Tiene la domanda negli agriturismi italiani in un periodo di crisi economica. Il bilancio di Agriturist-Confagricoltura per un'estate anomala dal punto di vista climatico segna un aumento delle presenze straniere, cresciute tra 8 e 10 per cento, che bilancia il calo della domanda interna compreso tra 3 e 5 per cento. “La maggioranza dei 21mila agriturismi italiani” dice il presidente di Agriturist, Cosimo Melacca “è riuscita a veicolare con successo l’attività agricola, che è comunque la caratteristica prevalente delle strutture, ‘offrendola’ al turista e facendola conoscere e apprezzare”.
I dati del settore, a giudizio dell'associazione di Confagri, dimostrano che, nonostante la difficile congiuntura economica, l’agriturismo ha “ampie opportunità di crescita. Basti pensare che offre oltre 200mila posti letto, occupati per più del 50%, con oltre un milione e mezzo di arrivi, per 6 milioni di notti. I 385 mila posti-tavola nei ristoranti agrituristici (10.700), hanno registrato il pieno, soprattutto nelle due settimane centrali di agosto”.
Per quanto riguarda le presenze straniere, hanno avuto notevole impulso soprattutto nelle aree servite dalle compagnie low-cost e con la formula fly and drive. Gli stranieri, generalmente, hanno prenotato con due/tre mesi d’anticipo, soggiornando, in media, almeno 7 notti. Gli italiani invece, hanno confermato le prenotazioni last minute (2/5 giorni), soggiornando tre giorni. In media, ogni 100 ospiti, almeno 15 sono ritornati nella stessa azienda agrituristica.
A preferire le vacanze in campagna sono soprattutto le coppie, di tutte le età, e le famiglie con bambini piccoli, attirate dalla competitività dalle aziende, che non hanno aumentato i prezzi, e dalle attività culturali e ricreative offerte. “I nostri ospiti non vengono più solo per conoscere le tradizioni agricole, ma per vivere l’esperienza al 100%. L’agriturismo ha il merito di aver contribuito a promuovere l’attenzione sul settore agricolo e sul made in Italy”.
A cura di Gianluca Atzeni