Manca poco alla riapertura del centro d'arte contemporanea Pecci di Prato, dopo tanti anni di chiusura e la realizzazione della nuova ala a opera dell'architetto Maurice Nio si procede a grandi passi verso il grand opening del prossimo fine settimana. Al di là delle novità artistico-culturali, curate dal direttore artistico Fabio Cavallucci, il Museo sarà contenitore anche di proposte gastronomiche di sicuro interesse. Il progetto e le intenzioni della direzione prevedevano fin dall'inizio infatti un ristorante di livello medio alto (proprio nell'ala nuova) e un bistrot più easy nell'edificio storico a sostituire quello che era il vecchio bar del museo.
Il bando per il ristorante
La gara tuttavia (ne parlammo qui) è andata deserta e i vertici del museo hanno iniziato a quel punto le trattative direttre. L'ha spuntata uno chef locale, Angiolo Barni, che ha dei bei trascorsi, un buon talento, parecchia esperienza nonostante la giovane età e tante storie da raccontare. Il suo obbiettivo è, quanto meno, quello di creare al Pecci il miglior ristorante della città. Si tratta di una bella sfida che, con tutti i distinguo del caso, va nel solco della grande ristorazione di museo che anche in Italia (c'è Davide Scabin al Castello di Rivoli, c'è Enrico Bartolini al Mudec di Milano e staremo a vedere cosa succederà ai romani Maxxi e Palazzo Massimo visto che le gare sono attualmente in corso) e che punta da una parte al pubblico del museo, ma soprattutto ad una clientela aggiuntiva.
Angiolo Barni: la videointervista
Abbiamo incontrato Angiolo Barni in occasione della cena-in-laboratorio che il Biscottificio Mattei di Prato ha organizzato in occasione dell'emissione del francobollo a egli dedicato e l'occasione è stata propizia per una video intervista in cui lo chef ci spiega e ci anticipa quale sarà la sua proposta al Pecci.