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Il processo verso la digitalizzazione è ormai una tappa fondamentale in ogni settore e in ogni ambito economico, dal quale non può restarne fuori anche il mondo della ristorazione. Al contrario, la tecnologia consente di migliorare le modalità di lavoro a tutti i livelli, partendo dall’imprenditore, fino ad arrivare ai camerieri di sala.
Pertanto, arricchire la propria attività con nuove idee digitali vuol dire adottare un differente modo di lavorare che aiuti a migliorare la produttività del locale, in modo da lasciare molto altro spazio al personale da dedicare alle attività più remunerative.
Si pensi, ad esempio, a tutto il tempo extra che, durante i lunghissimi mesi di pandemia, ristoratori e camerieri hanno dovuto dedicare per adeguarsi ai nuovi regolamenti emanati dai decreti governativi. Una situazione di emergenza per la quale tutte le attività nel campo della ristorazione in particolare (per via del fatto che era impossibile mangiare e garantire il rispetto dell’obbligo di mascherina) hanno dovuto trovare il modo di fronteggiare le limitazioni che imponeva il distanziamento sociale.
È in questo contesto che titolari e personale di sala si sono dovuti occupare di attività supplementari per garantire la fruizione del servizio in sicurezza (posti a sedere limitati, censimento degli ospiti ai tavoli, ingressi contingentati): tutto questo, senza l’aiuto della tecnologia, sarebbe stato più difficile di quanto non lo sia stato già.
Il successo di un ristorante passa dalle nuove idee digitali
È così che un imprenditore napoletano ha capito che era il momento di condividere le proprie idee con gli altri ristoratori e mettere al loro servizio le competenze acquisite negli anni, per fargli aprire gli occhi sull’importanza che assume l’impiego della tecnologia per i ristoranti.
Si tratta di Marco Ilardi che, oltre ad essersi addentrato nel mondo dell’imprenditoria e della direzione editoriale di Cinque gusti food magazine, Pozzuolimania e Napoli misteriosa, si occupa di sviluppare applicazioni per il web e per i dispositivi mobili, individuando come target di riferimento le piccole e medie imprese, con particolare attenzione per i ristoranti, le pasticcerie, le pizzerie e tutti coloro che operano nel settore Horeca. È, infatti, anche il titolare di Micropedia, un’importante software house che ha sviluppato Microrecipes, una piattaforma cloud based ideata in Italia per dare un tool di supporto per personal chef e restaurant manager, che ogni giorno si occupano di fare consulenze ristorative.
Con i suoi 25 anni di esperienza nel settore informatico al servizio dei clienti – che sono proprio quelli appartenenti alle categorie più penalizzate durante la pandemia – Ilardi ha deciso di scendere in campo in prima persona: ha raccolto tutti i feedback dei suoi clienti, ha ragionato sui problemi riscontrati durante il lockdown e nella successiva fase di ripresa, fino a trovare le migliori soluzioni per risolverli, che ha raccontato nel suo primo libro, Digital food.
Digital food di Marco Ilardi si pone come uno stimolo, un trampolino di lancio per tutti quegli imprenditori che hanno una buona idea ma non hanno ancora trovato l’occasione o le opportunità per metterla in pratica. Idee che mettono al centro la tecnologia, utilizzata come grande alleata per limitare il più possibile i danni della pandemia, ma tutt’ora necessarie per gestire in maniera ottimale l’intera attività, mantenendo alti, così, i livelli di produttività.
Digital food non è l’ennesimo libro sul marketing digitale per il ristoratore, ma un sussidio che mette in mano degli imprenditori gli strumenti giusti per dotare di un valore aggiunto la propria attività, ossia la food information technology: impiegare tecnologie come la blockchain nella tracciabilità alimentare, per la compilazione dei menu, per la gestione del magazzino e degli ordini da effettuare ai fornitori, per l’archiviazione e la condivisione di ricette, per il calcolo del cost food, ad esempio, vuol dire dare una grande spinta al modo di fare ristorazione ed alla sua crescita in termini di profitti e di produttività aziendale, apportando innovazione e riducendo lo spreco di risorse.