Settimana della Cucina Italiana nel Mondo
Sono giorni ricchi di eventi quelli che si svolgono dal14 al 20 novembre 2022, durante la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’appuntamento annuale creato per la valorizzazione all’estero della cucina italiana di qualità e il Made in Italy agroalimentare nel mondo, attraverso un programma di promozione condiviso e coordinato dalle linee guida indicate dal Ministero degli Esteri. Un progetto nato nel luglio 2015, in seguito al protocollo d’intesa sottoscritto tra MAECI, MIPAAF e MIUR il 15 marzo 2016, per conto del governo italiano, presieduto dalla Farnesina, che nel corso degli anni ha messo a segno oltre 8000 appuntamenti e iniziative organizzate da ambasciate, consolati, istituti di cultura e uffici Ice in più di 100 Paesi. Fenomenale strumento di valorizzazione e diffusione della nostra enogastronomia, dei prodotti, della cultura, delle sue tradizioni e delle interpretazioni più contemporanee, con ricadute positive sulle esportazioni, il turismo e l'internazionalizzazione.
La VII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo
Tema principale della manifestazione di questo anno, giunta alla VII edizione è: “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del Pianeta”. Numerosi gli chef e i produttori italiani in partenza per varie destinazioni del mondo per partecipare a questo programma di eventi organizzati.
Settimana della Cucina Italiana nel Mondo: non solo cene
Moltissimi gli appuntamenti, da quelli con cuochi più noti - come nel caso di Alfio Ghezzi e Felix Lo Basso che andranno l’uno a Buenos Aires, l’altro a Tel Aviv – ad altri più giovani come Michele Di Bonito, del Battimandorlo di Noto (Sr), a Glasgow in Scozia, altri ancora più pop: oltre 1000 iniziative che raccontano la cucina con approcci, interventi e prospettive diverse. Non tutti gli Istituti italiani di Cultura nel mondo, e gli uffici Ice, infatti, organizzano eventi gastronomici: alcuni hanno preferito investire sui progetti culturali. L'Istituto di Madrid ha realizzato un corso accelerato sulla cucina regionale italiana con l'Università di Pollenzo - mentre Slow Food presenta in diversi paesi la mostra dal titolo “Eroi del cibo” - quello di Lima ha ospitato Reti e Archivi del Gusto, un progetto di digitalizzazione e conservazione di ricettari famigliari manoscritti sul portale RAGÙ, online da gennaio 2023. ITTV Forum&Festival assieme all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, sotto gli auspici del Consolato generale d’Italia a Los Angeles e in collaborazione con il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e la Rai ha organizzato l’evento speciale “Quando il cibo diventa protagonista”, sul rapporto cinema cibo.
Carmelo Chiaramonte per la cucina italiana in Australia
L'Istituto di Melbourne ha deciso di dedicare tutta la sua settimana alla Sicilia, col tema "Sicilia, Giardino Mediterraneo", con eventi sulla storia culinaria, botanica e artistica dell’isola, “una sintesi dei valori di biodiversità e complessità che mira a promuovere la cucina siciliana di qualità a partire dai suoi protagonisti: olio, grani antichi, vino, miele, cioccolato, fico d’India, dichiara il direttore dell’Istituto italiano di cultura di Melbourne, Angelo Gioè”.
E per dare maggiore rilevanza a tutto ciò, ha scelto di far debuttare in prima mondiale il prossimo 19 novembre all’Abbotsford Convent lo spettacolo Aju fami, il concerto gastronomico “per pentole e tamburi” ideato dallo chef modicano – non nuovo a indagare le intersezioni tra cucina e arti varie - Carmelo Chiaramonte (del ristorante Caro Melo), e dal musicista di Lentini Alfio Antico, con la regia del ragusano Vincenzo Cascone. Un gioco tra amici che “gioiscono nello scambiarsi gli animi tra fornelli, pentole e tamburi”, concepito per sperimentare in che modo i suoni del lavoro artigianale si combinano con la musica. Suoni di cucina e rumori di tamburo che si incontrano per raccontare l’origine espressiva del Simposio Mediterraneo narrato da Epicuro, che elogiava la felicità e il piacere di vivere. “Questo progetto” spiega Carmelo Chiaramonte “per quanto mi riguarda, racconta la bellezza dell'espressionismo mediterraneo che è fatto da una griglia e quattro amici a cui servono un canto, un testo e un racconto. È il pretesto per rappresentare la base del teatro e del Simposio Mediterraneo”.
“Musica e cibo si incontrano come culture immateriali” sottolinea il regista Vincenzo Cascone “e al di là del fatto che il suono si sente e il cibo si mangia, in realtà dietro c'è una ricerca molto più complessa, perché Carmelo e Alfio sono due ricercatori e sempre di più il cibo, in qualche modo, crea un meccanismo di ricerca non folkloristica ma etnologica e culturale”. Un progetto scritto nell'aria, come la voglia di incontrarsi, di fare e, soprattutto, di comunicare il piacere che provano entrambi durante la performance, stimolandosi a vicenda attraverso i rumori del cibo e le sonorità del tamburo, dando vita a una sintonia sempre diversa e a uno dei piatti più antichi della cucina mediterranea: un couscous di verdura e frutti di mare, che sarà preparato sul palco in 12 canzoni, tutto giocato sui tempi di cottura e i tempi ritmici della musica e servito agli ospiti dopo il concerto, regalando loro un esperienza sensoriale senza il bisogno di spiegare nulla, “perché c'è l'eliminazione della parola, dal momento che si parla un po' troppo di cucina, quindi è meglio per noi riportarla alla sua fase primordiale: la padella, un soffritto, quattro amici e una semola”.
Oltre al concerto, lo chef Chiaramonte con le sue Perle gastronomiche, presenterà un menu speciale durante una cena di gala nel ristorante italiano Grossi Florentino, esplorando ricette e sapori dal 3 secolo a.C. ad oggi, in sinergia con il collega Guy Grossi. Durante la settimana ci saranno altri eventi: In Viaggio tra i Filari, La Casa del Pane, Dal Vesuvio all' Etna. Uomo e natura nella fotografia fin de siècle, Volto di Sicilia di Ugo Saitta.
a cura di Cristina Barbera