Il 2003 è l'anno della nascita dell’Alta Formazione del Gambero Rosso, ed è anche l'anno in cui viene alla luce Professione Cuoco: il corso rivolto a giovani e meno giovani, appassionati di cucina ma soprattutto desiderosi di intraprendere un percorso formativo professionale, orientato all’inserimento nel mondo della ristorazione. Organizzazione della cucina e nuove tecnologie, nutrizionismo, igiene e sicurezza, merceologia, tecniche di cucina, filosofia dei grandi chef, management e servizio: sono queste le materie che il corpo docenti, selezionato accuratamente dal Gambero, propone ai suoi allievi alternando quotidianamente lezioni pratiche e teoriche.
Grazie al lavoro e alla competenza messi in campo dai docenti in questi dieci anni, il corso professionale a oggi garantisce una percentuale di occupazione degli allievi in uscita che si aggira intorno al 70%; sono tantissimi, infatti, i nomi degli chef che attraverso Professione Cuoco hanno trovato una loro collocazione nel mondo del lavoro, e molti hanno raggiunto importanti fornelli dello scenario nazionale, da Gabriele Cordaro in forza all'Hosteria Francescana a Niccolò Cini oggi da Glass Hosteria, passando per Luca Mattana al Povero Diavolo a Roberta Pezzella responsabile panificazione a La Pergola, solo per citarne alcuni.
L’edizione 2013 si è conclusa da pochi mesi, ma già alcuni allievi hanno preso la loro strada. Tra questi Vito Anelli, allievo di Professione Cuoco 2013Â che pochi giorni fa ha inaugurato un locale tutto suo a Ciampino.
La storia di Vito sprizza di romanticismo: per circa 30 anni Amministratore Delegato di un’importantissima multinazionale americana specializzata in apparecchiature elettromedicali, decide finalmente di far crescere la sua passione per la cucina iscrivendosi al corso professionale del Gambero Rosso. Da qui in poi un uragano di emozioni per il 56enne Anelli che ci descrive così il suo percorso formativo: “ho deciso di iscrivermi a Professione Cuoco perché sentivo la necessità di accrescere le mie competenze culinarie; la passione da sola non basta, servono conoscenze e tanta capacità tecnica. Grazie alla qualità del corpo docenti, alla serietà del Gambero Rosso e alla praticità del corso ho avuto la possibilità di convalidare un sogno che inseguivo da anni, un sogno che finalmente è diventato realtà”.
Per il nome del suo locale di Ciampino, Osterie – È così se vi pare, Vito Anelli si è ispirato alla celebre opera teatrale del Pirandello, al tema dell’inconoscibilità del reale e all'idea che ognuno di noi può dare una propria interpretazione della realtà, che non può coincidere con quella degli altri. Così anche nella cucina: “ho deciso di chiamare in questo modo il mio locale” spiega Vito “perché durante il corso del Gambero Rosso ho capito che un piatto è molto più di una semplice preparazione, è una vera e propria opera d’arte e in quanto tale unica e inimitabile. Il mio scopo è quello di accompagnare i commensali in un percorso emozionale, all’interno del quale materia prima di qualità, Km0 e rispetto della stagionalità vengono proposti secondo il mio personale modo di vedere la cucina”.
a cura di Giuseppe Buonocore