Il resto del mondo ce la invidia, tenta di imitarla, ma non c'è storia. La pasta, in tutte le sue salse, è patrimonio gastronomico italiano e vanto nazionale. Al punto che una giornata internazionale la celebra ogni anno - il 25 ottobre – e per la prossima edizione onorerà la ricorrenza a Milano con un appuntamento speciale in occasione di Expo.
Le novità
La Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco ha infatti concesso il suo patrocinio alla Giornata Mondiale della Pasta, a conferma del fatto che “le virtù della pasta sono sempre più diffuse ed apprezzate in tutto il mondo”, commenta Riccardo Felicetti, Presidente dell'International Pasta Organization e dei Pastai Italiani di Aidepi.
L'elogio alla pasta continuerà nei giorni a seguire con il World Pasta Congress, previsto per il 26 e 27 ottobre.
Amatrice
Nel frattempo il 25 luglio i produttori di Amatrice si incontrano nella Sala Consiliare del Comune per presentare la domanda di registrazione Stg (specialità tradizionale garantita) per l'amatriciana, uno dei piatti laziali più apprezzati.
Il Comune di Amatrice commenta così l'iniziativa: “Questo percorso, fortemente voluto dalla Regione Lazio, ha visto come primo testimonial proprio il Presidente Zingaretti che, durante la querelle sull'amatriciana con l'aglio dello chef Cracco, indossò i panni del cuoco e si fece ritrarre in cucina intento nella preparazione del piatto tradizionale, senz'aglio e senza cipolla”.
Le polemiche
L'amatriciana è da sempre una delle salse più amate, ma anche tra le preparazioni più discusse. Le polemiche ruotano da anni attorno all'utilizzo della cipolla, quale cipolla, ma serve veramente la cipolla? E il sugo? Che pomodori vanno utilizzati? Per non parlare dell'eterno dilemma sul formato di pasta da utilizzare: bucatini o mezze maniche?
Le ricette tradizionali, ancorate a secoli di storia di un territorio, subiscono sempre delle lievi modifiche nel corso del tempo, a seconda delle famiglie, delle generazioni. Ma anche in questo risiede il fascino dei piatti antichi, orgoglio del nostro paese. Ogni famiglia, ogni paese, ogni frazione ha la sua ricetta, adattata nel tempo o rimasta immutata. Oggi, la Regione Lazio sostiene questa ricchezza con l'assistenza dell'Agenzia Arsial, che ha elaborato i dossier tecnici per i produttori.
A oggi, gli unici due prodotti made in Italy ad aver ottenuto il riconoscimento del marchio Stg sono la pizza napoletana e la mozzarella.
a cura di Michela Becchi