Filippo La Mantia “torna” in Sicilia
Un anno fa arrivava a Venezia – era la primavera 2019, con l’inaugurazione del Caffè in Fondazione Cini, sull’isola di San Giorgio (che quest’anno riapre a partire dal 26 giugno, con un nuovo menu ispirato al progetto musicale Vatican Chapels – A soundtrack experience) – per poi raddoppiare a Milano, ancora una volta dentro a un museo, assumendo l’incarico di seguire la ristorazione del Caffè Fernanda, alla Pinacoteca di Brera, per conto del Gruppo Fabbro. Il quartier generale di Filippo La Mantia, oste e cuoco siciliano di stanza a Milano, resta però l’elegante ristorante con caffetteria di piazza Risorgimento, aperto dalle prime ore del mattino, fino a tarda sera. Ma l’ultimo progetto dello chef palermitano lo riporta nella sua Sicilia. Siamo a Messina, in un luogo storico della città: in piazza Cairoli, negli spazi che per decenni hanno ospitato il ritrovo Billè (storico bar chiuso dal 2014, nato negli anni ’30, frequentatissimo ritrovo della Messina bene negli anni ‘70), la torrefazione artigianale Miscela d’Oro ha avviato un progetto di restauro e rinnovamento che ora prende forma attraverso le idee dell’architetto Piero Lissoni (amico e sodale di La Mantia, già progettista del ristorante milanese dello chef).
Miscela d’Oro a Messina. Il progetto di Lissoni
La famiglia Urbano, che preserva l’attività della torrefazione da tre generazioni (esportando le sue miscele in 50 Paesi), ha voluto al suo fianco proprio il cuoco siciliano, che sarà regista della proposta gastronomica di una caffetteria con cucina pensata, ancora una volta, per vivere nell’arco dell’intera giornata. Nel curare il progetto di recupero del bel palazzo anni Venti che ora ospita il Caffè Miscela d’Oro Sicilia 1946, l’architetto Lissoni ha utilizzato materiali che omaggiano la natura e l’artigianato dell’isola, come la pietra lavica smaltata dei pavimenti e le maioliche palermitane che ravvivano i pilastri verticali di uno spazio dai soffitti alti, modulato sulle tonalità del grigio e del nero, con inserti in legno, panche che ricordano la tradizione ebanistica di ambito sacro, divanetti e poltroncine di design che convivono con sedie in vimini e pezzi di antiquariato siciliano.
A focalizzare l’attenzione sono il bancone angolare del bar, circondato di teche e mensole in vetro, e la cucina a vista, aperta sullo spazio per gli ospiti, che possono anche accomodarsi in veranda (un cubo di vetro affacciato sulla piazza, progettato ex novo e molto criticato in città, ironicamente paragonato dai detrattori all’aula bunker di un carcere) o nel dehors esterno. Maestoso il fregio barocco che orna il portale d’ingresso, memoria dell’antico palazzo.
Pasticceria e cucina della tradizione
Ha le idee chiare sul rilancio di uno dei caffè simbolo della città (in quella che è la piazza di accesso a Messina, arrivando dal porto sullo Stretto e dalla stazione dei treni) Filippo La Mantia: “Questo è uno spazio legato all’arte del caffè, ispirato alla storia dell’accoglienza siciliana, con un percorso che va dalla pasticceria alla cucina. Bar, ristorante, ritrovo, caffetteria: un’idea progettuale che mi ha subito affascinato e spinto ad approfondire la straordinaria storia del cibo della provincia di Messina”.
Dunque, accanto alla proposta di pasticceria tradizionale e moderna (come la mattonella Bunker – e il nome fa riferimento alle polemiche di cui sopra - al cioccolato e pistacchio: “Semplice, accessibile, visionario, tradizionale, economico, sostenibile, integrativo e ospitale. Insomma, tutte quelle caratteristiche che un siciliano, a prescindere dalla provincia di appartenenza, dovrebbe avere”), la cucina esplorerà la tradizione locale alla ricerca di piatti autoctoni da recuperare, per fare nuovamente del locale un luogo identitario. Si parte con la colazione, passando per pranzo, aperitivo e cena, proponendo anche un’offerta di gelati e cocktail.
Ma il vanto dell’operazione, che ha richiesto un cospicuo investimento e due anni di lavori, è soprattutto quello di aver generato 24 nuovi posti di lavoro, “24 ragazzi, tutti messinesi, di cui la metà sono donne”. Sul lungo periodo, l’idea è quella di esportare il format altrove, approfittando della rete commerciale internazionale sviluppata in questi anni dalla torrefazione.
Miscela d’Oro Sicilia 1946 – Messina –piazza Cairoli, 5 - 090 738 4698 – Pagina Fb