Agricoltura sociale. La fattoria per i disabili intellettivi
Barga, Media Valle del Serchio. È una Toscana che pochi conoscono quella che introduce al territorio della Garfagnana, nella provincia di Lucca delimitata dall'Appennino tosco-emiliano a nord e dalle Alpi Apuane che la separano dalla costa sul Tirreno a ovest. Una valle che dell'attività agricola ha fatto la sua bandiera, dove la toscanità più goliardica si trasforma in riservatezza. Qui, nella comunità più popolosa della valle, cinquant'anni fa Marino e Agnese Bernardi intraprendevano un percorso fatto di impegno, sudore e condivisione, una vita familiare dedicata al lavoro nei campi, una storia come se ne vedono tante nell'Italia che preserva il legame con la sua identità rurale. Oggi la storia del Podere ai Biagi (come è stato ribattezzato) incontra l'impegno sociale, e trascorsi nove mesi di adeguamento della struttura, l'azienda intraprende una nuova vita, trasformandosi in fattoria sociale per disabili intellettivi. I coniugi Bernardi, in età da pensione, hanno scelto di donare il frutto del proprio lavoro alla comunità, perché l'attività agricola possa apportare il suo contributo alla causa dell'integrazione e della riabilitazione.
Laboratori e orticoltura. Se lavorare nei campi fa bene
La fattoria dispone di oltre sette ettari di terra, tra frutteti, boschi, castagneti e pascoli, messi a disposizione di persone affette da problemi psichiatrici e disabilità intellettiva che potranno beneficiare del contatto con la natura e delle molteplici attività all'aria aperta che la campagna sa offrire, dall'apicoltura all'allevamento del bestiame allo stato brado, dall'orticoltura alla coltivazione del formentone. A gestire la struttura, frutto degli sforzi del direttore Anfass di Lucca, Manuel Graziani, sarà l'associazione Lo Sterpaio; gli utenti saranno ospitati gratuitamente e potranno godere di un ambiente protetto circondato dal verde, luogo di aggregazione e condivisione, partecipando a laboratori, messa a coltura, lavorazioni tradizionali che recuperano la tradizione contadina del luogo. E così si raggiungerà un duplice obiettivo. Preservare la memoria di terre strappate all'abbandono grazie alla passione di una famiglia che ora passa il testimone alla comunità intera, perché si prenda cura dei risultati ottenuti in decenni di lavoro. Restituire dignità all'attività agricola dimostrandone i benefici nel campo della riabilitazione sociale.