Sessant'anni di Galleria Cavour
Alla fine degli anni Cinquanta, sotto il Pavaglione di piazza Cavour, l'apertura dei primi negozi sancisce il ritorno alla normalità di un Paese che ha vivo il ricordo della guerra, ma è già proiettato verso quel boom economico che porterà alla ripresa commerciale e sociale di molte città. Bologna compresa. E l'allora nascente Galleria Cavour, polo d'aggregazione che attraversa la vita commerciale del capoluogo emiliano fino ai giorni nostri, rappresenta la voglia di ricostruire: sin dall'inizio lo spazio ricavato al piano strada dei palazzi storici a cavallo tra piazza Cavour e il centro storico all'ombra delle Due Torri attira grandi firme dell'epoca, molte legate al mondo dello sport, della calza, del guanto. E col tempo la Galleria diventa il luogo deputato al fashion luxury di Bologna, tra affreschi e pavimenti ottocenteschi in marmo. Oggi si calcola che il centro commerciale sia in grado di attirare ogni anno circa 3 milioni di visitatori, che attraversano la Galleria sfilando tra le vetrine di Bulgari e Bottega Veneta, Brunello Cucinelli, Tiffany, Prada e Saint Laurent. E mentre da Ascom-Confcommercio arrivano buone nuove circa la riqualificazione della piazza antistante (tre anni e oltre 40mila euro di stanziamento per i lavori), con l'obiettivo di rivitalizzare l'area a tutto vantaggio del passaggio in Galleria, tra le vetrine più esclusive della città si concretizza il progetto di ristorazione di casa Armani - annunciato da tempo e operativo da una decina di giorni - nella parte Galleria Cavour Green, ad opera della proprietà Pizzighini Benelli.
Ristorante e caffè by Armani
L'Emporio Armani Caffè e il ristorante, sul modello di altre capitali internazionali – Milano unica italiana – avrebbero dovuto inaugurare già lo scorso febbraio, occupando due locali temporary, di pertinenza della celebre maison, affacciati su via Massei. I lavori, affidati al team di architetti di Giorgio Armani, si sono prolungati per qualche mese in più. Ma ora il risultato è sotto gli occhi di tutti, specie dei tanti bolognesi che ricordano con nostalgia i tempi del Bar Viscardi, insegna storica dell'ammezzato, che diversi anni fa ha chiuso i battenti. E il progetto ristorativo di Armani, seppur modulato su standard differenti, potrebbe colmare il vuoto lasciato in Galleria sul fronte dell'offerta gastronomica. L'allure, però, è quella di una destinazione esclusiva, garbata nellarredo degli spazi e nell'uso dei colori, come consuetudine sulle passerelle della maison: mise en place essenziale, senza tovaglia, parquet in legno chiaro e illuminazione curata. Ristorante e bar, uno di fronte all'altro, attirano già molti curiosi; l'idea è quella di valorizzare le filiere produttive del territorio, la stagionalità e le eccellenze agroalimentari emiliane, che sono tante. La filosofia, quella più volte rimarcata da Giorgio Armani in sartoria come sulla tavola dei ristoranti del gruppo, spinge l'offerta gastronomica verso un approccio contemporaneo, ma classico. E per rendere giustizia al progetto, al comando della brigata, è arrivato Ivan Poletti, reduce dall'esperienza alla Cantina Bentivoglio (e pure da uno stage presso Gino Fabbri, di recente, per approfondire la conoscenza con dolci e lievitazioni).
La cucina. Classica, ma contemporanea
Si apre a pranzo e cena, dal lunedì al sabato, il bar, invece, accoglie i clienti no stop dalle 8.30 alle 22.30. In menu anche una sezione dedicata ai Gusti dell'Emilia Romagna, la selezione dei salumi, le tagliatelle e la cotoletta alla bolognese, il fiordilatte con caramello. Dalla carta, invece, si spazia tra un bignè al tartufo nero a la Tartara Emporio Armani, con fonduta al Parmigiano, uovo di quaglia e tartufo, il Cappuccino di crostacei e i triangolini di pasta verde ripieni di vitello con zabaione di Parmigiano Reggiano e riduzione di balsamico. Ma c'è anche l'iconico Risotto Armani Milano (zafferano e Parmigiano 24 mesi). Tra i secondi sogliola alla mugnaia o maialino da latte con mele speziate, galletto alla griglia o tonno scottato con zucchine in crema. Il conto, alla fine, si aggira sui 60 euro per un pasto completo. Ma si può ripiegare anche sulle insalate, il Club sandwich, o l'hamburger con pane artigianale. Ancora un progetto ambizioso, dunque, nel cuore storico della città, che solo un paio di mesi fa ha visto rinascere Palazzo Bega grazie all'operazione Bottega I Portici, destinata però alla fruizione di un pubblico più trasversale.
Vincenzo Vottero inaugura ViVo
Nel frattempo anche Vincenzo Vottero, che si appresta a inaugurare una “spiedineria” molto particolare in via Santo Stefano (di Stix vi abbiamo parlato qui), rilascia al Corriere di Bologna le prime indiscrezioni sul grande progetto che prenderà forma in piazza di Porta Saragozza, all'ex Biavati. Di fatto, tra qualche settimana (il 2 giugno si inaugura), lo chef dell'Antica trattoria del Reno (che resterà di sua proprietà, in cucina Enrico Bigi e una nuova proposta di grill e bbq, nuova inaugurazione l'11 giugno) sposterà il suo quartier generale nel nuovo locale che porta il suo nome: ViVo, Vincenzo Vottero Taste Lab. Con lui tutto lo staff di cucina e di sala dell'Antica trattoria, e il socio Ugo Nazzarro. Tra le proposte di ricerca più ambiziose, una miscelazione che scommette su tecniche all'avanguardia per l'abbinamento con i piatti e una linea di panificazione e pasticceria di alto livello. Lo spazio (con giardino/cocktail bar), del resto, è grande, anche se accoglierà solo una settantina di coperti al massimo.
Emporio Armani Ristorante e Caffè | Bologna | Galleria Cavour, 1/V | tel. 051 268747 | http://armanirestaurants.com//bologna-emporio-armani-ristorante
ViVo | Bologna | piazza di Porta Saragozza, 6 | tel. 051 334568 | www.vivoristorantebologna.it
a cura di Livia Montagnoli