From Tokyo to Rome: con questo claim si annuncia l'apertura in primavera del primo store Uniqlo nella Capitale, il secondo in Italia dopo quello di Milano, aperto nel 2019. L'arrivo del marchio giapponese di moda casual, che quest'anno festeggia i 40 anni di vita, è preceduto da un'intensa operazione di marketing e comunicazione che mira a far conoscere ai romani i valori del brand. E lo fa stringendo delle sinergie con alcune realtà capitoline impegnate, a vario titolo, a costruire un'idea di città più piacevole, civile e vivibile: onlus o istituti culturali, come Ridaje e Arca Onlus, ma anche Maxxi o Romadiffusa contribuiscono a decodificare in azioni concrete i valori che Uniqlo vuole trasmettere attraverso i suoi abiti: quell'unione di semplicità, qualità, durata che in una parola viene definito LifeWear, uno stile e una filosofia in cui bellezza, qualità, praticità e confort si fondono. Per farlo ha scelto dei partner che comunicano una quotidianità che guarda al bello e al buono. Tra questi anche il pasticcere Fabrizio Fiorani.
Uniqlo a Roma e il pasticcere Fabrizio Fiorani
Pasticcere romano, per tanti anni a Tokyo dove si è aggiudicato nel 2019 in titolo di migliore pasticcere dell'Asia, oggi braccio dolce di Ciccio Sultano, è stabilmente in forze al W Rome a curare i dessert del Giano, ristorante firmato da Sultano, e della caffetteria Zucchero. «Volevano parlare con un partner di cibo per la nuova apertura di Roma – spiega Fiorani – abbiamo chiacchierato un po' e ci siamo trovati, da una parte per tutto il tempo che ho lavorato in Asia e dall'altra per la presenza importante in Italia che abbiamo in questo momento». Del resto Fiorani è già legato al brand - «sono praticamente la mia divisa quotidiana» dice – e punta molto su un concetto di pasticceria comprensibile, divertente, giocosa. «Condividiamo l'idea di bellezza accessibile» conferma.
Arriva Uniqlo Coffee?
«Insieme racconteremo il binomio Roma Tokyo attraverso la lente della pasticceria realizzando dolci esclusivi per l'apertura di Uniqlo a Roma» dicono da Uniqlo che sottolinea la condivisione di vedute con il pasticcere. Per ora i termini della collaborazione si limitano agli eventi privati, momenti di presentazione del marchio, ma non ci stupiremmo se andasse oltre: in Asia, infatti, in cui la presenza di Uniqlo è molto capillare, esistono già degli Uniqlo Coffee, corner minimalisti – in piena coerenza con lo stile del marchio – in cui fermarsi per una bevanda o uno snack. Ci sono in Giappone, nelle Filippine e in Malesia. Chissà che il marchio, famoso per le sue collaborazioni con nomi noti del design e della moda come Marimekko o JW Anderson, non si spinga oltre fino a incrociare la sua strada con quella di torrefattori romani. I dolci ci sono già, non manca che il caffè.