Sbottonatevi. Questa è la prima regola per poter assaporare come si deve un’impepata di cozze. Un piatto difficile da mangiare senza sporcarsi le mani e senza tovagliolo al collo. Ma è anche questo il bello dell’impepata!
Una ricetta facile da preparare, veloce, economica e gustosa.
Due le accortezze: scegliere cozze freschissime e pulirle accuratamente. In pentola, rigorosamente in ordine di apparizione, ecco i protagonisti: olio, aglio, cozze, vino bianco, pepe, pomodorini e prezzemolo a piacimento. Senza dimenticare le fette di pane abbrustolito da “pucciare” nel sughetto!
Quali bollicine abbinare all'Impepata di cozze
Primo guscio, primo calice, le bollicine di Trento Cuvée 28 di Rotari. Metodo classico da uve chardonnay, un connubio delicato e fragrante, che conquista subito: sgrassa bene pur con la sua delicatezza e trova l’incastro giusto con il peperoncino. Importante indovinare la temperatura di servizio! Si aggiudica il terzo posto.
Diverso l’impatto con il Franciacorta Satèn 2017 di Fergettina: più morbido e seduto, la scia cremosa del calice infatti non trova il gancio giusto per supportare e dare spinta al piatto. A risollevare le sorti del palato ecco il Pinot Nero Metodo Classico Brut '17 di Ca' del Gè , un Oltrepò che abbina polpa e struttura, la cui sapidità dà slancio alla nota iodata del mollusco, spingendola fuori come in un geyser.
Quali vini bianchi abbinare all'Impepata di cozze
Immediata la risposta con il Lugana Molin 2021 di Cà Maiol , che sulle prime non convince ma dopo un’entrata in bocca leggermente amara, il vino si apre in un abbraccio; la carne del mollusco esce piacevolmente fuori dando corpo al boccone, mentre le uve trebbiano si raccontano con note fruttate e accattivanti. Sulle prime il vino sembra avere la meglio ma ha l’umiltà di ponderare la sua importante struttura nel metterla a misura di un piatto per sfiorarne ogni sfumatura. Ne nasce una bocca fruttata e di lungo gusto. Secondo posto.
Pareri diversi sul Faro della Guardia Biancolella 2022 di Casale del Giglio: un seducente esordio sul palato, ma un proseguimento meno pulito e un po’ unto. Si ribalta la situazione con il ligure Colli di Luni Vermentino Sup. Il Maggiore 2021 di Ottaviano Lambruschi, con cui si tenta un matrimonio geografico: le note iodate del vino e del piatto si elidono a vicenda invece di moltiplicarsi, e a giovarne è il limone che esce sul finale dando vita alla carnosità del mollusco.
Altri parametri e nuovi sviluppi del gusto con la Falanghina del Sannio Svelato 2022 di Terre Stregate: un vino fine e rustico allo stesso tempo. È lui: un'etichetta che non si presenta in modo ampolloso, ma sicuramente convincente con quel tanto di selvaggio che basta per abbracciare un’impepata intensamente marinara e che riesce a esaltare sia la cozza che il suo succo. Al primo posto.
Scendiamo prepotentemente di livello armonico quando accanto al sauté si inserisce la Vernaccia di San Gimignano Tradizionale 2020 di Montenidoli: troppo fitta la trama del calice che impedisce al sauté di uscir fuori. Eppure, si tratta di un gran vino. Diversi piani d’espressione anche con il Collio Pinot Bianco 2021 di Roberto Picech, di grande struttura, elegante e grintoso, profumato e cremoso, che lascia poco spazio al piatto, fatto salvo per un piacevolissimo finale sapido.
Torniamo in Campania per un altro abbinamento baciato dal sole: il Pian di Stio 2022 di San Salvatore 1988 indovina l’equilibrio tra sapidità e aroma, e si fa largo sul palato con una potenza agrumata che trova nel limone lo slancio finale.
Quali vini rossi e rosati abbinare all'Impepata di cozze
Cambiamo colore del calice con il Cerasuolo d'Abruzzo Campirosa 2021 di Dino Illuminati: un piacevole gioco di spezie con il pepe (unico vino del panel a farlo emergere) che la fa da padrone senza però scavalcare gli altri compagni di gusto.
Stesso meccanismo con il rosato Grayasusi Et. Rame 2022 di Roberto Ceraudo, da uve gaglioppo, anche se la sensazione pepata lascia presto spazio alla dolcezza della cozza. L’abito non fa il monaco con il Dolceacqua Bricco Arcagna 2021 di Terre Bianche, da cui abbiamo risvolti inaspettati: il mare ha nel vino e nel piatto due potenti braccia che danno slancio alle note iodate e che si trovano concordi e complici in bocca. Prima di chiudere, un professore in sala ci ricorda del suo abbinamento più azzardato e riuscito: Brunello di Montalcino, servito fresco, e proprio l'impepata di cozze, riccamente speziata. Gli crediamo sulla parola, o giù di lì. «Ma fatti un Greco di Tufo», ironizza il vicino di banco.
Consiglio
Con le cozze non cercate troppa struttura, lasciatele esprimere. Serve un gancio sapido e agrumato, morbido ma non troppo.