Un’idea nata proprio nella terra d’origine dei Baci, a Perugia, all’interno dello stabilimento di San Sisto, con la collaborazione della Scuola del Cioccolato Perugina, laboratorio creativo dove i maestri cioccolatieri continuano a sperimentare nuove ricette. Del resto, la Perugina ci ha abituati a gusti sempre nuovi, come i Ruby color rosa, presenti sul mercato ormai da anni, insieme a quelli al latte, al cioccolato bianco e fondente (senza contare le limited edition). E l’accoppiata – vincente per qualsiasi italiano – tra oro nero e cibo degli dèi non è cosa nuova. Il Pocket Coffee è l’esempio più famoso in questo senso: un piccolo scrigno di cioccolato ripieno di espresso liquido, inventato per permettere a chiunque, soprattutto agli automobilisti alla guida, di avere uno “shot” di caffè a portata di mano in qualunque momento. In principio, infatti, gli Autogrill non erano i locali riforniti che oggi conosciamo, non era semplice trovare una macchina per l’espresso, e così l’idea brillante di racchiuderlo in un cioccolatino.
I nuovi Baci al caffè
Diversi studi dimostrano che l’80% della popolazione italiana dai 18 anni in su beve abitualmente l’espresso. È da questa semplice constatazione che nasce Bacio Perugina Caffè, dall’incarto diverso e la grafica leggermente rinnovata (che sia in arrivo un restyling per tutti i prodotti dell’azienda?). Le stelline, immancabili, in questo caso sono dorate. Una nuova specialità che va ad ampliare l’ampia gamma di un’azienda centenaria che continua a evolversi: e pensare che quando i cioccolatini sono nati, nel 1922, Luisa Spagnoli li aveva chiamati “cazzotti” per via della forma, ribattezzati poi da Giovanni Buitoni col nome attuale. Mossa più che azzeccata per le praline più famose d’Italia.