La chef
Classe '85, la chef americana Angela Solita Dimayuga ha trovato la chiave del suo successo al Mission Chinese Food di New York, una delle mete gourmet più in voga della Grande Mela, fra le più gettonate della Lower East Side,dove la cuoca ha lavorato fin dall'inizio, contribuendo a realizzare l'intero progetto. Nella lista di Zagat dei “30 Under 30” migliori chef del 2015, nominata nel 2017 come “Rising Star Chef”, Dimayuga fa da sempre appello alle sue radici filippine per creare piatti contemporanei dal gusto unico, frutto di contaminazioni culturali diverse, che si vanno a inserire in quel filone che lei stessa ha definito “New American Cuisine”, uno stile ibrido caratteristico di tanti locali newyorkesi moderni.
L'abbandono del ristorante
Alla fine dell'ottobre 2017, la notizia del suo ritiro dal ristorante: la chef lascia Mission Chinese Food, perché le sue ambizioni sono“differenti e molto più grandi”. Secondo le comunicazioni rilasciate dalla stampa estera, inoltre, la chef avrebbe avuto una discussione con lo chef-proprietario Danny Bowien (nel 2013 sotto i riflettori per lo scandalo dei topi, mancanza di igiene, incuria, cibo mal conservato e uso improprio degli utensili da cucina) circa la nuova location di Bushwick, nella quale Angela non era stata coinvolta.
Gli Standard hotels
Ma la chef non demorde e continua il suo percorso nella ristorazione con un nuovo progetto, pronta per lanciarsi in un'avventura che comprende tutti gli Standard hotels, catena di boutique hotel fortemente di tendenza distribuiti fra Los Angeles, Miami e New York, con un nuovo punto prossimo all'apertura a Londra. A lei, il compito di gestire i ristoranti degli alberghi, oltre a “creare programmi e iniziative che coniughino cibo, musica e arte”, come ha riportato la rivista newyorkese Grub Street.
I menu cuciti su misura
In ogni albergo ci sarà poi uno chef ad affiancarla, col quale Angela stabilirà menu e degustazioni, ripensando da zero la carta di ogni locale. Specialmente della nuova apertura londinese, progetto innovativo che Dimayuga concepirà a partire dalle basi, conferendo un'identità precisa e ben definita dal punto di vista della ristorazione. Ogni hotel avrà quindi una cucina a sé, studiata appositamente per la clientela locale, e “legata alla cultura del quartiere”. Un progetto ampio, dunque, che comprende più metropoli ma che non rinuncia a conferire carattere e personalità a ogni insegna.
L'obiettivo
Un'opportunità che la chef ha raccolto con entusiasmo: “Ogni volta che approccio un nuovo progetto, lo considero mio. Partecipare alla creazione di diversi menu mi permette di giocare con ingredienti diversi, e il fatto che un marchio di alberghi ponga così tanta attenzione al cibo e all'arte mi rende orgogliosa”.
a cura di Michela Becchi