Michele in the World
Antica pizzeria Da Michele: l'insegna non ammette deroghe o fraintendimenti di sorta. Neanche quando a esportare la sua storia nel mondo ci pensa il gruppo Michele in the World, l'unico, l'originale Michele Condurro di via Sersale, vestito di internazionalità per conquistare il mercato estero con la formula del franchising. Oggi la società fa capo ad Alessandro Condurro, che alla tradizione di famiglia sembra tenerci molto, anche quando pensa in grande. Proprio per coniugare l'esigenza di restare fedeli a se stessi con la voglia di guardarsi intorno, nasceva nel 2012 il marchio registrato Michele in the World, che i primi passi (piuttosto fortunati) li ha mossi in Giappone, a Tokyo prima, e Fukuoka dal 2015: “Oggi la nostra pizza napoletana è la più apprezzata nella metropoli giapponese, il partner è solido, la sfida ulteriormente scalabile”. E infatti nei primi mesi del 2017 arriverà una nuova pizzeria a Nagoya, poi, nell'arco di otto anni altre quattro aperture tra il Giappone, la Corea e la Cina, “perché le potenzialità del mercato asiatico ci intrigano”, e Balnibarbi – il gruppo giapponese titolare della concessione per l'Estremo Oriente – è un partner forte, che nel mondo conta un'ottantina di ristoranti. Insomma, dall'altra parte del globo la strada della pizzeria Da Michele è spianata.
Da Michele nel mondo. Franchising, ma con rigore
A casa nostra, e in Europa, invece, la rivoluzione imminente è solo all'inizio. Ma chiariamo subito un punto: “Non vogliamo diventare un McDonald's della pizza; se guardo al futuro immagino un massimo di 10-12 pizzerie nel mondo, tutte rispettose degli standard qualitativi che i nostri clienti conoscono bene”. Niente espansioni indiscriminate, quindi, e una formula di franchising molto rigorosa: “Selezioniamo i partner con cura, anche se negli ultimi mesi, dopo l'annuncio di Londra, siamo letteralmente sommersi di richieste”. Ma i concessionari devono dimostrarsi fedeli alla linea della casa, nel rispetto del prodotto e della storia del marchio; la formazione dei pizzaioli è lunga e complessa, le attività affiliate sono seguite con costanza nel tempo. Per questo, per ora, al mercato americano non si guarda nemmeno: “Negli Stati Uniti vogliono il nome, al resto si riservano la possibilità di pensare loro. E questo per noi non è accettabile”. Diversamente è successo a Roma, dove l'opportunità di partnership è arrivata all'improvviso, affollando l'agenda delle prossime settimane, già votata all'inaugurazione londinese: “Per essere sincero, fino a qualche tempo fa era nostra intenzione conservare un'unica, storica sede italiana, a Napoli. E invece le garanzie di qualità e solidità offerte dal partner romano ci hanno convinto a rischiare, pur consapevoli che Roma è una piazza difficile. E tanto che ora c'è la voglia di ripensare a una strategia nazionale, ampliando il raggio d'azione a Firenze, Milano, forse Venezia”.
Da Michele a Roma. La pizza nel Museo dei Bambini
Ma cominciamo dalla Capitale, dove l'inaugurazione dell'Antica Pizzeria Da Michele al Museo dei Bambini di via Flaminia slitterà di qualche giorno, nella settimana tra il 21 e il 25 novembre. I locali sono quelli del punto ristoro con pizzeria che l'associazione del museo già aveva affidato in concessione ad Amas28 (gestore pure del bar, con continuerà a essere tale, forse con l'aggiunta di una pasticceria), il partner che ora – in cambio di una royalty annuale e di una fee d'ingresso – gestirà il marchio Da Michele negli spazi già esistenti: “La pizzeria è già operativa, il locale pronto per aprire. Si tratta solo di personalizzare un po' l'ambiente, con le foto che raccontano la nostra storia, le poesie napoletane, la nostra identità”. Centoventi i posti disponibili, mezzanino compreso, un giardino da venti coperti a disposizione per l'estate, un forno Valoriani prefabbricato adatto all'uso. E quattro pizzaioli in arrivo da Napoli dopo una formazione accurata: “Sulla carta le potenzialità per fare bene ci sono tutte: anche se dovessimo raggiungere la metà dei numeri che facciamo a Napoli saremmo più che soddisfatti. Cominciamo con entusiasmo”.
