La Legge 166. Come ha cambiato le cose
A più di un anno dall'entrata in vigore della Legge Gadda, il progetto normativo per regolamentare (e incentivare) la lotta allo spreco si è rivelato decisamente un successo. Tante le iniziative, pubbliche e private, che si sono moltiplicate con il favore di un sistema che tutela e premia chi ricicla e dona le eccedenze. Ma il merito dal decreto sviluppato sulla proposta dell'onorevole Maria Chiara Gadda è anche quello di aver riacceso l'interesse dell'opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare, sensibilizzando un numero crescente di italiani all'urgenza di contribuire in prima persona con gesti di responsabilità ambientale e sociale. Proprio perché la strada è sempre in salita, e la comunicazione è uno strumento potente di condivisione, da qualche giorno la Legge 166 è anche online, con una piattaforma a uso e consumo del cittadino, che informa, racconta, consiglia, mette in rete. Iononsprecoperché è ancora una volta frutto dell'impegno di Maria Chiara Gadda, e vuole essere un punto di riferimento per donare e ricevere sotto la guida di esperti, che contribuiranno con la condivisione di buone pratiche, esperienze maturate sul campo, consigli pratici per agevolare le operazioni.
Iononsprecoperché. Il sito, le storie
Ma il sito nasce anche per promuovere “campagne di educazione, formazione e sensibilizzazione sui benefici della legge per raggiungere il maggior numero di imprese ed esercizi che oggi possono donare con più agevolazioni rispetto al passato”, e come strumento di supporto alle tante associazioni di volontariato impegnate su questo fronte. Sarà inoltre uno spazio di conoscenza delle norme nazionali e comunitarie in materia di lotta allo spreco ed economia circolare. Favorendo così la divulgazione delle potenzialità della legge. Periodicamente, la piattaforma racconterà le storie di chi ce l'ha fatta, e di chi è impegnato ogni giorno sul campo nella lotta allo spreco. Come il Comune di Bergamo, che porta in dote la sperimentazione promossa nelle mense scolastiche per recuperare il surplus alimentare e le iniziative volte a ridurre la produzione di rifiuti organici. O come L'Emporio della Solidarietà allestito dalla Caritas Diocesana di Forlì, una piattaforma logistica per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generi alimentari freschi e secchi, a sostegno delle attività socio-assistenziali presenti sul territorio. E poi c'è l'esperienza di Avanzi Popolo 2.0, che dal 2015 promuove la pratica del foodsharing su tutto il territorio pugliese (al gruppo si deve anche l'originale progetto Frigo Solidale). O l'esempio di Nonsolopane, onlus di Varese che dal 1999 si preoccupa di redistribuire le risorse: l'ultima idea si chiama Il Dono, un laboratorio di trasformazione per frutta e verdure in eccedenza che diventano conserve da reinserire in un circolo “gustoso”.
Sul fronte legislativo, intanto, la Legge di Bilancio 2018 introduce diversi emendamenti migliorativi al decreto Gadda, con l'ampliamento del paniere di beni donabili, l'estensione delle relative agevolazioni fiscali a cooperative e imprese sociali, l'ulteriore semplificazione delle regole fiscali.
a cura di Livia Montagnoli