Il governo vuole detassare la "nuova" agricoltura: in arrivo norme su acquacoltura e vertical farm

27 Giu 2024, 09:47 | a cura di
Esposti i vantaggi di cui godrà il settore con la riforma fiscale 2024. Anche nel comparto rurale il futuro si gioca sulla sostenibilità e la transizione ecologica

La riforma fiscale legata allo sviluppo delle attività agricole innovative e delle agroenergie è stato il tema dell’incontro organizzato il 19 giugno alla sede della Confagricoltura a Palazzo della Valle, nel centro di Roma. Presenti il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo. Sono stati presi come esempi di innovazione i casi dell’acquacoltura, argomento presentato da Pier Antonio Salvador, presidente dell’API (Associazione Piscicoltori Italiani), e delle vertical farms, di cui è stato il testimonial Luca Travaglini, CEO di Planet Farms, premiato come Italian Tech Person of the Year 2021 nell’ambito di The Italian Tech Awards.

Investire sull'agricoltura e sull'acquacoltura

L'Italia negli ultimi 18 mesi «ha invertito la rotta investendo sull'agricoltura e sull'acquacoltura più di qualsiasi altro governo». È quanto ha dichiarato il ministro Lollobrigida a margine del convegno organizzato da Confagricoltura. Una sfida supportata anche da azioni che vogliono «garantire certezze e alcuni benefici nel settore dell'agricoltura grazie a un modello di natura fiscale più leggero quindi più incentivante a investire sull'innovazione, sulla qualità e sulla produzione che rende la nostra nazione un'eccellenza. I fatti ci danno ragione – prosegue il ministro – l’Istat dice che la crescita annua delle nostre produzioni principali legate al sistema alimentare è tra il 14 e il 20%».

Planet Farm, vertical farm a Cavenago di Brianza (MB)

L’innovazione al centro della riforma fiscale

Come ha sottolineato il viceministro Leo, che ha annunciato nuove norme fiscali: «L’agricoltura è un settore strategico per la nostra economia, che il governo vuole favorire: nei decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale stiamo introducendo una serie di misure mirate ad allineare la disciplina civilistica, molto avanzata, con quella fiscale, che invece è rimasta indietro, tenendo conto in particolare dell'innovazione. Pensiamo alle vertical farm, alle attività idroponiche, all’acquacoltura – continua il viceministro dell’Economia – che fino all’approvazione di questi testi normativi generavano una tassazione molto più pronunciata, quindi una tassazione come reddito d'impresa. Invece noi li riportiamo nell'alveo dell'attività agricola, con una tassazione forfettaria».

L’agricoltura sarà avvantaggiata dalla riforma fiscale, in particolare nei suoi aspetti più innovativi e virtuosi in linea con la transizione ecologica: produzione di energia verde da fonti agroforestali, risparmio d’acqua, agrivoltaico e acquavoltaico, con pannelli sopra le superfici coltivate e le vasche di allevamenti ittici, come hanno ricordato – tra gli altri relatori al convegno – Nicola Caputo, direttore delle politiche fiscali di Confagricoltura, e Andrea Fabris, direttore dell’API.

Allevamento di storioni Cru Caviar a Goito (MN)

Allevamento di storioni Cru Caviar a Goito (MN)

Acquacoltura e vertical farm

Sono le punte dell’iceberg dell’innovazione nell’agricoltura, un settore dove – come ha sottolineato il viceministro Leo, «il terreno è importante ma non è l’unico ed esclusivo parametro», aprendo a queste nuove forme di ruralità. Che possono essere anche sostenibili e fare la loro parte nella transizione ecologica. «L’acquacoltura non è solo quella in mare, è anche quella che si fa in acque dolci e salmastre. E non è solo allevamento di salmone, che è un carnivoro e produce anidride carbonica – spiega Pier Antonio Salvador – i molluschi catturano la Co2, sono il bosco del mare, ricostruiscono l’ambiente marino, eppure l’acquacoltura, che vale quanto la pesca (anzi, l’ha pure superata, ndr), riceve solo il 12% dei fondi» lamenta il presidente dell’Api.

Se il presente e soprattutto il futuro della produzione ittica stanno negli allevamenti di pesci e molluschi, da alcuni anni quello dei vegetali è affidato anche alle vertical farm, un settore che rappresenta l’innovazione, che può essere virtuoso «ma solo se la trasformazione viene fatta nel luogo di coltivazione, senza trasporto delle materie prime» commenta Luca Travaglini, co-fondatore e CEO di Planet Farms, il più grande laboratorio di vertical farming in Europa situato alle porte di Milano che pratica un’agricoltura al chiuso con il supporto di tecnologie all’avanguardia e con impatto ambientale pari a zero, un progetto premiato come Italian Tech Person of the Year 2021 nell’ambito di The Italian Tech Awards. «Abbiamo una superficie di 2 ettari ma una produzione come se avessimo 600 ettari – continua Travaglini – usiamo gli stessi elementi, aria, suolo, acqua, luce, ma in maniera nuova».

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