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Non importa il grado di intesa con la cucina, con quanta passione ci si appresti a realizzare piatti o la quantità di tempo che ciascuno di noi può dedicare alla preparazione dei pasti, chiunque – presto o tardi – si trova di fronte al desiderio o alla necessità di coniugare la bontà del cibo ad una dieta sana ed equilibrata.
A ben guardare, le regole per mettere a punto un’alimentazione sana sono poche e a portata di tutti, ma soprattutto permettono anche di dare sfogo alla fantasia e divertirsi nella preparazione dei pasti. Diversi e interessanti spunti, che possono ispirare l’ideazione di nuove pietanze, sono disponibili su corsi.it, insieme a moltissime altre lezioni, con lo scopo di orientare il rapporto tra cibo e salute, benessere e cucina.
Sono molti gli accorgimenti – come vedremo di seguito – di cui possiamo avvalerci per mantenere una dieta completa e salubre: a cominciare dalla scelta dei prodotti, dall’alternanza stagionale delle colture, dalla tipologia di allevamento e dalla provenienza. Semplicemente a titolo esemplificativo, è facile citare una delle esigenze più sentite in ambito culinario: il cambiamento delle abitudini alimentari con l’ingresso nel periodo estivo, durante il quale si preferisce consumare cibi freschi e veloci da cucinare, alimenti, cioè, che non richiedano ore di cottura e che siano leggeri da digerire. La periodicità stagionale degli alimenti, insomma, è uno dei fattori fondamentali da tenere sempre in considerazione per realizzare una dieta piacevole e al tempo stesso salutare.
Cosa vuol dire quindi applicare una sana alimentazione?
Cadere in una confusione banale e pressapochista è facile quando si parla di cucina, perché si tende ad associare (e ridurre) la volontà di adottare uno stile alimentare sano ed equilibrato alla perdita di peso. Assumere un regime nutrizionale bilanciato non significa affatto voler dimagrire, piuttosto prendersi cura del benessere generale della persona, a partire dalla selezione degli alimenti che scegliamo mentre facciamo la spesa, fino al modo in cui decidiamo di prepararli e addirittura impiattarli.
Se volessimo sintetizzare i punti cardine di una sana dieta alimentare dovremmo sicuramente partire dalla regola base, la bussola del benessere psico-fisico: mai saltare i pasti principali. Ce lo ricordano fin da bambini e non possiamo fare a meno di constatarne direttamente il valore quando ci capita, per cause di forza maggiore come il lavoro, la mancanza di tempo, impegni o imprevisti, di dover saltare un pasto. A risentirne non è soltanto il nostro organismo, colpito da fame e stanchezza, ma anche la nostra lucidità mentale e l’umore.
Per le stesse ragioni, i nutrizionisti e i dietologi più competenti ci ricordano la seconda regola fondamentale, indispensabile per mantenerci equilibrati nell’alimentazione e sereni nell’approccio al cibo, salvaguardandone il piacere che ne deriva: mangiare in modo corretto integrando nella propria dieta quanti più cibi possibili, senza escludere nulla. Privarsi di uno o più alimenti conduce alla perdita di controllo e di conseguenza ad esagerare con le porzioni.
Preservare il piacere di mangiare è uno degli obiettivi principali in qualsiasi dieta: la gratificazione del gusto non deve essere eccessivamente sacrificata, ma anzi deve continuare a ricoprire un ruolo prioritario. È proprio per questo motivo infatti che i nutrizionisti consigliano di concedersi qualche sfizio, perché, ad esempio, mangiare un dolce, nelle giuste porzioni tutti i giorni, piuttosto che mangiarlo solo una volta alla settimana in grandi quantità aiuta a calibrare le dosi ed evitare di cadere nell’errore delle abbuffate.
Insieme a questi accorgimenti, è bene non dimenticare l’importanza centrale del saper variare il più possibile l’alimentazione, così da poter integrare quanti più micro e macronutrienti possibili necessari al nostro organismo. E ancora la consumazione di moltissima acqua, frutta e verdura – soprattutto nelle stagioni più calde – accompagnata da attività fisica e movimento.
Alimentazione e vita sociale: due esperienze in una sola
Parlare di cibo vuol dire automaticamente parlare anche di socialità, eppure molto spesso questo rapporto non soltanto smette di essere virtuoso, ma degenera in vere e proprie ripercussioni sulla persona. Costruire una dieta sana implica la possibilità di introdurvi gli altri. La cucina e, più in generale, il cibo sono luoghi di incontro, scambio e condivisione. Momenti ricreativi e creativi. Solo attraverso l’altro ci rendiamo conto di essere pronti a scoprire e spaziare, provando ad assaporare gusti nuovi, piatti inediti o semplicemente lontani dalle nostre abitudini.
Ritroviamo dunque i vantaggi nel legame tra socialità e alimentazione rispetto alla variazione alimentare, ma anche nell’apertura ad assaggiare sapori e cibi nuovi, nell’ampliamento della curiosità che si traduce poi nell’estensione della voglia e della capacità di sperimentare. In altre parole, la condivisione del cibo ne amplifica le sfumature piacevoli, leggere e creative, ne esalta le connotazioni conviviali.