum e il Dorchester Hotel di Londra mi aveva risposto, mettendomi in lista dโattesa. Dopo quattro mesi mi chiamรฒ lo chef, Anton Mosimann: mi voleva con lui. Ero in un hotel 5 stelle, Leading Hotels of the World, con un ristorante stellato e mancavano solamente due settimane allโinizio degli Scottish Open, sapevo che se me ne fossi andato li avrei messi in difficoltร ma il miglior chef del mondo mi stava cercando e io non potevo dire di no. Fu uno degli anni piรน intensi e piรน belli della mia vita, in un anno imparai quello che altri probabilmente non riescono ad imparare in dieci da altre parti.+
Cosa ricorda del periodo al Dorchester Hotel?
Lavoravo 18-20 ore al giorno, lo volevo io, era stimolante. Mosimann, un genio assoluto del commerciale, aveva inventato il menรน surprise, su 72 coperti almeno in 60 lo ordinavano: otto piatti a sorpresa con i dolci a parte, quattro fissi e quattro giornalieri, per cui ogni giorno avevo il compito di inventarne quattro nuovi. Il ristorante apriva alle 18, in Inghilterra sono abituati a cenare presto, alle 17 lo chef voleva assaggiare le mie proposte del giorno. Inizialmente ero un poโ ingenuo, gli portavo i dolci, li assaggiava e puntualmente mi diceva che non andavano bene. Mi dava qualche dritta, qualche suggerimento superficiale per correggerli ma io a quellโora avevo giร preparato tutta la linea. Ero nella merda, dovevo rifarla da capo, non avevo modo di fare pausa e mangiare. Li rifacevo e ogni volta, poi mi dava lโok. Non capivo, mi sfuggiva qualcosa. Successe per setti giorni di fila.
Poi cosa accadde?
Allโottavo la solita scena, la solita storia, non andava bene nulla, tornai in pasticceria ma quella volta me ne fregai e andai mangiare; dopo unโora, ripresentai lo stesso identico dolce che aveva giร assaggiato, senza cambiare nulla.
E lui?
Lui mi disse che andava bene. Quello fu un momento dove capii veramente molte cose. Era il suo modo per dirmi che lui era Anton Mosimann, il grande Anton Mosimann ed io ancora un ragazzino che doveva imparare molto. Mosimann e Elsner, il suo sous-chef, erano come cane e gatto ma erano due talenti incredibili. Per lui esisteva solo la cucina, solo cucina e cucina, fu lโinventore della cucina naturale.
Come mai si รจ interrotta questa esperienza?
Passato un anno, il proprietario, il Sultano del Brunei, decise di chiudere per una ristrutturazione di tre anni, Elsner mi propose di girare il mondo insieme a lui, facendo cooking class per poi tornare come chef di pasticceria alla riapertura. Era una grandissima opportunitร ma rifiutai, non so perchรฉ dissi di no, forse ho fatto male ma non ho rimpianti. Cosรฌ decisi di andare al Noga Hilton a Ginevra per imparare la pasticceria francese, francese perchรฉ su 90 cuochi, 88 erano francesi, poi cโero io e uno svizzero.
Cโรจ stato qualche episodio che le ha fatto nascere la passione per la pasticceria ?
Mia mamma era la cuoca nellโalbergo di mio nonno, conobbe mio padre che era fioraio, lasciรฒ lโalbergo e iniziรฒ a lavorare con lui. Cโerano sempre almeno una decina di persone a lavorare con loro cosรฌ lei cucinava per tutti. In Germania, come in tutti i paesi nordici, la pasticceria natalizia รจ molto importante, viene preparata parecchio tempo prima e messa poi nelle scatole di latta; infatti, ad esempio, il pane speziato ha bisogno di un mese per diventare morbido grazie allโumiditร . Cosรฌ, con lโavvicinarsi del Natale, dopo il lavoro, impastavo i biscotti insieme a mia sorella e quando poi cuocevano nel forno, si sprigionava quel meraviglioso profumo di cannella, nocciola e cioccolato. Saliva lentamente al primo piano dove dormivamo, era cosรฌ intenso che non ci faceva prendere sonno, cosรฌ scendevamo a leccare le pentole. Forse questa รจ stata la scintilla, io pensavo di fare tuttโaltro, volevo studiare ornitologia.
I giovani di oggi sono gli stessi di 25 anni fa ?
