Niente più vaschette di plastica per le fragole, per i pomodori, retine per le arance e buste di insalate, ma nemmeno magnum di vino. Il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione Europea mira a eliminare il monouso e rendere i supermercati dei luoghi più sostenibili, con un divieto per tutte le confezioni di frutta e verdura di peso inferiore a 1.5 chilogrammi, giudicate superflue. Una scelta che non ha tardato a preoccupare la Coldiretti, che durante Tuttofood a Milano ha rilevato diverse problematiche al padiglione “Il cibo italiano sotto attacco”. Pur condividendo la necessità di assicurare una maggiore sostenibilità dei consumi, Coldiretti chiede di correggere la proposta, eliminando i divieti per il monouso di frutta e verdura sotto il peso di 1.5 chili e ricalibrando le misure per il settore vinicolo.
L’Unione Europea contro le confezioni monouso
I motivi sono di natura igienico-sanitaria: togliendo le vaschette si potrebbe andare incontro a problemi di conservazione e sprechi, che potrebbero aumentare se i prodotti dovessero rovinarsi durante il trasporto, così come i costi per i produttori e i consumatori. Inoltre, aggiunge Coldiretti, si rischia un effetto negativo sui consumi, poiché i prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani. Con il pericolo di ridurre il consumo di frutta (già calato dell’8%) e ortaggi (in calo del 10%). Veniamo ai numeri. Nonostante i continui inviti da parte dei nutrizionisti a consumarne di più, solo il 16.8% degli italiani ha consumato quattro porzioni di frutta e verdura al giorno secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.
I regolamenti per l’imballaggio del vino: addio alle magnum
Una direttiva, quella dell’Unione Europea, che impone anche la standardizzazione delle bottiglie per il vino e la riduzione del loro peso: come? Eliminando il formato magnum e le tipologie più “importanti” come quelle necessarie per i vini invecchiati. Dal 1 gennaio 2030, poi, il 10% delle bevande alcoliche sul mercato dovrà utilizzare imballaggi inseriti in sistemi di riuso, mentre dal 2040 la soglia salirà al 25%. Per i vini, in particolare, le confezioni di riciclo dovranno rappresentare almeno il 5% della produzione a partire da gennaio 2030, fatta eccezione per gli spumanti. Insomma, un regolamento che riguarda due dei settori made in Italy (ortofrutta e vino) con più alte percentuali di esportazione, che secondo Coldiretti rischiano di essere duramente colpiti: l’associazione chiede misure più flessibili e meno restrittive, che guardino alla sostenibilità ma anche al benessere economico del comparto.
a cura di Michela Becchi