Oggi le donne cuoche sono molte, fortunatamente, ma negli anni Sessanta era un lavoro ritenuto poco adatto a loro, a meno che non fosse la cucina di casa il luogo di lavoro e i familiari, il pubblico. Anna Gennari, invece, sfidando la società del tempo, diventò la prima donna chef di Bologna e la prima cuoca italiana a guadagnarsi il titolo di Chef Cordon Bleu nel 1979. Una donna incredibile che oggi tutti a Bologna piangono per la sua scomparsa, avvenuta all’età di 94 anni.
Anna Gennari, la prima chef di Bologna
Prima operaia, poi cameriera, la "chiamata" arriva quando ha circa 30 anni, come racconta Bruno Damini nel libro Bologna ombelico di tutto, edito da Minerva nel 2016. Ma la sua carriera fu brillante: cuoca appassionata e poi chef, per seguire la sua strada, da vera pioniera parte dal suo paese di origine, Acquanegra, in provincia di Mantova, per capire se quella passione sia reale: resta una stagione di lavoro in un locale della riviera romagnola e scopre che i fornelli sono la sua vocazione. A quel punto, cerca di fare più esperienze possibili e così la si trova alla Trattoria dell’Orsa negli anni 1966-68, al Sampieri, dove resta da 1968 al 1974 e ancora al lussuoso Royal Grill dell’Hotel Carlton che, grazie a lei, guadagna le stelle della guida de L’Espresso e al Pappagallo, sempre nella città delle Due Torri. In cucina resta per tanti anni e la sua attività ininterrotta viene coronata dall'assegnazione del Cordon Bleu nel 1979, quando ancora nessuna donna italiana era riuscita a ottenerlo. Del resto lo merita, non solo per il talento, ma anche per il grande amore che mette in questo mestiere che, a sua volta, le darà grandi soddisfazioni.
Minuta, ma molto determinata, è nella casa dove è nata e cresciuta che impara l’arte del cucinare da una mamma e una nonna capaci di preparare piatti gustosissimi con pochi ingredienti. Racconta lei stessa in un’intervista di qualche anno fa alla Gazzetta di Mantova: «Se c'era una gallina, loro ti tiravano fuori tre piatti diversi e uno più gustoso dell'altro». Ad Anna piacciono gli ingredienti semplici, ma certo non disdegna quelli più lussuosi, come il tartufo. Non bisogna, però, nominarle mai la panna. «Quella - continua sul quotidiano - la uso solo per i dolci. E in generale i grassi li tolgo, anziché metterli». Trucchi da ricordare e provare subito.
Nonna Anna in pensione
Quando va in pensione, sono quasi gli anni ’90, ma in tanti la cercano ancora. Allora accoglie la richiesta di tenere corsi di formazione per la Regione e per la scuola “Il mestolo e la ramina” di Coop dove arrivano le signore bene della città e i gruppi di aspiranti cuochi dagli Stati Uniti, Cina e Nord Europa.
Una lunghissima carriera quella di Anna che, di certo, non può essere lasciata solo ai racconti orali e, infatti, qualche anno fa esce il libro "La cucina di Anna Gennari. Cibo e passione di una donna chef”. Ricco anche di aneddoti e “memorie” della terra emiliano – lombarda, nonna Anna lascia in eredità 120 ricette con foto e istruzioni che sono un vero e proprio viaggio nella memoria. Strutturato per argomenti, dal riso alla pasta, dalle salse alle verdure, dai primi piatti ai secondi di carne e pesce ai dolci, oltre alle ricette della cucina tipica nazionale, ce ne sono molte altre ideate e felicemente sperimentate da Anna e pubblicate per la prima volta. Non è un libro facile da trovare, ma vale la pena ora che non quelle ricette non possono più essere raccontate a voce.
Foto di copertina di Bruno Damini