No, per nulla. Noi siamo cresciuti senza cellulare, con le sane botte. Cโera una generazione di genitori completamente diversa, invece oggi sono tutti troppo molli. Me ne accorgo anche a scuola, io ho quattro figli, i genitori danno sempre ragione ai figli e non alla maestra o al professore, io sono contrario perchรฉ il loro ruolo รจ quello di insegnare qualcosa e non viene rispettata la loro figura. Oggi molti hanno continuamente il cellulare in mano durante le lezioni, disturbano, non hanno voglia di studiare, non hanno voglia di imparare, se ne fregano. Quando portavo a casa un 5 mio padre mi rimproverava seriamente e devo dire che ha funzionato.
E invece la sua formazione da pasticcere?
Quando ho iniziato lโapprendistato di pasticceria, ero deciso ad andare dal migliore, Weber Weiss, ma loro non prendevano apprendisti cosรฌ mi suggerirono di andare da uno che aveva fatto il maestro da loro per 20 anni, al Cafe Marschall a Kressbronn. Mi presero e dopo sei settimane che lavavo solo placche da forno, andai da mio padre e gli dissi che volevo smettere. Lui mi prese e mi disse che, visto che era una mia decisione quella di fare il pasticcere, fino a quando non compivo 18 anni e continuavo a mettere i piedi sotto il suo tavolo, avrei dovuto finire lโapprendistato, altrimenti non mi avrebbe piรน aperto la porta di casa e avrei dovuto iniziare a lavorare subito. Decisi allora di proseguire, poco dopo il maestro capii le mie qualitร e cominciรฒ a considerarmi molto di piรน degli altri che erano giร con lui da tempo.
Dopo questa formazione cosa รจ accaduto?
Finito lโapprendistato andai a fare il militare per due anni, allโepoca il minimo erano 15 mesi ma con la firma il periodo poteva diventare piรน lungo, la differenza era abissale: facendo la leva normale si guadagnavano 100 marchi al mese dormendo sempre in caserma, con la firma invece 2.000 marchi tornando a casa tutti i weekend dopo i primi tre mesi. Fu comunque unโesperienza incredibile che mi รจ servita tantissimo, tra lโaltro, dopo i primi tempi, avevo capito come sfruttare al meglio la situazione: mi alzavo alle 6 e alle 17 quando tutti finivano il servizio e uscivano a bere birra, io andavo a lavorare da un fioraio del paese. Dormivo e mangiavo gratis, guadagnavo 2.000 marchi al mese, in piรน avevo i soldi che guadagnavo dal fiorista, cosรฌ, appena finito il militare, comprai la mia prima macchina con i miei soldi. Avevo anche la possibilitร di fare molto sport, pesavo 59 kg, ero campione militare dei 5.000 metri. Tuttโora corro, vado in bicicletta, molto meno ovviamente di 30 anni fa, ho meno tempo ma ho sempre amato lo sport.
Lei รจ considerato il Re del Cioccolato, qual รจ il suo rapporto con questo ingrediente?
A me รจ sempre piaciuto mangiarlo, รจ vero che faccio quasi lโ80% a base di cioccolato ma questo titolo me lo ha consegnato la televisione. Mi chiamarono per propormi il programma โil Re del Cioccolatoโ, ridevo, cโerano tanti altri professionisti che avrebbero potuto contattare. La realtร รจ che dalla messa in onda, non sono piรน riuscito a togliermelo quel nomignolo.
Le secca?
No, anzi. Quando la gente mi incontra per strada non dice โecco il giudice di Bake Offโ ma โecco il Re del Cioccolatoโ, ancora oggi, anche se sono passati giร due anni. Ora per esempio cโรจ una scultura di cioccolato di 180kg in mezzo al negozio, per cui un cliente appena entra, sente il suo meraviglioso profumo. Per me รจ una materia prima incredibile, รจ lโunica che si puรฒ lavorare davvero a 360ยฐ: in polvere, dura, liquida, calda, fredda, si puรฒ fare una scultura e se non si รจ soddisfatti la si puรฒ sciogliere. Il burro di cacao fa molto bene, il cioccolato fondente aiuta cuore e cervello, per cui รจ una materia prima sana ed รจ chiamata anche il frutto degli dei; ha una grande energia, viene raccolta a mano, aperta a mano con un machete e tutto questo lavoro manuale lo si percepisce.
Qual รจ il motivo per cui รจ venuto in Italia?
