Il Parco Massimo Troisi ospita una delle zone verdi più grandi di Napoli. Al centro un laghetto artificiale destinato alla raccolta delle acque d'irrigazione, oggi semivuoto; ai margini il quartiere San Giovanni a Teduccio, un dedalo intricato di fabbriche, scuole e abitazioni. Il giardino intitolato al grande attore napoletano, negli ultimi anni, si è trasformato in un ambiente a dir poco inospitale. L’area pubblica, infatti, offre uno spettacolo tale da scoraggiare anche i visitatori più intrepidi: sentieri invasi dall'immondizia, alberi a terra, illuminazione compromessa dagli atti vandalici. Ora, però, qualcuno ha deciso di intervenire: gli studenti universitari coinvolti nel progetto europeo Urban Farm 2021, nei prossimi mesi, si sfideranno a colpi di strategie green e nuovi prototipi di serre cittadine, con l’obiettivo di salvare il parco dall’incuria.
Agricoltura urbana “studentesca”: il progetto Urban Farm
Facciamo un passo indietro: la rinascita del Troisi si deve a Urban Farm, una sfida studentesca internazionale lanciata dall'Università di Bologna, grazie a cui ogni anno vengono finanziati dei progetti di sostenibilità volti a migliorare la qualità della vita negli ambienti metropolitani. Poche le regole del gioco: tutti gli alunni delle università iscritte all’iniziativa possono cimentarsi nell’impresa, proponendo le loro idee per favorire lo sviluppo di una delle 3 località europee scelte per l’occasione dagli organizzatori. La difficoltà maggiore? Portare a termine il compito assegnato entro la data di consegna: i partecipanti, infatti, hanno a disposizione solo 3 mesi per “ridisegnare” 3 aree urbane sulla base di 3 modelli di sostenibilità diversi (ambientale, sociale ed economico). L’edizione 2021 interesserà Bologna e Napoli in Italia e Romainville in Francia; alla fine del contest, ogni città riceverà un premio in denaro per dare concreta attuazione al progetto vincitore.
I progetti degli studenti per riqualificare le serre del Parco Troisi
Torniamo a Napoli, dove quest'anno i giovani hanno deciso di dare nuova vita alle serre abbandonate del Parco Troisi. Un'impresa non da poco, considerando che le strutture già presenti -4 al chiuso e 2 all'aperto, per un totale di 5 mila metri quadri- necessitano di interventi piuttosto dispendiosi in termini di tempo e denaro, dalla realizzazione di nuove coperture e impianti per l’irrigazione al decespugliamento, fino alla pulizia delle aree invase da piante infestanti. Ma gli studenti non si sono fatti scoraggiare: divisi in 6 squadre di lavoro, con il supporto della referente Chiara Cirillo (docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso il dipartimento di agraria dell'Università Federico II di Napoli), hanno già messo nero su bianco un ventaglio di opzioni per trasformare gli spazi degradati in piccoli centri di produzione alimentare (con un approccio simile ai fondatori di Città Orti); tutti i progetti di agricoltura urbana sono stati ideati tenendo conto dell'analisi costi-benefici, dell'impatto minimo ambientale e delle ricadute sulla vita quotidiana degli abitanti. Non resta che attendere il rush finale: il vincitore verrà annunciato a giugno, nell'ambito della Fiera Novel Farm di Pordenone.
Agricoltura urbana: il futuro di Napoli
Urban Farm è solo il primo tassello di una serie di iniziative verdi a sostegno della città. L'Università degli Studi di Napoli Federico II e il Comune di Napoli, infatti, figurano tra i partner del progetto europeo FoodE -anch’esso coordinato dall'Università di Bologna e associato al contest studentesco- grazie a cui il capoluogo campano potrà beneficiare dell’erogazione di 169 mila euro (destinati in parte all’agricoltura urbana, con uno stanziamento iniziale di 70 mila euro, in parte ad altri programmi di riqualificazione). Inoltre, le serre, una volta operative, daranno impulso alla nascita di laboratori di ricerca e divulgazione accessibili a tutti, fornendo al tempo stesso cibi freschi per il mercato locale. La prossima sfida sarà quella di investire nello sviluppo sostenibile del parco per promuovere l'occupazione giovanile e l'educazione alimentare della popolazione. Nel frattempo, il Troisi è pronto a prendersi la sua rivincita.
Per maggiori informazioni sul progetto Urban Farm: www.urbanfarm.com
a cura di Lucia Facchini