Si chiama come lui il ristorante di Livigno che ora piange la mancanza di chi quella cucina l’ha portata tra le grandi protagoniste della ristorazione italiana. E al dolore per il lutto che ha colpito la famiglia di Mattias Peri, morto troppo giovane (aveva 46 anni) per una malattia inesorabile e fulminante, si aggiunge tutta la comunità di questo centro turistico immerso tra le montagne della Valtellina, dove lo chef era noto per aver regalato alla valle la soddisfazione per la prima stella Michelin, arrivata qualche anno fa a premiare la cucina dello Chalet Ristorante Mattias. Autodidatta, ma forte di una lunga esperienza ai fornelli, cominciata come lavapiatti in alberghi e ristoranti della sua città, Mattias Peri era alla guida dello Chalet dal 2001 e dal suo rifugio di montagna – senza tradire la tradizione locale - aveva trovato la strada per esprimere una cucina moderna tanto legata alle materie prime del territorio quanto aperta alle influenze della gastronomia internazionale, che gli è valsa le due Forchette del Gambero Rosso.
E infatti sono molti i gourmet in cerca di soddisfazione passati a trovarlo nella sua casa accogliente, in equilibrio tra l’atmosfera magica di uno chalet di montagna e un’anima gastronomica da ristorante di ampio respiro. In tavola arrivavano erbe selvatiche e confetture del bosco, formaggi della valle e paste fatte in casa (anche l’autentico pizzocchero valtellinese) accostate con sapienza a ingredienti pregiati, dal foie gras alle ostriche, alle capesante. Tutto al proprio posto nei piatti concertati con la creatività e le grandi doti tecniche di un uomo che della cucina aveva fatto la sua vita. E sapeva trasmettere l’entusiasmo che lo accompagnava ogni giorno nel suo lavoro, coinvolgendo gli ospiti e i visitatori della valle in iniziative periodiche e corsi di cucina. Spesso in viaggio per aggiornarsi sul mondo, Mattias tornava sempre tra le sue montagne, nello chalet che gestiva con la moglie Manuela. E qui lo ricorderanno tutti. La ristorazione italiana dice addio a un altro dei suoi grandi interpreti.