Dopo lโapprendistato, il mio maestro mi disse che se avessi voluto diventare qualcuno, sarei dovuto andare allโestero. Mi suggerรฌ i migliori indirizzi a cui inviare il mio curriculum, cosรฌ di notte preparavo le lettere di presentazione e i curriculum, non cโerano ancora i computer. Arrivarono 7 ok, 1 waiting list e 13 no. Tra le mie esperienze, dopo Inghilterra e Svizzera, mancava lโItalia cosรฌ scrissi al Cipriani. Preparai curriculum, lettera di presentazione scritta a mano e allegai tutte le certificazioni delle esperienze che avevo fatto, tutto in una busta affrancata con il mio indirizzo per rispedirla indietro, nel caso non gli interessasse la mia figura. Nessuna risposta. Feci un secondo tentativo, sempre a Venezia in un altro albergo, anche qui nessuna risposta.
E poi?
Mi stavo giร arrabbiando ma decisi di fare un ultimo tentativo e visto che fino ad allora ero stato in ristoranti di una o due stelle, scrissi a Gualtiero Marchesi in Bonvesin de la Riva, 3 Stelle Michelin, e lui mi rispose, era il 1989. Mi chiamรฒ Adolfo Arcangeli, il suo sous-chef storico e mi fissรฒ un colloquio. Tutto contento tornai a casa da mia mamma, andammo in un negozio a comprare un poโ di vestiti nuovi e la mia prima cravatta. La sera dopo arrivai a Milano in stazione, non mi fidavo dei taxi cosรฌ provai a fare a piedi la strada fino a via Bonvesin de la Riva, per capire quanto tempo ci voleva, in modo da non rischiare di arrivare in ritardo il giorno dopo. Ovviamente non dormii tutta la notte, mi alzai e arrivai mezzโora prima. Suonai il campanello e mi aprรฌ la porta Gualtiero. E lรฌ mi stupรฌ una seconda volta perchรฉ parlava un tedesco assolutamente perfetto; lui aveva studiato a Lucerna, cosรฌ mi fece il colloquio in tedesco. Allโepoca aveva una collaborazione con lโHotel Brunelleschi e pensava a me come chef pasticcere. Accettai pensando che dopotutto il Brunelleschi non era molto lontano dal suo ristorante.
Ma invece รจ finito in Liguria. Come mai?
Cosรฌ dal Noga Hilton arrivai a Milano ma il Brunelleschi non era ancora pronto, allora mi propose, nellโattesa, visto che non parlavo italiano, di andare in Liguria al Relais & Chateaux La Meridiana, da Edmondo Segre. Arrivai e mi diede una stanza in albergo, il giorno dopo guardai il menรน: gelato misto, semifreddo, panna cotta, tutti a 6mila lire. Chiesi di cambiare il menรน e gli proposi dodici dolci da 10mila a 15mila lire, lui mi guardรฒ sorpreso dandomi del matto e pensando che non sarebbe mai riuscito a venderli. Gli chiesi: โEdmondo, quanti dolci vendi ora?โIl ristorante aveva 60 coperti, rispose dieci-dodici. Gli proposi una prova ma a condizione di uscire dalla cucina con una giacca da cuoco La Meridiana. Accettรฒ. Dopo quattro settimane vendevo un centinaio di dolci circa. Per cui mi stese il tappeto rosso, petali di rose, telefono gratis per quando volevo chiamare mio padre.
Poi perรฒ c'รจ stato Gualtiero Marchesiโฆ
Sรฌ, Marchesi mi richiamรฒ alla base per sostituire uno chef pasticcere che era andato via, passarono quattro settimane e il Brunelleschi era finalmente pronto, cosรฌ Gualtiero mi disse che avrebbe cercato una figura per sostituirmi e in modo da poter andare al Brunelleschi. Risposi che non aveva capito e che io non mi sarei spostato da lรฌ, altrimenti me ne sarei andato. Sono rimasto poi tre anni. Una persona che era al ristorante a fare le pulizie mi disse che con le mie capacitร , avrei dovuto aprire una pasticceria, mi convinsi e una domenica mattina presi la bicicletta e girai le migliori dieci di Milano, prendendo dieci caffรจ e vidi che erano tutte sul tradizionale, cosรฌ decisi di aprire.
Milano si sta affermando come una cittร sempre piรน dinamica, una cittร ricca di contenuti e di continue novitร . Cosa ne pensa ?
