Pranzare e cenare con un buon vino o bersi uno o più cocktail all’ora dell’aperitivo è un’abitudine per gran parte di coloro che fanno parte della Generazione X e di quella dei Millennial, caratteristica poco condivisa, almeno sembra, dagli appartenenti alla GenZ che tendono verso una certa sobrietà. C’è chi la definisce dry January, chi sober curiosity e chi ancora trend NoLo, ma qualunque forma si usi, tutte significano che bere alcolici nel 2024 non è più di moda. Una tendenza alla quale si adatta piano piano anche l’alta cucina, come nel caso del ristorante tre stelle Pic, fondato dalla chef francese Anne-Sophie Pic nel sud-est della Francia. Come ha raccontato proprio lei in un'intervista, l'idea le venne durante la gravidanza quando ai pasti poteva bere solo acqua. Fu proprio in quel periodo che ideò un infuso a base di caffè brasiliano e lo servì in un bicchiere di vino per accompagnare la carne, offrendo in questo modo un’alternativa per soddisfare tutte le diverse esigenze dei clienti.
Dal vino all'eros, la nuova sobrietà della GenZ
Va detto, che questo nuovo trend dedito alla sobrietà non riguarda soltanto l’enogastronomia, ma trova ampio spazio anche nell’ambito amoroso. In questo caso, l'espressione usata per definire questo tipico modo di ritrarsi dal piacere, è Boy Sober, che significa restare sobri, cioè a digiuno, di relazioni sentimentali e incontri per un periodo di tempo più o meno lungo. Il modo di dire, coniato da una comica americana, viene ripreso in un podcast intitolato Boy Sober - A dieta di sentimenti e di sesso curato da RivistaStudio, nel quale gli speaker si domandano se sia possibile, ma soprattutto perché si sia arrivati a questo nuovo fenomeno.
Il supermercato, il regno degli incontri casuali
Nell’affrontare questo nuovo concetto di sobrietà, che sia per l’alcol o per i sentimenti, i protagonisti ripercorrono le tappe che hanno portato ai diversi cambiamenti degli appuntamenti amorosi, arrivando alle app di dating e al totale rifiuto di relazioni o sesso. Di questa lunga strada non si dimenticano quei bellissimi incontri casuali ormai persi, quella classica “facciata dentro” senza aspettarselo magari in un parco, alla fermata dell’autobus o addirittura al supermercato.
Quando gli amori nascevano all'Esselunga
Sì, perché, ci fu un momento in cui, i milanesi di una certa generazione lo ricordano bene, non un supermercato qualsiasi, ma l’Esselunga di via Papiniano, vicino al carcere di San Vittore in centro città, divenne il luogo magico dove, tra un acquisto e l’altro, si diceva, che si potesse trovare anche l’anima gemella. I single di Milano la presero d’assalto perché ciò che si raccontava allora era che lì “si beccasse”. Nacquero leggende che parlavano di relazioni e grandi amori nati tra il reparto frutta e quello dei salumi. Nacque tutta una simbologia specifica per chi entrava nel supermercato con quell’intenzione: per esempio, utilizzare il carrello da sollevare oppure mettendo nel carrello un ananas intero, segnale, come il classico garofano rosso, che si era lì per incontrare. Del resto, si dice che il carrello della spesa racconti molto della persona che lo conduce e mai così fu come in quel periodo.
La chiusura del Cupido metropolitano
A un certo punto, però, tutti coloro che avevano la speranza di trovare all’Esselunga un partner o qualcuno con cui anche solo divertirsi, si ritrovarono persi, perché quel «regno indiscusso del baccaglio last minute», come lo ribattezzò Il Milanese Imbruttito, chiuse per molto tempo e riaprì solo dopo lunghi lavori di ristrutturazione nel 2015 quando, però, le app di dating erano già molto in voga, cosa che tolse al supermercato gran parte suo vecchio ruolo di Cupido metropolitano.
La rinascita nell'epoca delle app di dating
Non tutto era perduto, però: nel 2019, infatti, cavalcando un’onda amarcord, ci si riprovò a far tornare in auge quell’Esselunga per i sempre più single cittadini, tanto che quel mito dell'incontro tra uno scaffale e un altro rivisse per qualche tempo in maniera decisamente più contemporanea, ovvero attraverso Winker, app di live dating, che proponeva un appuntamento fisso per chi fosse in cerca di nuove conoscenze. Nacque anche, ma questo esiste ancora pur se fermo all’anno del Covid, un sito che si chiama "la spesa dei single" che sull’home page accoglie gli utenti con una domanda: «Credi che per conoscere single devi andare alle feste per single o frequentare locali tutte le sere fino a tardi? Credi che per conoscere single devi stare tutto il giorno sui social network o fare l’abbonamento a tutti i siti di incontri online? Forse non lo sai, ma anche i single vanno a fare la spesa». Un salto nel passato che chissà non funzioni ancora.