Mentre a Rimini va in scena la trentacinquesima edizione di una delle vetrine internazionali più importanti al mondo per l’innovazione nei settori della panificazione, pasticceria e gelateria artigianale, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi (FIPE) lancia un allarme. Pasticceri e gelatieri come i pizzaioli: non si trova personale preparato ed esperto. Secondo i calcoli diffusi, la richiesta di personale è aumentata rispetto al 2012 di una percentuale che deve far riflettere. “Nel 2013” scrive FIPE “la carenza si è aggravata rispetto al 2012, passando dall’8,6 al 12,5%”. In concreto, sono più di seicento le posizioni vacanti che non trovano risposta a un’offerta che continua a crescere, ormai già da qualche anno.“Avevamo già lanciato l’allarme per i pizzaioli qualificati” spiega Lino Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio “e ci ritroviamo adesso a rilanciare lo stesso concetto anche per i pasticceri e i gelatieri. Il mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro è uno dei problemi alla base della disoccupazione italiana e persino europea.Sarebbe necessario dare più importanza alla formazione professionale con il rafforzamento della formula dell’alternanza scuola-lavoro, e semplificare le procedure per le assunzioni, soprattutto per i giovani potenziando l’apprendistato”. La burocrazia in assunzioni e praticantati è tutt’altro che snella, manca una risposta adeguata da parte delle strutture formative e delle istituzioni che le gestiscono. Ma, soprattutto, manca la cultura dell’impiego artigianale come posizione di tutto rispetto. La bottega di oggi non è più quella di Mastro Geppetto, è una fucina di ricerca e innovazione tecnologicamente avanzata, con tutte le carte in regola per creare occupazione e ricchezza. Gli imprenditori di queste tipologie di pubblico esercizio rientrano nel 47% dei datori di lavoro italiani le cui aziende sono danneggiate, secondo il recente rapporto McKinsey, dalla difficoltà a trovare i dipendenti qualificati.E lo confermano i dati: per il solo gelato artigianale, si calcolano 165.000 tonnellate prodotte all’anno, pari a un consumo di 2,7 kg a testa. Con un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro.“Sempre nel confronto annuale” prosegue la nota FIPE “il numero delle assunzioni previste per questo specifico comparto è passato da 2.730 a 3.520 con un tempo di ricerca che nell’ultima rilevazione risulta superiore ai tre mesi. D’altra parte l’offerta di gelateria e pasticceria è notevole, contando nel complesso su circa 33.000 unità, suddivise sommariamente fra 13.000 gelaterie e pasticcerie, 18.000 bar pasticcerie e gelaterie”.
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