Galeotta fu la carbonara. Due amanti del piatto più iconico della cucina romana, a furia di assaggi sono finiti per innamorarsi non solo della pasta ma anche l’uno dell’altra: quattro anni fa, da amici, hanno inaugurato un profilo Instagram di recensioni delle carbonare di Roma che oggi conta quasi 40mila follower in cui postano solo foto di carbonare con il loro personale giudizio. Non vogliono rivelare i nomi, tante che l’aspirante medico (24 anni) e lo psicologo (26 anni), hanno fatto le cose per bene e chiamato l’account social “Anonima società carbonari”: «Il nome è ispirato ai moti carbonari, è un gioco di parole tra carbonara e anonimato», e proprio sull’anonimato dicono: «Vogliamo mettere al centro la pagina, dare spazio alla carbonara come esperienza e non noi come persone».
Tutto è nato per gioco e come provocazione, quando il giovane psicologo metteva alla prova la resistenza alla tentazione dell’allora amica aspirante medico raccontandole i suoi assaggi nelle trattorie e ristoranti della città: «Quando ci vedevamo, tutte le volte mi spiegava dettagliatamente com’era la carbonara, il suo piatto preferito, assaggiato quella sera a cena», e di racconto in racconto, scherzosamente l’aspirante medico invoglia lo psicologo ad aprire il profilo su Instagram per condividere le sue esperienze culinarie con un bacino più ampio di persone.
Anonima società carbonari: gli assaggi
Ed è lì che gli assaggi sono diventati di coppia in giro per Roma. In questi quattro anni, i due “carbonari” hanno mangiato circa 150 carbonare in tutta Roma. Prima ne provavano una a settimana, adesso, forse complici i sensi di colpa verso il portafoglio e la forma fisica, gli assaggi si sono ridotti a circa uno ogni dieci giorni, ma i due non mollano mai.
«Scegliamo i ristoranti e trattorie da provare e poi procediamo. La scelta la facciamo consultando le guide gastronomiche, le classifiche, i giornali che parlano di locali particolari, ma ci affidiamo anche molto alla community di persone appassionate che ci seguono», dicono i due. Hanno provato di tutto: carbocreme, carbonare con pancetta, piatti intrisi di olio, uova cotte e le hanno raccontate tutte: «Diamo dei giudizi in merito all’estetica del piatto, ad esempio, al prezzo, alla location, all’accoglienza e al servizio. Non abbiamo dato mai dei criteri specifici e rigorosi, ma una regola sì: la carbonara deve essere accessibile a tutti, a prezzo contenuto».
L’evoluzione della carbonara
Dal 2020 a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, e così come si è evoluta la cucina, è cambiata anche la carbonara: «Quando abbiamo aperto la pagina c’era il filone del food porn, delle carbocreme, si usavano anche cinque uova a porzione, i piatti erano abbondanti, non appetitosi, ci sembrava lo facessero per pura estetica», raccontano gli anonimi carbonari. Adesso anche la carbonara si è evoluta, e i due spiegano di trovarsi davanti: «Piatti più equilibrati nei sapori, nella quantità di crema e nella sapidità: una volta si eccedeva anche con il pecorino». In barba a ogni carbonara scientifica, quello che gli assaggiatori fanno notare è che si è sdoganato l’uso dell’albume insieme al tuorlo: «Siamo favorevoli a questa combo, perché si riduce lo spreco alimentare».
La carbonara perfetta
E se non sono amanti delle carbocreme, gli “anonimi” svelano un altro segreto: fra le loro passioni c’è la pasta corta come mezze maniche, bombolotti e rigatoni anche se, fanno notare: «La predilezione generale è per il formato lungo come gli spaghettoni». Ma quando vogliono svestire i panni dei carbodegustatori e godere di una carbonara di pancia, vanno da: «Il Girasole a Garbatella dove ce la prepara lo chef Massimone (Dante, ndr), la sua carbonara è strong ma è tutto equilibrato al punto giusto. La pasta resta sempre più al dente, il guanciale è croccante e poi ci serve i bombolotti che per noi sono il formato perfetto!».
Nelle 150 carbonare passate in rassegna, confessano di aver beccato anche qualcuna con la pancetta affumicata: «Non l’abbiamo recensita male, basta che il ristorante sia onesto e lo dichiari in menu, alla fine non era poi così male».
Oltre al profilo Instagram, Anonima Società Carbonari è anche una newsletter da leggere una volta a settimana con contenuti che parlano non solo di carbonare, ma anche di notizie sul mondo della gastronomia. E per gli appassionati di questa avventura golosa, si può partecipare agli eventi del San Carbonaro: «La definiamo una sagra itinerante, creiamo degli eventi a tema carbonara in trattorie e ristoranti di Roma dove il menu è tutto a base di carbonara: pizza alla carbonara, rivisitazioni di supplì. Ci spostiamo di mese in mese nei locali del cuore», spiegano gli anonimi carbonari. Non resta che dimenticare il colesterolo e seguire la loro pagina e i loro assaggi.