Il menu è quello tradizionale della casa, Margherita e Marinara, sfornate no stop dalle 11 alla mezzanotte, “ma stiamo pensando a qualche aggiunta per assecondare le esigenze di un pubblico nuovo, qualche antipasto in più, qualche contorno”. E la sorpresa calzone fritto, ancora al vaglio: “La friggitrice c'è, nulla ci impedisce di sperimentare”. Insomma, una situazione funzionale che sarebbe stato peccato non sfruttare. Altri progetti su Roma? “Il nostro partner ha l'esclusiva in città. Se mai dovessimo considerare l'ipotesi, sarebbe con lui”.
Londra e l'Europa
Al momento però le priorità sono altre, cominciando da Londra, la prima tappa europea. A Stoke Newington si comincerà a sfornare entro i primi dieci giorni di dicembre, anche in questo caso la partnership è solida, “proprio loro ci hanno chiesto di restare più fedeli possibile alla linea, solo Margherita e Marinara come Da Michele comanda. E ovviamente una proposta molto centrata su birre e alcolici come piace al pubblico londinese”. A vagliare le altre proposte che piovono dall'Europa si penserà dalla prossima primavera. Prima però c'è un'altra matassa da sciogliere. E stavolta la partita si gioca “in casa”.
Da Michele non arriva a Milano. Ma I Condurro sì
Per l'affaire Antica pizzeria Da Michele vs Da Michele I Condurro si è parlato di guerra aperta, battaglia della pizza, duello in famiglia. Eh sì, perché, con un tempismo che qualcuno ha definito sospetto, nei prossimi giorni a Milano aprirà un'altra pizzeria napoletana (sull'esempio di Sorbillo e Starita), e l'insegna – Da Michele I Condurro – genera non pochi malintesi. La pizza di Michele arriva anche a Milano, come titola qualcuno? No: “La situazione è un po' imbarazzante, l'equivoco dietro l'angolo. Il nostro bisnonno ebbe 13 figli, ognuno di loro chiamò il primogenito con il nome dal capostipite: di Michele Condurro è piena Napoli!”. Ma la pizza di via Sersale quella no, non esiste altrove in città. C'è però quella di Michele Condurro, figlio di Raffaele, cugino del papà di Alessandro. Due storie diverse, insomma, che nascono dalla stessa famiglia, ma prendono strade separate. E a Porta Romana, in via degli Orti (nei locali dell'ex pizzeria Bachicha) arriveranno le pizze di Fuorigrotta, non quelle della storica insegna di Forcella: “Io gli auguro buona fortuna, ma è necessario fare chiarezza con la clientela. La notizia ci è arrivata come una doccia fredda, non voglio ipotizzare la malafede, ma abbiamo già intrapreso le vie legali (per concorrenza parassitaria e duplicazione del marchio, ndr)”. Ricapitolando: tra qualche settimana spetterà ai romani dare un giudizio sull'Antica Pizzeria Da Michele. A Milano, invece, ci sarà una possibilità in più (ormai sono molte) per scoprire la pizza napoletana. Ma non quella che si sforna dal 1870 nel quartiere popolare di Forcella.
Antica Pizzeria Da Michele | Napoli | via Cesare Sersale, 1 | tel. 081 5539204 | www.damichele.net
Antica Pizzeria Da Michele | Roma | Museo dei Bambini, via Flaminia, 80-86 | dal 21-25 novembre
Antica Pizzeria Da Michele | Londra | Stoke Newington Church Street, 125 | entro il 10 dicembre
Michele I Condurro | Milano | via Orti, 31 | tel. 02 83528042 | www.damichele-icondurro.com
a cura di Livia Montagnoli