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Nell’ambito della cucina italiana e dei suoi grandi classici, gli gnocchi di patate occupano un posto che, più passa il tempo, più rimane inossidabile. I motivi dietro al loro successo sono diversi: prima di tutto è il caso di citare la semplicità nella preparazione e, in secondo luogo, la possibilità di dare corpo a diverse varianti.
Qual è l’origine di uno dei piatti che più rappresentano la tradizione gastronomica italiana e, in particolare, del suo lato più povero?
La vera storia degli gnocchi di patate
Per raccontare la storia degli gnocchi di patate dobbiamo guardare all’Italia rinascimentale, un Paese nel culmine di uno dei suoi periodi più felici e al centro di un grande cambiamento: l’impatto culturale con i Paesi interessati dalle scoperte geografiche di Colombo e di altri esploratori.
I loro viaggi portarono sulle tavole ausoniche alimenti mai visti prima, come per esempio la patata. Questo tubero, tipico del continente americano, venne incluso, a partire dal XVI secolo, in una ricetta che, fino a poco tempo prima, prevedeva nell’impasto la presenza di mollica di pane.
Oltre a questo ingrediente è possibile rammentare anche la presenza di altri cibi, in primis il latte e le mandorle. Questi antenati degli gnocchi oggi consumati sulle tavole di tantissime Regioni d’Italia erano noti come zanzarelli e potevano essere contraddistinti anche dalla presenza di verdure come le bietole o la zucca, fondamentali per conferire varie colorazioni.
Tornando un attimo alla diffusione della coltivazione di patate nel continente europeo, è fondamentale fare presente che un impulso fondamentale alla filiera è stato dato da Alessandro Volta che, ospite alla corte di Francia, ne apprezzò l’utilizzo in cucina grazie soprattutto all’iniziativa di Antoine Parmentier. All’inventore della pila, eccellente gastronomo, si deve il chiarimento in merito alla tossicità delle patate (pericolo inesistente nel momento in cui vengono cotte).
Gnocchi di patate nel mondo
La preparazione base degli gnocchi di patate fatti in casa ha varcato da tempo immemore i confini italiani, portando sulle tavole di diversi Paesi europei - e non solo - varie delizie. Tra queste è possibile citare i Pitepalt, piatto svedese la cui preparazione prevede il ricorso a patate crude, ma anche a ingredienti come la farina d’orzo. Anche se, in linea di massima, non è prevista alcuna farcitura, in alcuni casi si può trovare una minima quantità di carne trita.
Rimanendo sempre in Svezia troviamo i Kroppkaka, una preparazione simile agli gnocchi di patate che prevede il ricorso a tuberi cotti e a una farcitura di cipolle e carne. Questo piatto viene servito con della panna.
Gnocchi di patate: la ricetta della tradizione
Dopo questo breve excursus storico e geografico, vediamo la ricetta della tradizione degli gnocchi di patate.
Ingredienti
Le quantità che andremo a elencare vanno bene per 4 persone.
- 1 kg di patate (meglio prediligere quelle a pasta bianca)
- 300 grammi di farina
- Un uovo
- Sale
Preparazione
La preparazione degli gnocchi di patate inizia concentrandosi sull’ingrediente principale. Le patate devono essere messe in una casseruola e ricoperte con acqua fredda. Successivamente, vanno portate a bollore e lessate per circa 40 minuti. Attenzione: queste tempistiche sono indicative. Se dopo un lasso di tempo più breve si riescono a infilare i rebbi della forchetta agevolmente nella patata, si può tranquillamente smettere prima.
Dopo averle scolate, vanno passate nello schiacciapatate fino a che non sono calde. Il passo successivo prevede il fatto di raccogliere la purea calda sul piano di lavoro. Una volta archiviato questo step, si crea un monticello e vi si distribuisce sopra parte della farina, creando al centro una cavità per ospitare l’uovo e spolverizzando il tutto con il sale.
A questo punto, arriva il momento di impastare bene il composto, aggiungendo man mano la farina restante. Fondamentale è non esagerare con i tempi, in quanto il rischio è quello di dare vita a un impasto eccessivamente colloso.
Quando ci si rende conto che l’impasto è sufficientemente uniforme, bisogna formare tanti piccoli cilindri del diametro di un dito, da tagliare a tocchetti di massimo 2 centimetri dai quali si formeranno gli gnocchi. Questi ultimi, dopo essere stati infarinati, vanno infarinati leggermente e immersi in acqua bollente salata, continuando a mescolare fino a quando non salgono in superficie.