Lo abbiamo già accennato parlando ad esempio di Antonia Klugmann, ma anche riferendoci a quanto fanno alcuni ristoratori torinesi o alle idee di Gianfranco Pascucci nel Lazio e di Giuseppe Iannotti in Campania: i grandissimi chef si stanno svegliando dallo stordimento che, comprensibilmente, li aveva colpiti nelle primissime settimane dell'emergenza.
Il delivery dei grandi chef
Non è possibile aspettare, non è possibile fermarsi in attesa che le cose si normalizzano specie ora che si sono compresi chiaramente i contorni dello scenario: non sappiamo quando si ripartirà, non sappiamo come si ripartirà, non sappiamo quando tornerà il turismo, non sappiamo se i clienti avranno voglia e fiducia di chiudersi nei ristoranti nell'arco dei prossimi mesi. Non sappiamo nulla, dunque l'incertezza totale necessità di creatività, non di attendismo.
Anthony Genovese lancia Turnè
Ed a star lì ad attendere non ce la faceva ulteriormente Anthony Genovese. Tantopiù che il progetto da far partire c'era, era già stato immaginato dal super chef franco-calabrese di stanza a Roma e dalla sua squadra a partire ovviamente da Matteo Zappile. La voglia di aprire una versione "in jeans" del Pagliaccio - il ristorante Tre Forchette di Genovese al centro di Roma - esiste da anni e anzi qualche tempo fa venne anche sperimentata con il progetto Hugo nel rione Monti sempre nella capitale. Quella esperienza, nonostante il successo di pubblico, finì presto per motivi societari. Non finì però la voglia di proporre alla città un format di ristorazione più sbarazzino rispetto al Pagliaccio. Oggi questo proposito trova la scusa perfetta per debuttare.
Turnè. Delivery che diventerà ristorante
Nel bel mezzo dell'emergenza chef Genovese ha l'opportunità di utilizzare le cucine del Pagliaccio, che è inattivo ("fare un delivery con i piatti del Pagliaccio sarebbe una forzatura", ci spiega), e ha la chance di rodare un servizio che nasce nel pieno del contagio ma che punta a rimanere in piedi anche dopo. Anzi, Turnè (questo il nome del progetto, preso in prestito dal titolo di un film di 30 anni fa firmato da Gabriele Salvatores) punta decisamente oltre: punta innanzitutto a diventare un ristorante vero e proprio, un format contemporaneo oltretutto in linea con le necessità degli anni del Dopopandemia. E poi, chissà, punta anche a moltiplicarsi. Per intanto si parte con le consegne a casa affidate a Uber Eats ed a Cosaporto anche se il progetto non nasconde di provare a farsi più autonomo, anche per vedere se ci sono i margini operativi per evitare la gabella che le società di consegna caricano abitualmente sul fatturato.
Turnè di Anthony Genovese: menu e prezzi
Tutti i dettagli su questa novità abbiamo avuto modo di chiederli allo chef in una intervista (seppur a distanza) alla quale rimandiamo per gli approfondimenti nel filmato pubblicato qui sopra.
Riguardo ai piatti e ai prezzi invece ecco qualche esempio: Ravioli alla piastra, cavolo cinese e funghi (8€), Noodles ai frutti di mare, seppie, gamberi e cozze (12€), Risone al salto, manzo piccante e verdure (12€), Tataki di Manzo, insalata di cetrioli, fagiolini e mirtilli (15€), Polpette di Granchio e Maiale in agrodolce (10€), Lombo di maiale tandoori, pak choi, e chutney di ananas (18€), Calamari arrosto, cipollato, anacardi e patate (16€).
E poi naturalmente qualche dolce: Cremoso alla vaniglia, lampone e pistacchi, Mousse al cioccolato fondente, mango e frutto della passione, Crostata di mandorle, fragole e basilico tutti a 10€ l'uno.
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a cura di Massimiliano Tonelli