Adesso c'è un motivo in più per visitare la cantina Emidio Pepe: assaggiare (e riassaggiare) i piatti dell'agriturismo

25 Ago 2024, 10:12 | a cura di
Il produttore abruzzese ha fatto la storia della viticoltura, puntando su due vini autoctoni: Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano. Il pellegrinaggio alla sua azienda ora è supportato da una cena che vale, anche da sola, il viaggio

La visita della cantina di Emidio Pepe è il prologo di una cena inaspettata. Gran parte degli ingredienti arriva dall'azienda agricola di famiglia (che ormai conta 34 ettari), trattati con tecnica e freschezza da Pietro La Rosa, cuoco brillante con esperienze a Parigi e Copenaghen.

Entrare nel mondo di Emidio Pepe

Appuntamento alle 19.30. Ma la maggior parte degli avventori arriva qualche manciata di minuto prima per godersi il tramonto o l'heure bleue puntellati dalle viti a pergola piantate dal nonno di Emidio Pepe. Pensate che tutte le vigne dell'azienda sono qui. «Nel raggio di 3 chilometri abbiamo tutti gli appezzamenti» indica l'orizzonte Elisa Pepe, nipote di Emidio, che insieme alla sorella Chiara sta apportando linfa vitale all'azienda. «Sono appezzamenti molto piccoli perché la mia famiglia non ha mai comprato le vigne, solo pezzi di terra nell'esposizione che le interessava, con la composizione del suolo per lei più idonea. Poi ci ha piantato sopra, con una selezione massale delle vigne più vecchie. L'idea è sempre stata quella di recuperare le vecchie genetiche». La visita in cantina inizia qui. Dove tutto è cominciato, dove il progetto continua, dettato dalla tradizione. Anche se l'impressione è che non lo facciano troppo per reiterarla, la tradizione, ma perché convinti che questo sia l'unico metodo consentito dal futuro.

Il recupero della tradizione

Basta dare uno sguardo veloce alle vigne, proprio di fronte alla casa in cui nacque Emidio (trasformata in agriturismo con camere, eco piscina e ristorante). Resistono qui anche le cantine di vinificazione e invecchiamento: sono a circa due metri di distanza l'una dall'altra, sono tutte molto alte, con in cima un apparato fogliare ben sviluppato, ovvero la pergola, un metodo di allevamento per far maturare i grappoli all'ombra che consente di coltivare altre piante sotto. Un tempo si faceva così, i contadini in un ettaro di vigna coltivavano di tutto. Grano, verdure, legumi, tutto il sostentamento della famiglia. Una tradizione continuata dalle figlie di Pepe, Daniela e Sofia, che hanno cominciato negli anni ad acquistare lembi di terra. «Oggi l'azienda agricola conta 34 ettari, di cui 17 vitati, tutto il resto è progetto agricolo che ci tiene molto attivi», racconta Chiara. È lei a gestire l’Agriturismo Emidio Pepe.

Cosa si mangia all'agriturismo di Emidio Pepe. Pane, Insalata Estiva e capocollo di Fracassa

Pane, insalata estiva e capocollo di Fracassa

Materie prime a Km zero

Quello che si mangia al ristorante (tolto il pesce dell'Adriatico) è di produzione aziendale. Oltre ai grani e agli uliveti, infatti, ci sono due grandi orti che Giuseppe Polzinetti, maître tuttofare con trascorsi al Manfreds di Copenaghen, cura quotidianamente, insieme ai ragazzi di cucina.  Completa la proprietà un piccolo allevamento domestico di polli e galline. A render giustizia a questa materia ci pensa Pietro La Rosa: mano felice, mente allenata al Basque Culinary Center di San Sebastián e tecnica coltivata nei Paesi Baschi, a Parigi e al Relæ di Christian Puglisi a Copenaghen – dove ha conosciuto Giuseppe – per poi arrivare in Valle Varaita al Reis di Juri Chiotti e infine qui, in Abruzzo. Dove il menu è uguale per tutti, e si inizia la cena tutti assieme. Non lo percepiamo come limite.

Cosa si mangia all'Agriturismo di Emidio Pepe. Omelette, caciotta ed erbe

Omelette, caciotta ed erbe

Cosa si mangia all'Agriturismo Emidio Pepe

Ad esprimere libertà ci pensa la cucina con i suoi piatti espressi, quali l'insalatina estiva con pomodori pesche e un utilizzo magistrale delle erbe, le cozze che ben si accompagnano alla ricotta o una strepitosa omelette ripiena di caciotta ed erbe con la sferzata corroborante della bottarga grattugiata sopra. Poi si continua con dei tagliolini, dal dente perfetto, con peperoni ricotta salata e tartufo estivo e con il pollo, cottura impeccabile, e ratatouille di verdure. Menzione speciale per il pane da lievito madre e farina di grano autoctono dei loro campi. Il menu degustazione (7 portate a 60 euro, con due proposte di abbinamento vini, una da 5 e l'altra da 7 annate. Altrimenti si sceglie dalla bella carta dei vini che contempla realtà affini) cambia quotidianamente ma la sensazione di essere venuti nella stagione giusta siamo certi ci sarà sempre. Vuoi vedere che uno arriva da Pepe per il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano e ritorna per la cucina?

Emidio Pepe - contrada Chiesi 10 - Torano Nuovo (TE) -
tel. 0861 856493 - www.emidiopepe.com/ospitalita/

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