Schultz a Milano
Tra palme date alle fiamme, polemiche sugli alberi di banano e skyline esotici vista Duomo (in realtà basterebbe consultare gli archivi storici della città per scoprire, foto in bianco e nero alla mano, che nell'Ottocento proprio le palme rientravano nei progetti urbanistici della città), alla fine parla lui, Howard Schultz, 63 anni, amministratore delegato di Starbucks. Nei giorni scorsi l'annuncio di Percassi, che per il colosso americano della caffetteria curerà lo sbarco in Italia, aveva posticipato l'apertura del primo punto vendita – il chiacchieratissimo palcoscenico milanese atteso in origine per l'estate 2017 – di un anno, al 2018, “perché il progetto è complesso e vogliamo curarlo nei minimi dettagli”. E così sarà, stando alle dichiarazioni di Schultz, che introdotto dal sindaco Giuseppe Sala oggi presenterà a Palazzo Marino il suo progetto, sbandierando un investimento di diversi milioni di dollari e l'assunzione di 350 persone (100 solo a Milano).
Roastery e panificio: ecco Starbucks Milano
Sì, perché quella che sorgerà nell'ex Palazzo delle Poste di piazza Cordusio sarà una vera e propria cittadella del caffè a marchio Starbucks: nel pomeriggio milanese di ieri, dopo un incontro col neo-partner Rocco Princi, il ceo di Seattle l'ha raccontato agli studenti della Bocconi, fornendo loro una concreta idea di cosa voglia dire esercitare la leadership. 2400 metri quadri “per omaggiare la cultura italiana del caffè”, ci tiene a ribadire Schultz, a partire da una città come Milano, rinata dopo l'Expo: “E la nostra Roastery sarà un catalizzatore che mostrerà al mondo che posto incredibile sia Milano per investire”, riporta oggi l'intervista rilasciata a Repubblica. L'intenzione insomma è quella di metterci la faccia, tanto che il flagship store di piazza Cordusio sarà gestito direttamente dal gruppo americano; le caffetterie che seguiranno, a Milano e Roma, saranno invece affidate alla mediazione del gruppo bergamasco di Antonio Percassi.
Attualmente Starbucks conta un numero impressionante di caffetterie, 24mila in tutto il mondo, ma a Milano c'è l'intenzione di realizzare il negozio più grande d'Europa, fabbrica di caffè e centro di panificazione insieme, con l'aiuto d’autore di Princi. Una vera torrefazione, dunque, sul modello della sede storica di Seattle (dove il marchio Starbucks muoveva i primi passi nel 1971), che presto sarà replicata anche a New York e Tokyo. Con un'attenzione in più, viste le peculiarità del Belpaese, alla progettazione degli spazi e al design degli interni: “Abbiamo aperto in Italia il nostro centro di design per i lavori, un cantiere enorme”, ha rivelato Schultz al Corriere della Sera.
Tecnologia all'avanguardia e servizi al cliente
Per quanto riguarda l'offerta al pubblico, cominciano a trapelare i primi dettagli: cinque tipologie differenti di caffè, espresso compreso, realizzate con l'ausilio di tecnologie all'avanguardia, come il nitro caffè estratto a freddo utilizzando l'azoto liquido, e possibilità di acquistare in negozio le miscele e gli altri prodotti marchiati dal gruppo. Capitolo servizi al cliente, come prevedibile (e qui gli standard di Starbucks dovrebbero fare scuola, come abbiamo più volte auspicato), ineccepibile: wifi superveloce, diffusione musicale in partnership con Spotify, servizi di pagamento fintech.
L'attesa è ancora lunga.
a cura di Livia Montagnoli