Malgrado le piogge inclementi degli ultimi mesi, anche il Regno Unito sta realizzando il suo più grande raccolto di sempre di anguria, in quello che segna un nuovo record di produzione nazionale. Come annunciato in un articolo del Guardian, in risposta alla grande richiesta, gli agricoltori del Regno Unito stanno sviluppando varietà di anguria più adatte al clima e al terreno locale. I frutti coltivati in terra di Albione - venduti in formato standard e mini - hanno un adesivo che li identifica come prodotti Made in UK, e sono diventati protagonisti alla tavola degli inglesi e oltre, di molte ricette, nuove e meno nuove.
Le ricette a base di anguria
L'insalata di anguria e feta che spopolava due estati fa Yotam Ottolenghi la pubblicava nel suo libro "Plenty" dieci anni prima. Allo stesso tempo nasceva il carpaccio di anguria che voleva essere cavallo firmato Luis Andoni Aduriz chef e patron del Mugaritz che è stato tra i primi a proporre uno studio approfondito sul tema vegetale. In questo caso l'anguria veniva disidratata al forno per nove ore, poi messa nel congelatore, affumicata e poi tagliata a fette sottili come fosse carne. La tendenza di valorizzare l'anguria non è pertanto cosa nuova, ma grazie alle piattaforme social e le tendenze su esse rilanciate, l'anguria ogni anno è diva incontrastata dell'estate a tavola.
Fra le ricette più virali sui social oltre all'intramontabile insalata con la feta, c'è il gazpacho di anguria, l'anguria grigliata, e le bucce di anguria sott'aceto di Alton Brown: la parte spesso trascurata della versatile anguria conservata in salamoia è una ricetta semplice che si può fare in casa con pochi semplici ingredienti. C'è poi l’abbinamento con il prosciutto: perché il melone deve avere il monopolio sull'antipasto estivo per antonomasia? L'anguria è infatti ottima compagna di ballo per il crudo, in particolare per quello Parma, che è più sapido.
Tutte le varietà della Citrullus lanatus
Il progenitore selvatico del frutto con il quale "mangi, bevi e ti lavi la faccia" è originario del Sudan. Non è stabilito con certezza quando l'anguria sia diventata una coltivazione, ma il primo raccolto documentato appare sui geroglifici dell'antico Egitto di 5000 anni fa. Non si trattava dell'attuale varietà dolce, che invece si diffuse nel Mediterraneo durante epoca romana. A oggi, ci sono più di 1200 cultivar di anguria che crescono in poco meno di 100 Paesi. Al suono di "Watermelon Sugar", inno all'autoerotismo in technicolor firmato Harry Stiles primo in classifica nell'estate de 2020, abbiamo raccolto le più diffuse (ma anche più inusuali) sfumature di anguria.
Oltre a quelle più note, come la "Zodiac", "Dumara" e "Sentinel", esistono altre varietà internazionali molto particolari. La "Moon and star," ad esempio, ha la buccia verde scuro con piccole macchie gialle ed una più grande, dove il frutto poggia al suolo. Originaria degli Stati Uniti, la "luna e stelle" è stata riscoperta dopo anni di oblìo. La "Cream of Saskatchewan," varietà canadese piuttosto piccola ha la polpa bianca, cremosa e aromatica. Poi c'è la "Orangeglo", originaria del Texas che è un incrocio tra diverse varietà di anguria dalla tipica buccia verde a strisce, polpa arancione ed un gusto simile al cantalupo; mentre l'anguria nera "Densuke" arriva dal Giappone ed è una varietà di taglia mini, con la buccia molto scura e uniforme, forma perfettamente sferica e un sapore dolce e rinfrescante. La "Carolina cross" molto simile all'anguria comune ma con un peso estremo, può raggiungere persino i cento chili. Al contrario, i frutti della varietà "Golden midget," sono piccolissimi con pochi semi più grandi del solito e una colorazione giallo ocra. Poi c'è la rarissima anguria irachena, con frutti enormi intorno ai 15 chili dalla buccia verde chiaro.
In Giappone sono state prodotte angurie a forma cubica o piramidale, ottenuta facendo crescere i frutti all'interno di recipienti rigidi e trasparenti in modo da fargli assumere la forma del contenitore. Le angurie cubiche erano originariamente create per consentire a chi poteva permettersi solo piccoli frigoriferi di non rinunciare al frutto. Anche se inizialmente progettate con buone intenzioni, le angurie cubiche sono diventate un fenomeno a livello mondiale con un drastico aumento di prezzo. In un supermercato giapponese l'anguria a cubo si vende a 200 dollari.
Le cultivar italiane
Fra le varietà di anguria nostrane invece troviamo la "Bagnacavallo" originaria dell’omonimo paesino romagnolo dalla tipica buccia a base chiara e fasce più scure. Sempre in Emilia-Romagna, c'è l'anguria di Faenza, dal frutto medio-grosso, polpa croccante rosso acceso, dolcissima e profumata. Dalla Sardegna viene la "Gonnosfanadiga" che prende il nome dal piccolo comune vicino Carbonia. Patrimonio di biodiversità tutelato dal Ministero dell'Agricoltura, è citata come prodotto tipico sardo già in alcuni documenti del diciottesimo secolo.
Ricetta bucce di anguria sott'aceto
Ingredienti:
900 grammi di scorza di anguria, da un'anguria di circa 3 chili
240 ml di aceto di sidro di mele
240 ml di acqua
150 g di zucchero
50 g di zenzero candito o cristallizzato, tagliato a pezzetti
20 g di sale grosso
1 pizzico di peperoncino
5 chiodi di garofano
1 stecca di cannella
1 baccello di anice stellato
Con uno spelucchino affilato, rimuovere la parte verde esterna della buccia dell'anguria. Si dovrebbe ottenere così una buccia per lo più bianca, con un po' di rosa/rosso su un lato. Tagliare la buccia a cubetti di 2 cm circa.
In una casseruola, aggiungere l'aceto di sidro di mele, l'acqua, lo zucchero, lo zenzero, il sale e le spezie e portare a bollore. Mantenere il bollore per 1 minuto, quindi aggiungere con cautela l'anguria. Riportare a temperatura e spegnere il fuoco togliendo la pentola dal fuoco per far raffreddare 30 minuti.
Travasare le bucce in uno o più barattoli, utilizzando un imbuto e un mestolo, versarvi sopra la maggior quantità possibile di salamoia. Coprire il barattolo e lasciare a raffreddare a temperatura ambiente. Dopo una notte in frigo è pronta per essere aggiunta alle insalate e panini o per accompagnare carni alla griglia. Si conserva in frigorifero, e va consumata entro un mese.