Amate Amatrice. Dal Principe Carlo al pranzo solidale
Solo qualche giorno fa, in visita ufficiale nel nostro Paese, anche il Principe Carlo ha varcato, vestito di tutto punto con completo di taglio sartoriale, la soglia della nuova mensa di Amatrice. Quella che a dicembre si mostrava a tempo di record grazie ai fondi raccolti con la solidarietà degli italiani (per la campagna Un aiuto subito di Corriere della Sera e Tg La7), all'impegno dell'architetto Stefano Boeri e al fondamentale contributo della filiera del legno FVG. E anche il Principe del Galles, nella mensa di Amate Amatrice gremita a festa, dopo la visita alla zona rossa dell'abitato che non c'è più, non ha potuto resistere a una forchettata di Amatriciana, nelle due varianti proposte dai ragazzi dell'Alberghiero di Amatrice e dai produttori De.Co., che all'appuntamento si sono presentati ben equipaggiati di Pecorino locale a Prosciutto Amatriciano Igp. Presto la mensa, diventata fulcro della rinascita e primo emblema di un progetto ambizioso che riunirà nella nuova food hall i ristoratori del territorio, darà lavoro a molte persone (130 le unità coinvolte quando il progetto sarà completato), come promesso in funzione subito dopo la Pasqua per accogliere i ragazzi delle scuole locali (150 studenti), e diventare centro di aggregazione in attesa che l'intera corte del cibo si popoli delle insegne un tempo attiravano nell'area molti turisti. Come da progetto iniziale, infatti, il villaggio del gusto di Amate Amatrice sarà completato entro l'estate, tutto costruito in legno nel rispetto di misure antisismiche all'avanguardia. Intanto però, chi mercoledì 12 aprile si ritroverà in mensa per il primo pranzo solidale nella storia dell'edificio, potrà ammirare la struttura ormai completata: ossatura in legno, coperta su tre pareti con rivestimenti in larice e la restante in vetro, si sviluppa su 600 metri quadrati di superficie, di cui 400 destinati a mensa.
La mensa è pronta
Al pranzo di inaugurazione della struttura (ufficialmente operativa dal 1 maggio) prenderanno parte, oltre al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e alle rappresentanze delle istituzioni locali, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Enrico Mentana, direttore del TgLa7, Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, l’architetto Stefano Boeri, Matteo Marsilio, rappresentate della Filiera del Legno friulana coordinata da Innova Fvg e Marcella Logli, Direttore Corporate Shared Value di TIM. E a cucinare saranno proprio i ristoratori amatriciani che a partire da giugno troveranno una nuova casa nelle “casette” di Amate Amatrice.
La filiera del legno
Intanto, nell'area terremotata, si segnalano altri meritevoli casi di solidarietà, come la stalla donata dalla Carnia a un allevatore di Norcia rimasto senza ricovero per una sessantina di cavalli. Anche in questo caso realizzata in legno dai falegnami del Friuli Venezia Giulia in soli 22 giorni. Tempi da record, come del resto per il Centro Polifunzionale di Norcia appena completato, in 14 giorni, sempre grazie all'efficienza della filiera del legno. Mentre nel borgo di Castelluccio, patria di una delle lenticchie più famose d'Italia, letteralmente raso al suolo dal sisma si continua a lavorare con impegno per concretizzare la nascita di un Villaggio per le attività produttive ed economiche, che permetterà ai piccoli produttori locali di riprendere le proprie attività, dotandoli di capannoni e magazzini per lo stoccaggio e la vendita. Perché sia possibile, però, c'è ancora bisogno dell'aiuto di tutti, tramite crowdfunding sulla piattaforma online www.rinascitacastelluccio.it . Restano 70 giorni di tempo.
a cura di Livia Montagnoli