Da qualche anno, complici anche gli spot commerciali che girano in televisione, l’aceto di mele è stato elevato ad alimento salutista e come elemento chiave per la perdita di peso. Chiariamo subito: è solo una percezione, non è assolutamente così. L’aceto di mele non fa dimagrire. Spesso i social o i blog abbondano di consigli a riguardo: bere dell’aceto di mele la mattina sortirebbe gli stessi effetti di bere acqua e limone appena svegli. «Sono tutte bufale, come la storia dell’acqua e limone la mattina: sciamanesimo applicato. L’aceto ha un grado di acidità che può irritare le mucose in soggetti predisposti e aggravare la patologia del reflusso gastroesofageo», spiega la nutrizionista Serena Nardo.
Ma com'è nato il mito dell’aceto di mele? «La relazione fra aceto di mele e dimagrimento è una bufala totale». Come spiega la nutrizionista: «Nel 2017 è stato pubblicato uno studio, le sue conclusioni sono state utilizzate in modo sensazionalistico. Dallo studio emerse che l’aceto di mele poteva ridurre la glicemia post-prandiale, eppure non fu constatato lo stesso effetto dopo un pasto a basso indice glicemico. Fu un risultato solo di carattere sperimentale, su un campione molto piccolo e che non può essere indicativo». Insomma, non esistono riscontri scientifici sull'aceto e il dimagrimento: «Se una cosa fa bene nel piano sperimentale devi riportarlo poi a livello clinico», aggiunge Nardo.
L'aceto di mele non fa dimagrire
«Non si può pensare di legare a un alimento un cambiamento di stile di vita, le uniche soluzioni sono muoversi di più e introdurre in modo razionale degli alimenti in base alle necessità. L’aceto se ti piace lo metti e non ti abbassa la glicemia», ribadisce la nutrizionista. La percezione di un legame (inesistente) fra alimento, in questo caso, e dimagrimento deriva dalla distorsione delle informazioni condivise sul senso di sazietà: se qualcosa sazia facilmente e a lungo non è detto che faccia dimagrire, può solo allontanarci dall’introduzione di cibo, e quindi di ulteriori calorie nel corpo, per un tempo più prolungato (tema che riguarda anche l’alimentazione proteica). Come spiega Serena Nardo, infatti: «L’aceto di mele stimolando l’acidità gastrica allo stesso tempo porta ad avere un senso di pienezza, ma è solo una sensazione non un effetto reale. E poi i sapori forti favoriscono un senso di sazietà maggiore».
Vantaggi dell’aceto di mele
Come ogni altro tipo di aceto, quello di mele ha il vantaggio di essere un «un ottimo condimento alternativo per limitare la quantità di olio di oliva che sicuramente è un buon grasso vegetale ma è pur sempre un grasso», spiega. Inoltre, «l’aceto di mele come condimento per alcuni piatti può evitare di eccedere anche con il sale». Oltre a essere un buon lucidante per i capelli, perché elimina la patina opaca dovuta al calcare sui capelli, l’aceto di mele non presenta differenze sostanziali con quello di vino tranne che, sul piano organolettico, il primo è ottenuto dalla fermentazione dell’uva e l’altro dalle mele. È solo una differenza di gusto: quello di mele è più aromatico.