Massimo Bottura fa il bis
Nel 2014 la motivazione centrava l'attenzione sulla qualità oggi universalmente riconosciuta a Massimo Bottura, capace di “reinventare continuamente una delle cucine più amate nel mondo”, dando nuova linfa a una tradizione “ricca, ma fondamentalmente conservatrice”. Il genio creativo al servizio dell'Osteria Francescana saliva allora sul palco dei Global Gastronomy Awards per ritirare il riconoscimento assegnato annualmente dalla scandinava White Guide, che in passato ha premiato tanti numi tutelari dell'alta gastronomia internazionale, da Ferran Adrià ad Alain Passard, a Renè Redzepi, Gaston Acurio e David Chang (l'anno scorso la vittoria è arrivata in America, con Dan Barber). E quest'anno, la cerimonia di gala, per la prima volta di scena a New York, accende di nuovo i riflettori sullo chef modenese – da oggi unico a figurare due volte nell'albo dei vincitori - chiamato a ritirare il Sustainability Forward Award per il progetto Food For Soul. L'edizione 2017 è l'undicesima nella storia del concorso organizzato dalla guida ai migliori ristoranti di Svezia, che col tempo ha finito per concentrare l'attenzione non solo sulle qualità intrinseche alla cucina dei migliori chef del mondo, ma soprattutto sul contributo che l'alta ristorazione può portare alla salvaguardia del pianeta, e al sostegno delle realtà sociali più svantaggiate.
Sustainability Forward Award. Vince Food for Soul
Ecco perché, oltre al canonico Global Gastronomy Award (che quest'anno incorona Enrique Olvera), a partire dal 2017 due nuovi premi valorizzano le scelte etiche e sostenibili degli chef. Così Food for Soul, fondazione che presiede alle attività dei refettori promossi da Massimo Bottura, si aggiudica il premio “post-plate”, che sottolinea il ruolo positivo della cucina in funzione antispreco, evidenziato dalla motivazione pronunciata sul palco, per “l'appassionato lavoro nella realizzazione di Refettori in tutto il mondo (l'ultimo in ordine di tempo ha aperto a Londra, e già si prospetta una collaborazione con le istituzioni francesi per un Refettorio a Parigi, in vista delle Olimpiadi 2024, ndr), con l'impegno a ridurre lo spreco di cibo, la produzione di rifiuti e gli oneri della povertà mediante l'approvvigionamento, la preparazione e il servizio di cibo delizioso a chi ne ha bisogno, con grande dignità. E per essere riusciti a coinvolgere in quest’iniziativa colleghi chef, artisti, volontari e comunità”. Con Bottura, sul palco, anche Lara Gilmore e Cristina Reni. Il premio “pre-plate”, assegnato a chi si spende per utilizzare ingredienti sostenibili, spetta sempre a Enrique Olvera, chef messicano del pluripremiato Pujol, che a pochi giorni dal devastante terremoto che ha colpito Città del Messico è salito sul palco per onorare il riconoscimento, facendosi una volta di più ambasciatore di una cultura antichissima e di una comunità che ora più che mai ha bisogno di essere sostenuta.
Enrique Olvera e il Global Gastronomy Award 2017
A lui, e al progetto Yolcan promosso con Lucio Usobiaga, la commissione dei GGA ha riconosciuto il merito “diaver guidato la rinascita dell'antica agricoltura azteca nell'area Chinampas di Città del Messico, portando prodotti locali e biologici sulle tavole della città e supportando la comunità agricola del territorio”. Agli sforzi profusi nel progetto, Olvera somma le qualità che gli sono valse il Global Gastronomy Award 2017, “per aver portato i piatti della tradizione popolare al rango dell'alta cucina, valorizzando prodotti autoctoni e preparazioni antiche”, nel pieno rispetto delle radici della cultura gastronomica messicana. E l'appuntamento per il prossimo anno, con i Global Gastronomy Awards, sarà proprio a Città del Messico.
http://whiteguide.com/white-guide/global-gastronomy/
a cura di Livia Montagnoli