Mantenere i prezzi al di sopra della concorrenza, per spartirsi poi la clientela: ecco l’accusa dell’Autorità garante della Concorrenza e del mercato a due grandi brand dell’industria, Amica Chips e Pata. Sembra che i marchi di patatine in busta si siano messi d’accorso per produrre e commercializzare patatine a marchio privato prodotte per conto delle catene dei supermercati.
L'Antitrust contro Amica Chips e Pata
I funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle principali sedi delle parti, oltre che di un terzo soggetto ritenuto in possesso di elementi utili all’istruttoria. Le indagini per la presunta intesa restrittiva della concorrenza sono scaturite in seguito a una segnalazione anonima, proprio poco dopo che Amica Chips aveva ottenuto l’approvazione dal Consiglio comunale di Castiglione delle Stiviere per un ambizioso progetto di ampliamento dello stabilimento. Circa 6mila metri quadri di attività in tutto, una bella notizia per l’azienda, ora oscurata dalle ispezioni in corso.