Semplificazioni in arrivo per gli agricoltori italiani, ed europei, a partire dal prossimo gennaio 2025. Nella settimana in cui sembrano essersi affievolite le proteste e i blocchi dei trattori per le strade, la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha dato il via libera a una procedura d'urgenza legislativa che porterà all'approvazione di pacchetto di semplificazioni sulla Pac, da approvare entro il prossimo aprile. Mentre la premier Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio dell'Ue (21-22 marzo), ha annunciato che l'Italia chiederà all'Ue l'estensione del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, prevedendo un incremento del regime de minimis e una moratoria dei debiti delle imprese agricole. Si tratta di una delle richieste che il settore primario aveva messo in cima alla lista delle manifestazioni culminate a Bruxelles il 26 febbraio scorso.
Meno trattori sulle strade
I cortei e i blocchi di trattori e mezzi agricoli per le strade italiane sono nettamente diminuiti rispetto a qualche settimana fa, quando sia i Comitati riuniti agricoli (Cra) sia Altragricoltura, assieme a Popolo produttivo, avevano manifestato nel cuore della Capitale in eventi distinti. Se, infatti, il movimento dei Cra, guidato da Danilo Calvani, prosegue ora coi presidi stradali e conseguenti disagi al traffico, come nel caso di Orte domenica 17 marzo, e con manifestazioni come quella in programma a Palermo per venerdì 22 marzo, altre sigle hanno scelto una linea più morbida. Ad esempio, il Coordinamento agricoltori e pescatori italiani ha scelto di spostare il presidio dei trattori sulla Via Nomentana, a Roma, trasferendolo dal 14 marzo a Torre in Pietra, con l'intenzione di aprire una nuova fase della protesta che punti al rafforzamento delle iniziative territoriali, come annunciato dagli organizzatori Salvatore Fais e Matteo Talarico.
Iter veloce per modificare la Pac
Aprile sarà il mese in cui l'Europa dovrebbe dare il via a una serie di semplificazioni in favore delle imprese agricole, secondo la linea abbracciata dalla presidente Ursula von der Leyen. La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha annunciato martedì 19 marzo un accordo con l'esecutivo di Bruxelles per mettere mano alla revisione della Pac. Sul tavolo, come ha reso noto l'europarlamentare Paolo De Castro, ci sono le norme di condizionalità (buone condizioni agronomiche e ambientali). Sulle aree non produttive, gli agricoltori non saranno più obbligati a lasciare incolta una parte della superficie; potranno scegliere di mantenere non produttiva una parte dei terreni o di creare nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi) a fronte di un sostegno finanziario attraverso un nuovo eco-schema che tutti gli Stati membri dovranno offrire nei loro Piani strategici nazionali. Inoltre, le aziende agricole sotto i 10 ettari saranno esentate da controlli e sanzioni sul rispetto dei requisiti di condizionalità, con la forte riduzione dell'onere amministrativo per i piccoli agricoltori, che sono il 65% dei beneficiari dei fondi Pac. Positivo, per De Castro, anche il lancio dell'osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali nella catena agroalimentare, che dovrà correggere gli squilibri della filiera.
Grandi sindacati mobilitati per il prossimo Consiglio europeo
Tra le grandi organizzazioni sindacali italiane, l'attenzione sul tema resta comunque alta. Confagricoltura ha convocato a Bruxelles la propria giunta esecutiva, giovedì 21 marzo, in concomitanza con il Consiglio europeo, che si occuperà proprio delle risposte da dare al settore agricolo e dell'allargamento dei confini a Ucraina e Moldavia, considerati produttori agricoli rilevanti per il mercato interno. Il sindacato di Palazzo della Valle ribadirà la propria insoddisfazione per una Pac sbilanciata verso obiettivi di sostenibilità ambientale a discapito della produttività e chiederà una profonda revisione delle regole, dopo che la Commissione lo scorso 15 marzo ha avanzato alcune proposte di modifica. L'agricoltura, inevitabilmente, sarà al centro della campagna elettorale per il rinnovo di Parlamento e Commissione. Dal canto suo, la Coldiretti ha organizzato per giovedì 21 marzo un vertice a Bruxelles un incontro tra il presidente Ettore Prandini e il Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski. Dopo le prime semplificazioni annunciate dalla Commissione e dopo il ritiro della direttiva agrofarmaci, sarà fondamentale introdurre l’abolizione dei limiti sugli aiuti di stato, finalizzati al superamento del regime de minimis, per attuare la moratoria dei debiti nei confronti delle imprese agricole in difficoltà.
L'Italia vuole modificare la Pac
La premier Giorgia Meloni ha salutato con favore il ritiro della Commissione della proposta legislativa sugli agrofarmaci, bocciata da Parlamento e Consiglio Ue. L'Italia chiede un intervento sull'attuazione della Pac, nata in «un contesto molto diverso da quello attuale», ha dichiarato al Senato la presidente Meloni, ricordando la difficoltà per le imprese a rispettare gli eco-schemi e le condizionalità verdi della Pac. Secondo la premier, occorrerà semplificare al massimo le procedure e eliminare «con effetto retroattivo l'obbligo di messa a riposo del 4% dei terreni e l'obbligo di rotazione delle colture, che limiterebbe in maniera sensibile la produttività delle nostre imprese». Il Governo punta anche a introdurre altre proposte, come l'estensione del Quadro temporaneo per gli aiuti di stato, con un incremento del regime de minimis e una moratoria dei debiti delle imprese agricole. Una Pac, quindi, che va ampiamente rivista, secondo l'Italia, su cui occorrerà lavorare già dal prossimo Consiglio Agricoltura e pesca (Agrifish) del 26 marzo.