Visitando la città di Modena è facile imbattersi in un’acetaia, l’ambiente dedicato all’invecchiamento dell’aceto balsamico tradizionale, prodotto distintivo della provincia emiliana che racconta una storia fatta di competenze che esaltano le particolari caratteristiche pedoclimatiche del territorio. Sin dalle origini, che si fanno risalire all’epoca dei Romani, l’aceto ottenuto dal mosto d’uva rivestì un ruolo importante nella tradizione gastronomica locale, ma solo sul finire del XIX secolo una produzione sempre più diffusa tra le province di Modena e Reggio Emilia cominciò a destare l’interesse dei mercati, acquistando così quella fama internazionale che oggi lo rende un prodotto di punta tra le eccellenze made in Italy (tra i prodotti agroalimentari nostrani maggiormente esportati).
E le acetaie, storicamente ricavate nelle soffitte dei palazzi gentilizi di città o delle residenze di campagna, mantengono intatto il fascino di una produzione codificata secondo procedimenti rigorosi (tutelati dal disciplinare del Consorzio Aceto Balsamico di Modena), caratterizzate da un’ubicazione tanto insolita quanto ottimale per il microclima soggetto alle naturali escursioni termiche che favorisce la maturazione del prodotto (come l’alternarsi di estate calde e afose e inverni rigidi).
Il weekend del 27 e 28 settembre le acetaie aprono le porte a curiosi ed appassionati, tra cibo, filosofia e spiritualità, come recita lo slogan di Acetaie Aperte; una merenda balsamica in piazza (nel cuore di Modena) darà avvio alle danze nel pomeriggio del 27, con assaggi dei prodotti Dop e Igp della provincia, seguita dall’incontro aperto al pubblico che riunirà un’insolita ensemble di voci - anche il filosofo Tullio Gregory e il padre gesuita Jean Paul Hernandez tra loro - per raccontare il cibo e la nostra percezione del gusto secondo un approccio culturale. Sempre in piazza XX Settembre la serata si concluderà con l’aperitivo balsamico.
Ma sarà domenica la giornata dedicata alla scoperta dell’oro nero di Modena: trentanove acetaie consorziate accoglieranno il pubblico con visite guidate e degustazioni in abbinamento ai prodotti Dop del territorio, secondo la formula dell’adozione già intrapresa nelle precedenti edizioni. Un’occasione per valorizzare l’autenticità di un prodotto troppo spesso soggetto a imitazioni, ma sempre grande risorsa per l’economia dell’agroalimentare italiano nelle due versioni Aceto Balsamico e Aceto Balsamico Tradizionale. Molti gli appuntamenti collaterali e le opportunità per visitare ambienti di lavorazione e locali di invecchiamento.
Acetaie Aperte | Modena e provincia nella acetaie che aderiscono all’iniziativa | Il 27 e 28 settembre | www.acetaieaperte.com