Altri 10 milioni di euro a sostegno della filiera ittica contro gli effetti del granchio blu, che ha ridotto anche di oltre il 90% gli allevamenti di molluschi, con danni soprattutto nel delta del Po. Un nuovo, imponente, stanziamento dopo quello del Decreto Omnibus di agosto è stato annunciato dal ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida in un incontro con le organizzazioni della pesca. "Fondi che si sommeranno ai 2,9 milioni già stanziati per lo smaltimento del Granchio Blu e a un nuovo fondo da 500 mila euro previsto dall'emendamento al decreto-legge 10 agosto 2023 presentato dal presidente della Commissione Agricoltura al Senato De Carlo, provvedimento attualmente in esame a Palazzo Madama”.
“In totale le risorse supereranno i 13 milioni di euro" ha conteggiato il ministro, alla riunione che vedeva riuniti al Masaf l'Associazione Mediterranea Acquacoltori-AMA, l'Associazione Piscicoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Unciagroalimentare, Associazione marineria d'Italia e d'Europa, Alleanza Cooperative Italiane, Federpesca, Legacoop Ancilega e Agciagrital. Un gruppo al quale il ministro ha espresso parole di rassicurazione: "il Governo è determinato a sostenere questo settore in una sfida cruciale e continuerà a lavorare in stretta collaborazione con le associazioni per affrontare efficacemente la diffusione del Granchio Blu e contrastarne gli effetti". Ma per costruire una filiera solida intorno a questa specie invasiva – un po' come avviene in Tunisia - serve tempo e un'analisi approfondita del mercato. Da qui la necessità di mantenere un confronto continuo con tutti gli attori interessati.
A cosa sono destinati i fondi
L'intervento annunciato da Lollobrigida è destinato a semplificare l'accesso agli indennizzi alle imprese per l'acquisto di strumenti di protezione degli allevamenti, la cattura e lo smaltimento del granchio blu e per il ripopolamento e la semina delle aree colpite.
Tutto fermo, per ora, riguardo la sospensione dei mutui e l'accesso al credito, "lavoriamo per equiparare le regole del mondo agricolo anche a quelle della pesca e prevediamo un confronto costruttivo con ABI per poter intervenire su questi aspetti" ha replicato Lollobrigida. Una mossa che potrebbe semplificare l'accesso ai finanziamenti e di garantire gli stessi diritti degli agricoltori anche con la possibilità di riconoscere lo stato di calamità.
La pesca a strascico
"Ai tavoli europei abbiamo battagliato e ottenuto la deroga che consente la pesca a strascico entro le tre miglia e questo è sicuramente un primo passo di Bruxelles verso le necessità del settore” ha aggiunto Lollobrigida riferendosi all'ultimo Consiglio europeo dei Ministri dell'agricoltura e della Pesca che consente la cattura del granchio infestante. L'obiettivo è avviare un piano sperimentale di contrasto alla proliferazione del granchio blu, studiandone il ciclo biologico, valutando l'impatto sull'ecosistema. Tutte analisi volte a studiare procedure che riducano il rischio di dissesto ambientale.
Le reti di ferro
Nel frattempo, però, c'è chi continua a tentare delle strategie di contenimento di questa specie. A Porto Tolle, in provincia di Rovigo, il Consorzio cooperative del Polesine che conta circa 1.500 soci, sta tentando di difendere alcune aree della laguna con delle reti con anima in ferro piantate oltre 30 centimetri sotto il fondale. Circa 20 gli ettari recintati per proteggere gli allevamenti di vongole nel delicato momento della deposizione del novellame, esemplari di piccolissime dimensioni poi destinate al mercato nazionale e internazionale. Un tentativo, certo, di cui conosceremo l'efficacia in un futuro prossimo.