Un’altra solida realtà dell’industria alimentare italiana passa di proprietà. O cerca nuove strade per proiettarsi sul mercato internazionale; questione di punti di vista. È sempre più numeroso il gruppo di aziende simbolo del made in Italy gastronomico acquistato negli ultimi anni da multinazionali straniere: se Nestlè detiene ormai la proprietà di Perugina, San Pellegrino, Buitoni e Antica Gelateria del Corso, già dal 2011 la Fiorucci salumi parla spagnolo in seguito all’acquisto della Campofrio Food Holding e proprio la Ebro Foods, multinazionale operante nel settore di riso, pasta e condimenti, quotata alla Borsa di Madrid, possiede il 25% della Scotti. Ma si potrebbe continuare con Peroni, Star, Galbani, Bertolli. L’elenco è lungo. Per il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo “con la vendita della pasta Garofalo agli spagnoli, supera i 10 miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi”, con una significativa escalation della presenza spagnola in Italia. Sì, perché stando all’annuncio di Massimo Menna, Ad dell’antico Pastificio Garofalo, sarebbe stato siglato l’accordo preliminare per la cessione del 52% del capitale sociale dell’azienda alla Ebro Foods, per un investimento complessivo pari a 62 milioni di euro. Entro la fine del mese l’accordo sarà siglato in via definitiva, con l’obiettivo di proiettare su scala internazionale un marchio simbolo dell’eccellenza gastronomica italiana. Un’opportunità di crescita quindi, più che una cessione, nelle intenzioni della famiglia Menna, che controlla dal 1997 il Pastificio di Gragnano e ribadisce l’intenzione di garantire “massima qualità senza compromessi”, sulla base di una visione comune con la Ebro Foods.