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Planetarie e impastatrici sono due macchine per la cucina che spesso vengono confuse tra loro. L’impastatrice planetaria prende il suo nome dal moto dei pianeti e dal doppio movimento di rotazione che compiono le fruste meccaniche che ruotano su se stesse e girano intorno alla ciotola per impastare, proprio come il moto dei pianeti.
Nell’impastatrice classica, invece, la frusta ruota in un solo senso ed è la differenza sostanziale con la planetaria. Il valore aggiunto della planetaria è che il suo doppio movimento permette di mescolare con maggiore uniformità ed efficienza l’impasto e senza lasciare residui lungo i bordi della ciotola. Inoltre, la planetaria incorpora più aria nell’impasto favorendone la lievitazione corretta e rendendo il composto più soffice e leggero. È chiaramente idea
le per le preparazioni “lievitate”, come tore, pizze, dolci tipo pan di spagna, meringhe, mousse e soufflé. Fatte, così, le dovute distinzioni, vediamo quali sono le altre caratteristiche delle planetarie assolutamente da conoscere!
Consumi energetici di una planetaria
Relativamente alle planetarie, l’indicazione dei Watt non è sempre sinonimo di maggior potenza, ma spesso solo di maggior consumo. Prima di acquistare una planetaria, quindi, è importante considerare il tipo di motore che solitamente è distinto in due tipologie. Planetaria con motore a presa diretta e planetaria con motore a presa indiretta.
I motori delle planetarie a trasmissione diretta sono quelli dei macchinari per professionisti e top di gamma, il cui motore è montano direttamente sul braccio impastatore e l’energia sprigionata è quella che effettivamente viene impiegata per miscelare gli impasti senza dispersione di energia perché il movimento è impresso direttamente sul braccio meccanico. I motori delle planetarie a presa o trasmissione indiretta, invece, sono quelli montati su macchinari di fascia medio bassa e il cui motore è collocato nel corpo della planetaria, per cui l’energia viene dispersa tra gli ingranaggi e i vari “passaggi” prima di giungere a dare l’impulso al braccio meccanico. In sostanza, dunque, una planetaria da 500 W con motore a presa diretta è più efficiente e potente di un modello da 1000 W, ma con il motore a presa indiretta.
Per calcolare i consumi di una planetaria occorre considerare il consumo per kWh, ovvero quanta energia assorbe l’apparecchio se utilizzato per un’ora e moltiplicarlo per la tariffa applicata dal proprio gestore di energia. Solitamente, per le planetarie di gamma alta i consumi sono irrisori, nell’ordine di centesimi, con risultati eccellenti sul composto in preparazione.
Funzioni e pulizia della planetaria
Le planetarie professionale sono macchinari multi-funzione corredate di accessori da applicare alle diverse funzioni e tipologie di impasto. Gli elettrodomestici più accessoriati prevedono diversi bracci meccanici da applicare per fare, per esempio, la pasta (sfogliatrice, torchio, tagliapasta) o per la pasticceria (fruste, spatole, forme per biscotti). Alcune sono anche dotate di bilancia dosatrice o di setacci, così come di accessori per preparare insaccati, bevande tipo cocktail e persino gelati. Molto dipende da ciò che si desidera fare e per quale utilizzo si intende prediligere l’impiego della planetaria.
È certo che uno dei vantaggi della planetaria è la sua facilità di pulizia. Nonostante la “complessità” del macchinario, ciò che, in realtà, occorre pulire è il recipiente o l’accessorio utilizzato per la preparazione e l’impasto. Le planetarie dotate di coperchi para-spruzzi, rendono ancora più “contenuto” e ridotto il lavoro di pulizia impedendo la fuoriuscita di liquidi e schizzi. Per pulire gli accessori e le ciotole è sufficiente acqua tiepida e detersivo, ma tutte le componenti staccabili possono essere lavate anche in lavastoviglie con molta comodità e praticità.