La misura mira a modernizzare il parco trattori delle imprese agricole italiane. Potranno beneficiarne le imprese agromeccaniche e le piccole e medie imprese agricole, comprese le cooperative, che dovranno presentare la domanda rispondendo ai bandi attuativi che saranno emanati nei prossimi mesi.
I bandi e i requisiti
Le regioni (e le province autonome) potranno definire autonomamente i criteri e i punteggi da attribuire alle varie voci. Di certo per partecipare al bando le aziende dovranno essere iscritte alla CCIAA competente, avere il fascicolo aziendale in ordine e non essere imprese in difficoltà ai sensi della normativa europea sugli aiuti di Stato e chiaramente non aver compiuto reati gravi a danno dello Stato e dell’Ue.
Contributo fino all’80 per cento per i giovani imprenditori agricoli
Il bonus sarà erogato come contributo in conto capitale nella misura massima del 65 per cento dell’importo dell’investimento, che si issa fino all’80 per cento nel caso di giovani imprenditori agricoli. In ogni caso la spesa massima non potrà eccedere i 35mila euro per gli investimenti in macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione e per innovare i sistemi di irrigazione e di gestione delle acque. E i 70mila euro per sostituire i veicoli fuori strada per agricoltura e zootecnia. I lavori non potranno in ogni caso essere avviati prima della presentazione della domanda.
Impulso alla decarbonizzazione
Il provvedimento è, come si legge in una nota del MASAF, “focalizzato sulla sostenibilità ambientale” e “prevede significativi investimenti per il rinnovamento del parco macchine agricole”. L’obiettivo è la “sostituzione dei trattori inquinanti con mezzi a zero emissioni e biometano”, ciò che potrebbe dare, nelle intenzioni del dicastero, “un considerevole impulso alla decarbonizzazione del settore agricolo”. Le regioni e le province autonome dovranno approvare i bandi attuativi entro l’anno in corso e approvare le graduatorie entro la primavera del 2024.