È una ferita che non si rimarginerà facilmente quella del territorio del Gargano che dai primi di settembre fa i conti con violenti nubifragi e grandinate. Le campagne, sepolte sotto un enorme quantità di acqua e fango, fanno i conti con un evento che ha causato ingenti danni anche alla viticoltura: i vigneti più colpiti sono quelli compresi tra il basso Gargano e l’area di Cerignola.
Secondo la Coldiretti per l’uva da vino si registra una perdita del 30% della produzionee danni per 36 milioni di euro. Nell’attesa degli interventi di ripristino si cerca di capire come potrà essere la vendemmia per le aziende meno colpite che, tempo consentendo, potrebbero iniziare la raccolta nei prossimi giorni. “Non è stato un anno facile” spiega Giorgio Mercuri, presidente di Confcooperative Foggia“poi le piogge e la grandine hanno peggiorato la situazione. Quello che adesso ci preoccupa è il meteo dei prossimi giorni”.
Ma se a risentirne saranno i numeri, quali sono, invece, le previsioni qualitative? “La qualità non è compromessa” continua Mercuri“si può ancora recuperare. Alcuni territori come nell’alto barese sono molto resistenti e riescono a dare la giusta zuccherina al prodotto, nonostante tutto”.
M. C.