Just Eat
Continua a far parlare di sé Just Eat, piattaforma leder nella consegna a domicilio presente in Italia dal 2011, che ha intrapreso un piano di espansione che sembra inarrestabile. Dal lancio di UberEats, servizio di consegne a domicilio per chi non può o non vuole recarsi al ristorante nato in collaborazione con il colosso dei trasporti californiano Uberal Food Tech Accelerator, acceleratore di start up del settore food, all'entrata in borsa a Londra: Just Eat è costantemente al centro della scena del food tech contemporaneo. Con progetti innovativi, idee originali e mosse commerciali scaltre, che consentono all'azienda di crescere di anno in anno e ampliare il proprio raggio d'azione, che attualmente conta un giro di affari di 17.4 milioni di utenti e oltre 68.500 ristoranti partner.
Il progetto
E ora è il momento del Ristorante Solidale, progetto di food delivery già anticipato alla fine del 2016, impegnato nella lotta allo spreco alimentare attraverso la ridistribuzione di eccedenze alimentari presso le comunità più disagiate. Realizzato in collaborazione con i suoi Ristoranti Partner, Ponyzero, società di servizi specializzata nella distribuzione urbana ecologica, e Patrocinato dalla Città di Torino con il supporto di Caritas Diocesana, l'organismo pastorale della Diocesi di Torino, il Ristorante Solidale è stato presentato ufficialmente lo scorso 12 ottobre, nella sede istituzionale di Palazzo Civico. Partita a Milano con la prima consegna lo scorso febbraio, l'iniziativa si propone di continuare sul territorio torinese la propria missione di sensibilizzazione dei cittadini. “Ristorante Solidale è un’idea che può inserirsi perfettamente nel contesto della nostra città, dato che la perdurante crisi economica ha impoverito le famiglie, impedendo a molti addirittura di mangiare sufficientemente”, ha commentato Alberto Sacco, Assessore al Commercio e Turismo della Città di Torino (che nei giorni scorsi ha rivelato anche l'arrivo del Refettorio di Massimo Bottura in città).“La difficile situazione che stiamo vivendo può almeno aumentare la nostra consapevolezza circa i benefici che i nostri concittadini possono trarre dall’evitare gli sprechi alimentari”.
Gli obiettivi
Con Ristorante Solidale Just Eat mettein comunicazione chi prepara il cibo con chi ne ha più bisogno. L'impegno dei Ristoranti Partner è infatti quello di preparare, per una serie di appuntamenti già fissati, piatti con avanzi di prodotti freschi, pane, alimenti integri non utilizzati, oltre a donazioni dirette cucinate per l’occasione, pronte per essere ritirate con il supporto logistico di Ponyzero.“L’iniziativa proposta da Just Eat si pone come occasione per togliere la povertà dall’angolo buio del disinteresse, per ridonare dignità a chi vive in povertà, per suscitare un interesse non buonistico ma fraterno”, ha spiegato Pierluigi Dovis, Direttore di Caritas Diocesana Torino. E aggiunge:“Le azioni proposte non sono la soluzione del problema alimentare, ma contribuiscono a creare comunità attive e coscienti, cosa che sta nella linea della nostra Costituzione .
I ristoranti
Sono 11 in tutto le realtà che hanno deciso di aderire al progetto: Kombu, m2p pasta & pizza, Piadineria Cuslè, Boccadillo, Rizzelli la vera pasta italiana, Crushi e Crushimi, T-Bone Station, Mister Rooster, Hamburgerie di Eataly, Flower Burger e Taco Bang. Insieme per sostenere le famiglie con piatti di pasta, riso, piadine, hamburger, panini, piatti di carne, verdure e pane. Sono loro i protagonisti dell'iniziativa, “insieme ai quali vogliamo valorizzare il ruolo del cibo nella vita delle persone, rendendo i singoli maggiormente consapevoli della sua importanza”, ha aggiunto DanieleContini, Country Manager di Just Eat in Italia.
La lotta allo spreco
Un progetto innovativo già rodato a Milano, dove sono stati serviti 900 pasti caldi in oltre 286 consegne solidali, “aiutando ogni volta circa 60 persone di 4 comunità”. Numeri positivi, “che ci permettono di guardare con ottimismo al futuro del progetto e alla sua diffusione”. Perché quello della lotta allo spreco è un tema quanto mai attuale: da un’indagine condotta da Just Eat emerge infatti che l’83% dei ristoranti produce un surplus di cibo (26% più di una volta alla settimana e il 50% una volta alla settimana), un trend negativo che evidenzia la necessità di sviluppare azioni concrete per gestire la problematica. Un argomento caro anche al partner del progetto, PonyZero, come ha specificato MarcoActis, Co-founder e CEOdell'azienda: “È untema che avvertiamo come estremamente urgente, secondo i principi di efficienza e sostenibilità. Proprio la parola sostenibilità credo che oggi sia il minimo comun denominatore, in quanto rappresenta un approccio più che un mestiere. Sostenibilità è la strada che riduce gli sprechi e li trasforma in risorse. Il nostro mestiere è percorrerla inquinando il meno possibile e siamo qui per questo a dare il nostro contributo".
a cura di Michela Becchi