LโExpo รจ stato lโinterruttore che ha dato una spinta incredibile, avrebbe dovuto succedere giร ventโanni fa. Per troppo tempo Milano รจ stata molto cupa, ora finalmente sta diventando una vera cittร internazionale, anche se ancora mi arrabbio perchรฉ ci sono troppi cantieri aperti. Mi auguro che il centro storico venga chiuso al traffico, per me รจ sacro, i tassisti lavorerebbero meglio, i turisti avrebbero piรน spazio, tutti ne trarrebbero beneficio e invece al momento รจ sempre un gran casino. Io non sono un politico, non sarรฒ mai un politico e non desidero esserlo, mi auguro perรฒ che Milano prosegua in questa crescita, sta diventando veramente molto bella.
Comโรจ cambiata la sua professione e il mondo della pasticceria con lโarrivo della TV?
Prima con il Re del Cioccolato giravamo da me, ora invece con Bake Offgiriamo a Cuggiono, per cui sono fuori praticamente quattro mesi. La mia attivitร riesco a seguirla al mattino presto e alla sera quando rientro, per fortuna, ho degli ottimi collaboratori ma รจ fondamentale soprattutto la figura e la presenza di mia moglie. La televisione รจ un fenomeno pazzesco in Italia, mi dร la possibilitร di entrare nella casa delle persone, tante volte perรฒ lo trovo eccessivo.
25 anni sono un grande traguardo, la sua pasticceria รจ diventata per molti un luogo di culto e per lei, immagino, un motivo di orgoglio, cosa si aspetta dai prossimi 25?
Dunqueโฆ avrรฒ 78 anni. Mamma mia! Cosa mi aspetto? Innanzi tutto la salute. E spesso mi chiedono che ho progetti ho, che rispondere? Io non faccio progetti, io concludo. Conosco un sacco di amici che hanno idee, ipotizzano, progettano e non concludono mai nulla, per me contano i fatti.
Ce ne dice qualcuno di questi fatti?
Sto girando la quinta edizione di Bake offe il prossimo mese farรฒ Bake off Junior. Ho appena finito di scrivere il diciannovesimo libro, uscirร tra settembre e ottobre, conterrร da tre a cinque ricette di dolci per ogni regione italiana, ognuna delle quali rivisitata a modo mio e con tutta la loro storia. Paragono sempre lโItalia alla Cina, sono gli unici due paesi dove ogni regione ha una cucina completamente diversa dallโaltra e questo rende lโItalia estremamente interessante a livello culinario. In Germania, Francia e Svizzera questo non accade, la Spagna รจ arrivata dopo; lโItalia รจ uno dei migliori al mondo perchรฉ ha tutto.
Altri progetti che si possono o non si possono anticipare?
Ho in cantiere una cosa che mi sta particolarmente a cuore, vorrei aprire una seconda pasticceria con prodotti per celiaci, adatti a persone che hanno problemi con lo zucchero, ai diabetici, e rivolta a chi รจ affetto da GLUT1, una malattia che ho scoperto da poco per cui, sostanzialmente, i globuli rossi non riescono ad assorbire il glucosio che portano al cervello. Chi ne รจ affetto deve seguire una dieta a base di 75% di grassi. Ho conosciuto un bambino di 15 mesi che ha questa patologia e sono rimasto veramente sconvolto quando sua mamma me l'ha raccontata, per questo รจ un progetto a me รจ molto caro. ร una malattia molto rara: in Italia solo 21 persone ne sono affette. Tra lโaltro, essendo cosรฌ pochi i malati, non ci sono fondi per sostenere la ricerca.
Avevo provato a preparare un dolce, utilizzando una base di frutta secca e burro chiarificato a cui ho aggiunto poi della frutta senza zucchero. Ho inviato la ricetta alla mamma del bambino malato, temendo che non rispettasse i parametri, lei ha provato ad inserirli nel computer e mi ha richiamato felicissima dicendomi che andava bene e potevamo cosรฌ comunicarla a tutti. Il dolce consisteva in una mousse di cassis, il cassis toglie completamente gli zuccheri e aumenta i grassi, una mousse di cioccolato al 70% e un crumble a base di frutta secca.
Qualche rimpianto?
Sรฌ, avrei voluto lavorare di piรน in Giappone. Amo la cucina giapponese, amo Wicky (Wickyโs - c.so Italia, 6 - Milano), la sua filosofia e,soprattutto, la sua genialitร nel assemblare cosรฌ tanti ingredienti in modo perfetto, ne fanno un personaggio raro ed unico.
Ernst Knam | Milano | via Augusto Anfossi, 10 | tel. 02 55194448 | http://www.eknam.com/a cura di Paolo Pojano