"A star is Born" annuncia Tim Brooke Webb, Managing Director della 50 Best. A vent'anni dalla prima classifica dei migliori ristoranti al mondo, e a 14 da quella dei bar si apre un nuovo capitolo 50: quello degli hotel; il primo mondiale dopo il lancio di molte sezioni collaterali, da quelle regionali (dove per regioni si intende aree del mondo, come Mena, Sud America o Asia) alle scommesse dei 50 Next. L'appuntamento con la prima premiazione è a settembre 2023 in un luogo ancora da svelare, ma sarà di certo di quelli memorabili, con la tradizionale cerimonia in stile hollywoodiano cui ci ha abituato la 50.
In un panorama – quello dell'hotellerie - in cui si moltiplicano i premi, spesso legati ad associazioni, gruppi e altre realtà commerciali, la 50 si propone “di creare il sistema di classificazione alberghiera più egualitario, utile e trasparente mai ideato”, spiega Mark Sansom (direttore dei contenuti della piattaforma 50 Best), un sistema frutto delle preferenze espresse da esperti di viaggio, gente che attraversa i cinque continenti soggiornando nei migliori alberghi, per stilare “una vera e propria lista delle esperienze alberghiere più memorabili in tutto il mondo, tutte confezionate per essere esplorate dagli amanti dei viaggi. Abbiamo scoperto" continua "che c'erano tre elementi che dovevamo affrontare: equità, accuratezza e trasparenza”. Obiettivi perseguiti grazie al sistema Fifty: giuria di grandi esperti, premi gratuiti, nessun obbligo o limite per le strutture votate, e nessun interesse negli hotel da parte della 50 Best. Dunque “non ci saranno costi di iscrizione, di selezione o di partecipazione alla cerimonia” come – spiega Sansom – accade in altre classifiche.
50 Best Hotel in the World: i criteri di selezione
Un solo criterio di voto: nessun criterio. “Chiediamo semplicemente ai votanti di indicare le loro sette migliori esperienze alberghiere del periodo di votazione”. Non ci sono limiti di numero di stanze o di dimensioni, di presenza di Spa o di altri servizi: quel che conta è solo l'esperienza complessiva, “chiediamo solo di considerare ogni elemento del funzionamento dell'hotel al momento della selezione: dal primo contatto con la reception al comfort della camera, dalla qualità dell'offerta di cibo e bevande e delle strutture in loco al momento del check-out”. Quindi la competizione è aperta: che sia un boutique hotel in un luogo sperduto, una struttura privata, un mega albergo nel centro del mondo o un super resord di una qualche grande catena, ma va da sé, che si tratterà di un panorama luxury che probabilmente destinata a un'élite internazionale. Gli hotel votati verranno raccontati con dovizia di particolari, dai dettagli su ristoranti e bar presenti (come potrebbe essere altrimenti?) ma anche prezzi e il periodo ideale per la visita per ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo. Un modo per rafforzare la posizione della 50 nel panorama globale dell'ospitalità a tutti i livelli.
Il metodo 50 Best
Il metodo è quello Fifty, consolidato quanto chiacchierato: una rosa di votanti anonimi – in questo caso 580 esperti di hotel con il solito 25% di nuovi nomi ogni anno – selezionati tra addetti ai lavori, operatori del settore, professionisti dell'ospitalità e grandi viaggiatori, abituali frequentatori dei migliori hotel al mondo, ognuno con diversi voti a disposizione, 7 nel caso degli hotel. Nessun criterio rigido, l'unica indicazione richiesta è l'aver soggiornato negli ultimi due anni nella struttura. A coordinare il tutto, alla stregua delle altre classifiche, gli Academy Chairs, sorta di capoarea - tra i maggiori esperti giornalisti di viaggi e hotel del mondo, ognuno con una vasta rete di contatti – che selezionano i votanti in ognuna delle 9 regioni in cui è stato suddiviso il territorio.
Le regole della 50 Best Hotel
- Il voto è strettamente confidenziale e anonimo
- I votanti non devono rivelare il loro status di votanti o le loro intenzioni di voto - questo include qualsiasi riferimento sui social media
- Qualsiasi hotel del mondo può essere votato, purché sia aperto e non chiuda definitivamente entro 3 mesi dalla pubblicazione della lista.
- I votanti devono votare per sette hotel in tutto il mondo in ordine di preferenza
- I votanti devono aver visitato ogni struttura votata durante il periodo di votazione (24 mesi prima dell'apertura delle votazioni) e indicare le date precise al momento del voto.
- I votanti devono aver trascorso almeno una notte nella struttura. Sono validi ai fini del voto i soggiorni per viaggi stampa, i pernottamenti in camera gratuiti e quelli ottenuti tramite programmi di fidelizzazione.
- I votanti non possono votare per più di tre proprietà o marchi dello stesso gruppo alberghiero.
- Se un votante lavora, è proprietario, consulente, ha un interesse finanziario o una partecipazione in un hotel, non può votare per quella proprietà o per qualsiasi altra del suo gruppo.
Un metodo, ,dicevamo, chiacchierato. Perché chiacchierato? Perché non c'è una regia che coordini le visite per assicurare a ogni struttura gli stessi voti potenziali, dunque un'attività provata da 100 votanti ha decisamente più possibilità di salire in classifica di una meno frequentata e, data l'influenza di questa classifica – capace, letteralmente, di cambiare le sorti delle attività e spostare grandi capitali – solo gli ingenui possono pensare che non ci sia una (nemmeno troppo) sotterranea corsa all'invito per ospitare i possibili votanti, che sono anonimi - questo è vero - ma come in ogni settore, non mancano mormorii su chi è “in odore” di voto. Nei fatti, però, la 50 è la classifica che ha più risonanza a livello mondiale, capace di muovere il popolo dei gourmet giramondo e attirare clientela e investimenti. E che, nel caso di ristoranti, risponde a un certo tipo di aspettative gastronomiche, molto orientate sulla cucina contemporanea pur con qle dovute eccezioni. È facile immaginare come parte dei votanti si potrà sovrapporre, con l'azione combinata di viaggi gastronomici nei grandi hotel spesso, tra l'altro, sede di importanti bar e ristoranti d'autore. Così la 50 completa l'opera coprendo l'intero panorama dell'ospitalità creando un vero colosso per importanza e potenza di fuoco.
https://www.theworlds50best.com/hotels/
a cura di Antonella De Santis